martedì 30 giugno 2009
lunedì 29 giugno 2009
Allergie agli appuntamenti
Parlando con un'amico single lo esorto a richiamare una tipa con il quale era uscito
io: "Richiamala dai!"
amico: "Noo che è sta fretta? Ci siamo sentiti l'altro giorno, sarebbero quattro volte di fila..."
io [ironico]: "Addirittura quattro?? Sei cotto! Almeno manda un sms..."
amico: "See, ma poi dove sta scritto che dobbiamo sentirci ogni giorno?"
io: "Sta scritto sulle porte dei bagni, nei locali per uomini soli..."
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/29/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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venerdì 26 giugno 2009
Morire dal ridere o ridere del morire, pari sono?
Lo so che non si fa. Anche se la defunta era molto in là con l'eta e aveva da tempo problemi di salute, legati all'età, non è facile per i parenti accettare con distacco la morte: quindi non si fa. Nemmeno se noto che durante il funerale, avvenuto appena dopo lo spoglio elettorale, sono presenti una quantità di politici da fare invidia ad una riunione a montecitorio, impegnati a contrattare poltrone nel costituendo consiglio comunale. Non si fa. Nemmeno se potresti raccontare quantità industriali di aneddoti divertenti su cose avvenute durante un funerale. Non si fa. Neanche se non puoi non ricordare una vecchia zia che al funerale di tua nonna, ululando dal dolore, chiedeva alla defunta di "portarsi via" anche l'altra sorella, affetta da demenza senile, di cui la nonna si era occupata fino a pochi istanti prima di morire: ora che lei non c'era a prendersi questo peso, meglio cercare una raccomandazione per un posto in Paradiso. Nel più breve tempo possibile! Non si fa. Neppure se sei convinto, in maniera disincantata che la morte faccia parte della condizione umana, ne più e ne meno della costipazione: perchè si può ridere se uno è costipato e non se è morto? Insomma non si fa. Però credetemi, porre l'accento sulla voce del tipo che cantava durante la messa, accompagnandosi ad una pianola da piano bar (tastiera mi correggerebbe amica patita di musica) esclamando a voce alta: "Sembra Peppino di Capri..." e sentire l'intera fila e quelli davanti e dietro di me, scoppiare a ridere, mentre il tizio si accingeva ad intonare il Sanctus con la stessa intonazione di "Champagne" è incredibilmente catartico.
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/26/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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giovedì 25 giugno 2009
L'importante nella vita è crederci
«Chissà perché non mi hanno invitato al concerto delle cantanti per l'Abruzzo. Forse erano gelose. Madonna l'avrebbe fatto». Così parlò Loredana Lecciso.
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/25/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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mercoledì 24 giugno 2009
Facebook e Youtube gli argomenti più "cercati" dagli Italiani
Una delle applicazioni di Google più utili e forse meno conosciute è Google Insights for Search. Con Google Insight si possono ricercare e confrontare i volumi di ricerca di una o più parole su Internet. Si possono selezionare anche le specifiche nazioni o periodi temporali. E' uno strumento molto utile per capire ad esempio che termini utilizzare per fare pubblicità, ma è anche uno strumento molto utili per capire cosa ricercano le persone su Internet (dovremmo dire su Google, ma considerando che oltre il 90% degli utenti usa Google come motore di ricerca...). Google Insight non ci da informazioni dirette sul volume della ricerca soltanto sul trend. Se qualcuno avesse qualche dubbio su come, anche a livello mondiale, i social network o i social media stanno cambiando le nostre abitudini basta dare un'occhiata ai termini più cercati da 2004 ad oggi che sono, appunto, Facebook, Myspace e Youtube!
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/24/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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martedì 23 giugno 2009
Guardando lo spot su Youtube mi sorse un dubbio
A me la pubblicità piace. La trovo di un livello qualitativo eccellente, a volte superiore ai programmi che interrompe. Tanto da farmi pensare che è la pubblicità ad essere interrotta da noiosi programmi. In fondo, benchè ormai sempre più pressante e invadente, fanno parte del nostro quotidiano: ricordate i famosi "mi cala la palpebra", "turisti fai da te? ahi ahi ahi", "o così o pomì"? Per non parlare delle musiche: ricorderete che la bellissima "Breathe" divenne nota solo un paio di anni dopo grazie ad una pubblicità Swatch. Certo rappresentano un mondo finto: chi ha oggi il tempo di fare colazione, come la famiglia del Mulino Bianco; ma incosciamente accettiamo che le situazioni paradossali della pubblicità siano congruenti, beh non tutti. Mia zia Pina, buon'anima, davvero non riusciva a spiegarsi perchè mai i genitori del bambino della Scottex non avessero ucciso il cane che continuava ad ogni puntata a fregargli la carta igienica. Zia Pina non amava i cani. Non divaghiamo, attualmente ci sono due pubblicità che mi fanno morire dalle risate quella della Barilla con la voce di Mina in sottofondo e quei tre folletti e quella della Coca Cola Zero. Di quest'ultima un amico mi ha detto che questa è la versione italiana e che ne esitono altre per ogni paese, ognuna con una storia diversa. Si trovano su Youtube, ma mentre la rivedevo mi è sorto un dubbio: guardatela attentamente soprattutto alla fine...
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/23/2009 Vota questo articolo su 2 commenti
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lunedì 22 giugno 2009
Un nuovo blog: "La scommessa di Pascal"
Guardando tra le pagine più visitate di questo blog, ho scoperto con curiosità che uno dei post più letti è quello in cui spiegavo cosa è (ma soprattutto cosa NON è) la "Legge dei grandi numeri" e perchè non esistono i numeri ritardatari. Amici che hanno letto, sapendomi anche appassionato di statistica e di teoria dei giochi, mi hanno chiesto spiegazioni più dettagliate, non solo sul lotto e sulle lotterie, ma anche sul funzionamento delle scommesse o sui giochi di abilità tipo il Poker che sempre più si sta diffondendo e che rientra in quell'ampia categoria di giochi che si chiamano Skill Games, cioè giochi di abilità. Giochi, gli skill games, con i quali, da pochissimi anni è possibile giocare on line e vincere legalmente denaro. Tornando al lotto uno dei miei cavalli di battaglia è che con le lotterie gli unici a guadagnarci sono lo Stato e chi vende le previsioni! Cercando in rete si trovano numerosissimi siti di "Lottologia" che invitano a comprare le proprie previsioni pubblicizzandosi con le vittorie ottenute; il trucco è che la buona parte di queste vittorie annunciate sono finte, le altre sono ottenute vendendo o regalando un grosso numero di previsioni matematicamente ordinate: in sostanza vengono messi in vendita, o meglio ancora regalati ,tutte le combinazioni possibili di ambi o terni, ovviamente alcune (una piccola percentuale sul totale) usciranno e sono proprio quelle che verranno usate per pubblicizzarsi e venderne altre! Ho pensato allora di aprire un altro blog dedicato esclusivamente alla teoria dei giochi: "La scommessa di Pascal". Se mi voleste fare un po' di pubblicità linkando "La scommessa di Pascal" al vostro blog o sito ve ne sarei davvero grato.
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/22/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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venerdì 19 giugno 2009
Lo sapete che c'è un Referendum?
Sono andato sempre a votare fin da quando ho compiuto diciotto anni: nazionali, amministrative, referendum, persino provinciali (istituzione, la provincia, che mi è sempre sembrata inutile). Credo di aver saltato un paio di referendum perchè mi era impossibile tornare a casa a votare. Osservare quello che succede in un seggio elettorale è affascinante, vedi come la gente raccoglie l'opportunità di "sfogarsi" contro il sistema! Solo chi ha fatto lo scrutatore o il rappresentante di lista può capire. Non avete la minima idea di che cosa accade all'interno di un seggio o di una cabina. Avete presente il film "Bianco, Rosso e Verdone"? Alla fine il personaggio interpretato da sora Lella (la sorella di Aldo Fabrizi) muore dentro la cabina e mentre Verdone piange e si dispera gli scrutatori discutono animatamente se annullare o meno il voto della signora. Non ho mai personalmente assistito ad una scena del genere, ma so, per esperienza che dentro le schede si può trovare qualunque cosa. E sottolineo qualunque. Vi siete mai chiesti perchè in molte sezioni i presidenti di seggio con esperienza fanno collocare le cabine in maniera tale che si possano vedere dall'esterno almeno le gambe delle persone? Lascio la risposta alla vostra immaginazione. Si trovano personaggi di tutti i tipi: cacciatori di voti, sabotatori, persino gente mandata in determinate sezioni (favorevoli all'avversario) per portare sfortuna (!) e rimaniamo nel "legale". Penso che sappiate già che domenica si voterà per i ballottaggi delle amministrative di quindici giorni fa e per tre Referendum. Questo non è un invito ad andare a votare i referendum, benchè ritenga che andare a votare sia un dovere civico, esiste, nel caso dei referendum, un quorum, percui ho sempre pensato che in questo caso, l'astensione sia una forma di voto, però ho notato una veramente scarsa pubblicità all'evento. Personalmente fino ad un mese fa non sapevo per cosa fossero e fino a ieri non avevo ben capito quale fosse il terzo. Condivido con voi le mie informazioni. Sapete che in Italia esiste soltanto il referendum abrogativo, possiamo solo cancellare in toto o parzialmente, le leggi; in questo caso andando a votare, e votando 'SI', si cancelleranno alcune parole delle leggi elettorali, creandone di fatto di nuove. I primi due referendum riguardano il premio di maggioranza, attualmente viene dato alla coalizione (insieme di due o più partiti) vincenti: votando 'SI', si farà in modo di modificare la legge facendo attribuire il premio non più alla coalizione, ma al singolo partito di maggioranza relativa; votando 'NO' si manterrà la situazione attuale. I referendum sono due perchè uno riguarda la camera dei deputati e l'altro il Senato. Il terzo referendum riguarda invece la possibilità di un candidato di candidarsi in più circoscrizioni contemporaneamente, attualmente qualora lo stesso candidato dovesse essere eletto simultaneamente in più circoscrizioni deve scegliere il collegio in cui è stato eletto per fare sì che il primo dei non eletti della propria lista acceda in sua vece nei collegi in cui è stato eletto, ma che non ha scelto: votando 'SI', si modifica la legge impedendo le candidature multiple; votando 'NO' si manterrà immutata la situazione. Fermo restando che ognuno è libero di votare (o di non votare) ciò che vuole e che non voglio in alcun modo influire sulle vostre decisioni, giova ricordare come si arrivò a questi referendum. I referendum furono promossi dai referendari quando al governo c'era ancora Prodi che a causa di una risicatissima maggioranza al senato aveva notevoli difficoltà a governare, bastò l'uscita dal governo di pochi senatori per sfiduciarlo. L'intenzione dei promotori era quella di impedire che piccoli partiti coalizzati con grandi accedessero al premio di maggioranza mettendo così in difficoltà chi governa. Con le ulteriori elezioni vinte dal centrodestra, si assistette però alla scomparsa dei piccoli partiti di destra e di sinistra dal Parlamento che non riuscirono a superare lo sbarramento del 5%. Oggi la situazione è un po' diversa: all'interno delle due coalizioni i partiti hanno un peso specifico maggiore. Personalmente penso che voterò NO ai referendum sulla modifica del premio di maggioranza; voterò SI per quello sulla candidatura multipla: si è fatto un enorme abuso di questa possibilità tanto da divenire "moneta di scambio".
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/19/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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giovedì 18 giugno 2009
Facebook, Youtube e i tormentoni estivi
Immagino che sappiate tutti cosa sia un "tormentone": una frase, una battuta, un modo di dire, una canzone, una suoneria che ci assilla o con cui assilliamo per un determinato periodo della nostra vita e che poi sparisce con la stessa velocità con cui è arrivato. Si prende spunto dalla vita quotidiana o dalla televisione; Antonio, il mio ex coinquilino, aveva due gridi di battaglia: "Mutandì-nà" (termine con cui a Bari, così mi è stato detto, si definisce una bella ragazza) e "Scimuniiiito" (termine con il quale lo appellavamo...) entrambe pronunciate con profondo accento barese. Vi assicuro che anche dopo che si è trasferito, quando si parla di lui, qualcuno se ne esce urlando: "Mutandì-nà". Negli ultimi anni il fenomeno è esploso grazie al computer: fotomontaggi o video montaggi vengono rapidamente condivisi tramite Youtube e socialnetwork come Facebook. Ricorderete sicuramente qualche tempo fa i blog dedicati ai fotomantaggi con protagoniste le famose sorelle cappa, o le fontane di Diet Coke e Mentos. Ultimamente se ne è diffusa una che ha per protagonista lo spot che il leader del PD Franceschini ha girato per le elezioni europee, la scelta di usare un fondo completamente verde non è stata molto saggia. Per non parlare delle varie parodie degli spot più famosi. Attualmente, come si desume dalla foto qui accanto, Fiammetta e la band sono i bersagli principali. In realtà sono convinto che quando una pubblicità o in generale qualcosa assurge a tormentone sia indice di grande bravura da parte di chi concepisce quella particolare pubblicità o quella canzone. Ho sempre pensato che confezionare un prodotto per la massa, per piacere a tutti, sia molto più complesso che fare qualcosa di elite. L'altra sera vedevo uno spot in cui si usava la parola "titùba", chiaramente nella speranza che la parola diventasse un tormentone, ma si può imporre un tormentone? Beh penso di si grazie alla tv, ma è sempre più complesso: social network e Youtube rendono facile a chiunque imporre o far circolare un modo di dire, oppure, al contrario, sono indice evidente che qualcosa è diventato un tormentone; uno o più gruppi su Facebook dedicati, una parodia su Youtube, una citazione nei Simpson o nei Griffin e il gioco è fatto. Pensate ad Everyday: un video realizzato dal fotografo nordamericano Noah Kalina;. composto da una succussione di fotografie da lui stesso scattate del suo volto e messe in ordine cronologico per un periodo di sei anni:
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/18/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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mercoledì 17 giugno 2009
Modelli di Business nell'era di Facebook
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/17/2009 Vota questo articolo su 2 commenti
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martedì 16 giugno 2009
Voglia di restyling: un template per Blogger
Da qualche tempo a questa parte, mi è venuta in mente l'idea di sperimentare un po' con i blog. Il mio obiettivo principale è sempre quello di realizzare un'attività su Internet, ma nell'attesa di mettere a punto il progetto sto cominciando un po' a vedere in che modo è possibile monetizzare su Internet. Su questo blog sto testando la pubblicità che è gentilmente offerta da Google AdSense. Teoricamente Google dovrebbe leggere e analizzare i miei post e tirarne fuori della pubblicità contestuale, in effetti trattando questo blog di tutto un po' è difficile trovare delle pubblicità azzeccate. D'altra parte, l'ho sempre detto, lo zibaldone è nato solo a mio uso e consumo, non per fare del denaro. Diciamo che attualmente lo utilizzo per capire come i visitatori si comportano sulle pagine, cosa li attira e cosa no. Da quando ho cambiato telefonino ho anche capito che molti siti non sono pensati per la navigazione tramite cellulare: sono troppo carichi di immagini o non hanno un formato testuale adatto ad essere visualizzato nei minibrowser. Indipendentemente da tutto, una cosa che vorrei fare su questo blog è cambiare il layout. Lasciando pressochè immutato lo stile minimal che prediligo, vorrei fare dei piccoli cambiamenti di disposizione. Nulla di eccezionale, spostare la barra laterale da destra a sinistra e magari aggiungerne una seconda sempre a sinistra, poi vorrei modificare la parte inferiore dividendola in tre colonne. Ho cercato su Internet e ho trovato una marea di template per WordPress (il sistema blog più diffuso e rivale di Blogger), e un discreto numero per Blogger. Ne ho trovati di veramente carini, ma nessuno che avesse tutte le caratteristiche richieste, se poi volessi ulteriormente modificarlo non saprei come fare, ho pensato quindi di scriverne uno io, ma lì è nato il vero problema. Scarsissima documentazione: anche la guida ufficiale non è aggiornata, ma alla fine armato di santa pazienza, qualcosa ho trovato. Ho deciso di aprire un blog parallelo e usarlo per fare dei test, nel frattempo sto buttando giù quattro righe che presto metterò su questo blog sul come scrivere un template per blogger.
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/16/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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lunedì 15 giugno 2009
Momenti decisivi
Di momenti così ne abbiamo anche nella vita comune. Momenti che andrebbero colti e vissuti e che possono cambiare per sempre la nostra vita. Nello sport però è semplice capire cosa fare, passare la palla, segnare, certo non è facile realizzarlo, ma, al contrario della vita comune, hai una mezza idea di cosa devi fare, nella vita un po' meno. Ne parlavo giusto l'altro giorno con un'amica che un po' sconsolata mi diceve di aver perso "i treni giusti" e che difficilmente si sarebbero ripresentati. Mi ha dato l'idea di una persona che sta vivendo un grosso momento di sconforto, però so che per carattere è una persona a cui un po' piace autocommiserarsi. A tutti noi piace che gli altri ci chiedano "come va?" o si interessino dei nostri problemi, ad alcuni piace tanto, forse troppo. Dimostrazione ne è che quando cercavo di proporre un'alternativa, un'idea, una nuova scelta lei si chiudeva a riccio accampando scuse adatte a far si che la situazione rimanga tale. La risposta principale era "ti sembra facile?", come alla quarta volta ho detto a lei: facile non è, ma sicuramente stare seduti lì a lamentarsi è più facile! Non sono una persona che crede al destino, di treni ne ho persi anche io, altri ne ho recuperati, ma sono assolutamente convinto che non tentare per paura di sbagliare sia semplicemente sciocco. Ritornando al mondo dello sport ricordavo una frase attribuita a Michael Jordan (un grandissimo giocatore di Pallacanestro, forse il più grande di tutti i tempi), recitava così: "Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette volte a meno di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Trentasei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.". Quello che vedrete ora è conosciuto dagli appassionati di Basket come "The Shot" ("Il Tiro"). E' il 1989. Gara di spareggio, primo turno dei play off, tra i Cliveland Cavaliers (in bianco) e i Chicago Bulls (dove gioca Jordan, con le maglie rosse); chi vince la gara, passa il turno, si gioca a Cliveland. Mancano 19 secondi e Cliveland è in vantaggio di un punto (98 a 97); palla a Chicago che segna un canestro da due punti con Jordan quando mancano 6 secondi alla fine (98 a 99), time out per Cliveland; al rientro Craig Ehlo riprende un passaggio di ritorno, si infila nella difesa di Chicago e segna, quando mancano 3 secondi il punteggio è ora 100 a 99 per Cliveland. Chicago chiama un time out. Quello che riuscì a fare Jordan nei tre secondi finali, beh guardatelo...
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/15/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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venerdì 12 giugno 2009
Pensieri di inizio estate
Appello agli amici Flickeriani o esperti di fotoritocco che bazzicano da queste parti: ho scritto un paio di tutorial per Gimp (ma sono utili anche per Photoshop). Uno sulle tecniche migliori per convertire un'immagine in bianco e nero, l'altro sul funzionamento e l'utilizzo della filtro maschera di contrasto; se gli poteste dare un'occhiata e controllare che non abbia scritto troppe inesattezze ve ne sarei grato.
Avrete notato un leggero aumento dei post nelle ultime settimane: ebbene mi sono auto imposto di scrivere dai 3 ai 5 post a settimana, quando ho un momento libero il finesettimana, mi porto avanti con il lavoro e sfrutto la pubblicazione automatica. Se riuscissi ad autoimpormi altre cose nella vita, sarei il re del mondo...
Comincia la dipendenza dai succhi di frutta e non si trovano in giro i Bravo da due litri: sono in astinenza. Uso gli Yoga da 1.5 come metadone.
Causa impegni personali sono stato davvero poco connesso tra Facebook, Blog e Messanger. Dopo 24 ore di assenza gli amici allarmati hanno cominciato a chiamare per sapere se avessi problemi di salute. Ho dovuto lasciare un messaggio su Facebook tramite cellulare per rassicurarli! Indubbiamente fa piacere, ma il punto è: sto io troppo davanti un computer tanto da vivere attraverso esso o sono loro che non distinguono la mia vita digitale da quella reale? Ai posteri l'arduo commento del post! ;)
Emergenza rifiuti in città. Sembrava di essere a Napoli con la differenza che qui non c'era un problema di discariche, ma è bastato uno sciopero di una settimana dei netturbini per mettere in ginocchio la città. Abitando vicinissimo il comune ogni giorno osservavo la protesta, ma quello che mi colpiva era il numero di motori, scooteroni e affini, tutti nuovi fiammanti che i nostri netturbini sfoggiavano. So che è demagogico, ma non è di tutti giorni vedere una trentina di moto da oltre 10.000 euro sottocasa e sentire urlare "dateci il pane".
Cristiano Ronaldo è stato venduto al Real Madrid per la considerevole somma di 93 milioni di euro. Commenti disgustati al bar sottocasa. Andato a fare un fax dal negoziante che al bar era più inviperito e si chiedeva se questi miliardari calciatori pagassero le tasse. Non mi ha fatto scontrino.
Da un paio di mesi hanno tolto i serpentoni che delimitavano la corsia preferenziale. Erano in effetti, montati in maniera quasi criminale. Visto personalmente almeno 4 incidenti. L'unico vantaggio era che i bus viaggiavano molto più veloci. Oggi, con il caldo, senza aria condizionata, mi sembrano dei carri demoniaci che trasportano anime in pena.
Sto seguendo con curiosità la visita di Gheddafi. I miei amici sanno che da piccolino ho abitato per qualche anno in Libia. Curioso che abbia potuto parlare alla Sapienza, dove non hanno permesso di parlare ad un Papa (lo dico da laico). Capisco che ha il portafoglio gonfio e la pompa di petrolio dalla parte del manico, ma farmi dare lezione di democrazia da uno che nei primi anni ottanta ha finanziato qualunque gruppo terroristico sulla scena internazionale (per l'attentato di Lockerbie ha deciso addirittura di pagare i risarcimenti), mi pare un tantinello esagerato. Anche perchè se in Libia c'è democrazia io non mi spiego i carri armati pronti a sparare, incassati nei bunker che circondavano la sua dimora: per difendersi dal troppo amore?
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/12/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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giovedì 11 giugno 2009
Facebook e le follie del dott. Chachacha
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/11/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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mercoledì 10 giugno 2009
Ditemi che avete il filmato!
Scena: Vladimir Luxuria è ospite di Barbara D'Urso nella trasmissione pomeridiana da questa condotta "Pomeriggio 5"; si parla dell'ultima fatica letteraria della vincitrice dell'isola: “Le Favole Non dette”
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/10/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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martedì 9 giugno 2009
Who ya gonna call? Ghostbusters!
Chi ha qualche annetto sulle spalle come me, non può dimenticare l'intro del magnifico gioco di David Crane "Ghostbusters", tie-in dell'omonimo film: straordinaria l'idea di accoppiare alla trascinante colonna sonora una pallina saltellante che scandiva il testo saltellando sulle parole a mo' di karaoke. Atari tra qualche giorno comincerà la distribuzione del nuovo gioco di cui potete apprezzare il trailer (anche in alta definixzione)
Beh che dire? Da piccoli c'era chi voleva essere Superman, chi Batman io volevo essere un "Acchiappafantasmi"; se sapete chi è il "Mastro di chiavi", se avete sempre desiderato che una donna si rivolgesse a voi dicendo "godimi ora subcreatura", ma se soprattutto sapete cosa rispondere alla fatidica domanda "sei tu un Dio?" anche voi non potete che essere un Ghostbusters!
Lo so è una foto troppo ridicola, ma grazie a GhostbustersIsHiring.com ho realizzato un sogno! :D
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/09/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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lunedì 8 giugno 2009
Rassegna stampa post elezioni europee 2009
LE CHIAPPE DI NOEMI REGALANO A BOSSI E DI PIETRO UN BOTTO DI VOTI - IERI VINCEVANO CON LE MANETTE E IL CAPPIO, OGGI VINCONO CON TANGA E VIAGRA - CALTA-DREAM: “LEGA PIÙ FORTE, ORA IL CAVALIERE SMUTANDATO DEVE RIAPRIRE A PIER-PIRLA"
a cura di Massimo Riserbo e Falbalà
Hanno fatto titoli e articolesse con cifre ancora molto ballerine, ma non conta. Anzi è meglio. Perché così si è visto che cosa desideravano dall'urna i giornali e i loro padroni. Insomma, hanno lavorato come sempre - la realtà è una gomma da masticare e tirare, gonfiare a palloncino, spiaccicare e poi sputare -, però questa volta si nota di più.Inizia ora l'analisi dei giornali divisi per schieramenti, cominciamo con quelli pro-centro destra
PAPI VINCE PAPI PERDEIl Giornale di Zio Paolino non ha dubbi: "La rivincita di Berlusconi. Li ha mandati tutti a quel Paìs" ("Sfiora il 39%). Mario Giordano ci scrive sopra il solito editoriale luci e ombre: "Più forte di crisi e gossip". Ma chi tocca vette sublimi è Adalberto Signore con il suo eroico ritratto del capo: "Silvio il lottatore. Più lo colpiscono più diventa forte" (p.15).Su Libero, quella vecchia volpe di Feltri si sbilancia il meno possibile. Mentre Gian Luigi Paragone, in odore di maxi-poltrona Rai2, canta felice "la vittoria dei fatti su burocrati e chiacchiere" (p.3). Attende solo di capire, dati alla mano, se si tratti di "bella vittoria o trionfo".Sordo e cieco il Corriere delle banche [Corriere della Sera ndNicola], spettatore piuttosto infastidito dalla gazzarra Repubblica-Pais-Papi Silvio: "Il voto delle Europee delude il Pdl" (p.1). E anche cattivello, Flebuccio II, quando isola nella titolazione l'ultima profezia di Re Silvio: "Finiremo certamente oltre il 40%" (p.5)ABRUZZESI INGRATIPezzo da Libro Cuore sul Giornale: "Dino, l'eroe che ha fatto votare L'Aquila" (p.10). Ma la gratitudine non è di questo mondo, caro Silvio-Gesù, e ce lo spiega Libero: "Malcontento abruzzese nell'urna. All'Aquila astensionismo da record" (p.2). Dino doppiogiochista?
TONINO E LA REPUBBLICA DEI ROSICONI"Il voto di protesta premia Di Pietro" (Repubblica, p.9). A Largo Fighetti [Repubblica ndNicola]sono già troppo indaffarati sul dopo Su-Dario [Franceschini ndNicola] ("Giochi già aperti per il congresso e D'Alema rilancia su Bersani" p.4) per provare a capire che cosa sta succedendo tra i loro lettori. O ex lettori, fate voi.Il raddoppio dei voti non basta neppure alla Stampa di Torino: "Di Pietro attacca: "All'opposizione cresciamo solo noi". L'Italia dei Valori in aumento rispetto alle politiche, ma non sfonda" (p.7). Ecco sì, non sfonda.
FACCIAMO FELICE CALTA-PAPA'"Dai, poteva anche andar peggio al partito-genero", si devono esser detti al Messaggero. E allora vai con le trombe: "L'Udc avanza, battuto il bipartitismo. I centristi, stando ai primi dati, intercettano il voto moderato e arrivano al 6,4%". Segue distaccata analisi: "Una sfida puntando sui contenuti" (p.5).Ora, va bene che PierPirla [ehm si è Casini... ndNicola] ha sposato la figlia del padrone e l'ha sbattuta sui manifesti con prole, ma il padrone non è affatto scemo e sui numeri non lo si prende per il naso (come su tante altre cose).Ciò detto, ci sono tre righe nel commento di Claudio Rizza che forse interpretano il sogno di Caltapapà: "con una Lega più forte al Nord e i centristi intorno al 6%, Berlusconi potrebbe avere necessità di riaprire il fronte centrista e RIEQUILIBRARE"...
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/08/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
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venerdì 5 giugno 2009
La teoria della coda lunga
L'altro giorno andando a fare colazione al mio solito bar, vedo il proprietario impegnato in una fitta discussione con i negozianti vicini. Il proprietario mi porge il giornale e mi chiede di leggere e di dirgli che cosa ne pensassi. Argomento della discussione era la situazione commerciale del centro storico: molti negozianti stanno abbandonando i locali, troppo cari se in affitto, per trasferirsi in periferia o chiudere definitivamente l'attività. La posizione dei negozianti presenti al bar (possiedono dei negozi di abbigliamento e sono proprietari dei locali) è che la scarsa attività commerciale che si ha in questa zona (via maqueda per chi è di Palermo) è da imputarsi principalmente alla pressocchè nulla possibilità di parcheggio e al fiorire di numerosissime attività condotte da extracomunitari, generalmente internet point o negozi di oggettistica etnica, che, a loro dire, squalificano la zona rendendola meno appetibile. La posizione del mio barista è totalmente diversa: egli sostiene che il problema sono i commercianti stessi che non propongono una mercanzia adeguata, soltanto prodotti scadenti; prova ne è che alcuni negozi che invece propongono merci più pregiate, avvalendosi anche di un nome storico, non hanno problemi di fatturato; quanto al parcheggio faceva notare come gli stessi negozianti si erano opposti più volte alla creazione di un'isola pedonale. Uno dei negozianti si rivolge a me e mi dice: "Se io vendessi una polo di marca diciamo a 100 euro, non ne venderei nemmeno una, perchè la gente che viene qui non ha i soldi per comprarla, se metto in vetrina una polo da 10 euro invece la compra". La posizione è plausibile, ma sbagliata a mio modo di vedere e lo faccio notare: "Se una persona non ha i soldi per comprare una polo a 100 euro e la cerca a 10 probabilmente ha i soldi per comprarne una sola, ma se può spendere 100 euro per una maglietta, magari ne compra più di una!". Gli faccio allora l'esempio del gelataio: ipotizzando che un gelataio ha lo spazio per vendere solo due gusti di gelato, non venderà gusti strani (zuppa inglese e pistacchio per esempio), ma cercherà di vendere quelli più popolari come cioccolato e nocciola o vaniglia. E continuo dicendogli che se hanno dei negozi piccoli, praticamente con piccolissima possibilità di magazzino, non dovrebbero vendere prodotti sconosciuti, ma invece puntare sulle marche più note e popolari, non necessariamente di lusso, quindi dal prezzo inavvicinabile, ma sicuramente più conosciute. Per contro vendere prodotti poco conosciuti o di nicchia può avere successo solo se i costi di immagazzinamento sono nulli. E' la teoria della coda lunga, quella su cui si basa il successo di siti come Ebay o Amazon. Dice in soldoni che i prodotti con maggiore popolarità sono i più venduti, ma che la somma delle vendite dei prodotti meno popolari popolari (la Long tail in giallo nella foto) può superare quella dei prodotti più popolari (Head, in rosso nella foto). Questo accade però solo se i prodotti offerti, appartenenti alla fascia gialla, sono numerosissimi. Ebay non vende prodotti di marca (si trovano anche, ma sono la minoranza), ma ha così tanta disponibilità di mercanzia (che non deve immagazzinare visto che è un negozio virtuale!) da avere volumi di vendità spaventosamente alti e guadagnarci. E' anche uno dei motivi (non l'unico) per cui le piccole botteghe alimentari hanno chiuso sconfitte dai supermercati: la maggiore offerta e il basso costo (dovuto agli sconti all'ingrosso ottenuti per gli alti volumi di richiesta) hanno di fatto messo in ginocchio le piccole botteghe. Temo che lo stesso avverrà anche per i piccoli negozi. Che fare dunque? Puntare sul lusso o sui negozi pop-up: cioè veri e propri negozi a scomparsa che fanno affari proprio perché hanno una vita brevissima. Si aprono generalmente in una strada importante del centro storico di una città e chiudono dopo quindici giorni al massimo. Motivo del successo? Vendono oggetti esclusivi per poco tempo: un orologio sulla porta d'ingresso annuncia l'imminente chiusura del negozio. non fanno nemmeno pubblicità, tutto si basa sul passaparola o su sms o, oggi come oggi: tramite eventi Facebook o Twitter.
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/05/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
Etichette: Scene di vita vissuta, Zibaldonate
giovedì 4 giugno 2009
Guadagnare con Internet e con il blog: il paid to write di Mondoinformatico
Da qualche tempo, da quando precisamente ho avuto notizia dell'operazione Telecom Working Capital, sto mettendo a punto un progetto per una piccola impresa web. Niente di eccezionale solo un divertimento, per adesso. Ho fatto delle ricerche e studiato i principali modelli di business che si trovano attualmente su Internet. un modello di business è per un'azienda "semplicemente" la descrizione del meccanismo attraverso il quale generare degli utili. Il più banale modello di business è la fabbricazione e la vendita di un prodotto: Coca-cola, Intel, Microsoft, Sony e tante altre aziende si basano su questo modello, ma non è il solo esistente; Ebay non produce niente, genera degli utili organizzando delle aste e facendosi pagare gli annunci e delle commissioni per servizi aggiuntivi (lo schema dei prezzi di Ebay è uno dei più complessi che abbia mai visto). Un'altro meccanismo è la pubblicità, gestita in Italia principalmente dal servizio Adsense di Google e che vedete su questa pagina. Il modello che mi ha incuriosito e di cui vi voglio parlare è il Revenue Sharing; su questo modello è basato Mondoinformatico. Mondoinformatico è un blog multiutente dove chiunque ha la possibilità di scrivere articoli legati alla tecnologia e guadagnare. Esistono già siti di questo tipo dove viene elargito un compenso per ogni articolo (paid to write: pagato per scrivere, appunto), ma il meccanismo di Mondoinformatico è parecchio interessante, verrete pagati con una quota (80%) della pubblicità presente nel vostro articolo (una volta che vi siete iscritti gratuitamente ad Adsense), quindi più l'articolo è interessante più guadagnerete (l'articolo rimarrà in archivio per sempre, quindi il guadagno è prolungato nel tempo). Verrete anche ricompensati di un 5% del risultato pubblicitario di coloro che convincerete ad iscriversi Quanto si può guadagnare? In breve, ma vi invito a leggere l'esauriente articolo di Tagliaerbe, in media circa 6 dollari ad articolo. Come consiglia l'articolo e forte della mia esperienza personale (sono iscritto anche io) puntate su articoli di approfondimento:
- Lunghi ed approfonditi (documentatevi)
- Senza tempo (evitate articoli su mode transitorie o argomenti del giorno)
- Originali (non scopiazzate)
- Che attraggano link da altri blog
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/04/2009 Vota questo articolo su 2 commenti
Etichette: Tecnologia
mercoledì 3 giugno 2009
Facebook: la democrazia del gossip
Papi Silvio e Noemi Letizia, Veronica Lario e Alberto Orlandi. State tranquilli questo non è l’ennesimo post sulle avventure del nostro effervescente Presidente del Consiglio e della sua famiglia. Trovo più interessante il fatto che queste vicende, unite alle insinuazioni sul presunto satirismo del Nostro, alla richiesta di divorzio fatta a mezzo stampa dalla moglie, all'attacco incrociato di giornali come “la Repubblica”, “l'Espresso” e all’uso difensivo di giornali come “Libero”, “Chi” o “Novella 2000” abbiano dimostrato inequivocabilmente, se ce ne fosse ancora bisogno, che l’Italia è una repubblica basata sul gossip. Siamo morbosamente curiosi, amanti dei fatti altrui e cultori del pettegolezzo: solo da noi trasmissioni come Grande Fratello, L’isola dei Famosi (lì c’è anche un certo insito sadismo nei confronti dei “morti di fama”), la Talpa hanno un continuo e costante successo e “Gossip Girl” non è forse uno dei telefilm più visti della stagione? Come si spiega il successo travolgente di blog di pettegolezzi o di Facebook il cui unico utilizzo, a mio modo di vedere, è quello di curiosare nella vita degli altri? Complice una stampa discretamente complice o asservita, già da anni Roberto d’Agostino con il suo fenomenale sito di news/gossip Dagospia cavalca l’onda, diventando di fatto un vero e proprio punto di riferimento, per capire trame e retroscena della vita politica ed economica nazionale. Il meccanismo del gossip, capire come si forma, come si evolve mi ha sempre affascinato, come tutti i modelli comportamentali umani, del resto. Se pensate che sia puro studio astratto, vi sbagliate, oggi in piena era Web 2.0 difendere o controllare la propria reputazione diventa essenziale (qui uno splendido articolo in merito). So per certo di persone e aziende che grazie ai Google Alert, monitorizzano quotidianamente Internet alla continua ricerca di articoli che (s)parlino di loro. Su Facebook si trovano certi giochini che invitano le persone a scoprire cosa un proprio amico pensa di te oppure quanto sei conosciuto. Non è la prima volta che sento parlare dell'uso di gossip in un videogame (basta pensare a “The Sims”): ricordo di avere letto di un modello matematico di gossip nel libro di Chris Crawford “Chris Crawford on Game Design”. Chris Crawford, una vera e propria leggenda del game design, aveva progettato un video game sperimentale, chiamato appunto Gossip: ad ogni turno il giocatore poteva scegliere tra 8 persone (giocatore compreso) una con cui (s)parlare; selezionata, si sceglievano la persona oggetto di gossip e una opinione. L'idea del modello è che ad ognuno di noi piace chi la pensa allo stesso nostro modo: in particolare siamo influenzati positivamente dalle idee dei nostri amici e negativamente da quelle dei nostri nemici. Per certi versi è un modello che ricorda in parte l'algoritmo k-nn che sto sperimentando nel concorso Netflix: lì si tiene conto delle valutazioni concordi alle proprie, si potrebbe approfondire il modello con le idee discordanti. Si tratta di creare una rete tra le persone che hanno idee comuni e vedere come si relazionano, insomma un modello simile ad un “social network” dove si può parlare tranquillamente di un film. Mentre pensavo a questo modello, riflettevo sui social network in generale: si sente spesso dire che twitter e i blog rappresentano la rivincita della libera informazione su quella “asservita e faziosa”, per contro esistono riviste che fondano la loro stessa esistenza non sull'informazione, ma sul gossip, e controllando le quali si può dirigere il flusso di notizie in un senso o nell'altro (i fatti di Corona sono noti a tutti) che Facebook e i social network siano la rivincita del libero pettegolezzo?
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/03/2009 Vota questo articolo su 0 commenti
Etichette: Netflix, Tecnologia, Zibaldonate
lunedì 1 giugno 2009
Neanche noi...
Pensato e scritto da Nicola Rizzuti il 6/01/2009 Vota questo articolo su 3 commenti
Etichette: Zibaldonate