martedì 27 gennaio 2009

Tipi da Agenda


Anche quest’anno ci ho provato. Stavolta non la ho nemmeno comprata, ne hanno dato una carina a mio padre che ne aveva già diverse e che mi ha regalato: piccola, sobria, funzionale. L’ho presa, l’ho sfogliata, ho controllato che il Natale venisse festeggiato sempre il 25 dicembre in ogni nazione, se il cambio centimetro/pollice fosse sempre costante (non si sa mai: metti che Obama decida di cambiarlo, ci fregherebbe nelle esportazioni); vi ho scritto sopra nome e cognome, indirizzo, numero di telefono e di cellulare, mi sono divertito a staccare gli angoli traforati fino alla data corrente e l’ho posata. Oggi a meno di 36 ore di distanza, mentre scrivo, non ricordo nemmeno dove!

A me piacerebbe essere una di quelle persone organizzate che pianificano, che usano i diagrammi di gantt anche per il proprio matrimonio, insomma un tipo da agenda. Non ci riesco, è più forte di me. Il bello è che io di prodotti di cartoleria in genere ne vado matto, mi incuriosiscono, certo non come gli utensili da cucina, ma ci siamo quasi. Per la verità io un tipo da agenda non lo sono mai stato, anche a scuola, avevo il mio bravo diario, ma non ci scrivevo sopra: i compiti li segnavo direttamente sul quaderno della materia in questione. Segnavo solo qualche compito in classe. Eppure convivono in me come in un moderno dottor Jekyll due anime: quella razionale dello schedulatore e quella romantica del disordinato; esse si scontrano in ogni aspetto della mia vita. Prendiamo per esempio questo blog. Nato per pubblicare dei miei scritti sulla computer chess, contiene adesso post sui più disparati campi dello scibile e aggiornamenti sulla mia bislacca vita; progettato per un post a settimana è diventato presto totalmente aperiodico e indisciplinato. Io ci avevo provato, avevo fatto pure un incredibile foglio Excel con la lista dei post da pubblicare suddivisa per argomenti, con un bellissimo grafico per capire se non ci fossero eccessi di post su un certo argomento. È ancora nella cartella documenti del portatile, almeno credo. Sono sempre stato disordinato… disordinato, ho un mio ordine sono gli altri che non lo capiscono, ma questa mancanza di organizzazione mi preoccupava. Fino ad oggi. Oggi ci ho pensato e ho intuito: se non lo faccio io può sempre farlo qualcuno per me! Dopo una attenta, introspettiva, e profonda analisi interiore ho capito: io non sono tipo da agenda, io sono tipo da segretaria gnocca.

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martedì 6 gennaio 2009

Sogno di una notte di inizio Gennaio


Poi dicono che le festività ti fanno riposare: io sto peggio di prima! Dovete sapere che io non faccio sogni comuni. Non fraintendete, niente di sciamanico o di premonitore, niente divinità celtiche che mi chiedono di ristabilire l’ordine nel mondo, ne nani che parlano al contrario rivelandomi chissà che cosa. Nulla di tutto questo. Tutti sappiamo che i sogni sono strani, ma i miei lo sono di più: io sogno veri e propri film, con tanto di titoli, colonna sonora e recensioni. Non facendo uso di droghe non fumando e non abusando di alcol ho sempre attribuito la mia vena onirico-cinematografica a cene troppo abbondanti. Quest’anno causa coincidenze astrali sono stato costretto a partecipare a lauti banchetti praticamente tutte le sere dal 24 in poi. Cosi l’altro ieri sera è venuto fuori un altro sogno-film. Non è il primo e devo essere onesto, non sono nemmeno malvagi. Una volta per esempio sognai la storia di una cane, mascotte di non so bene che reggimento americano, durante la Seconda Guerra Mondiale; il film, visto attraverso gli occhi dell’animale, raccontava del lungo viaggio del quadrupede dall’Africa ai Balcani per ricongiungersi con i soldati dai quali si era separato durante una battaglia. Un’altra volta sognai una sorta di Indiana Jones in cui l’oggetto del mistero era un fantomatico Tempio della Mela Cotta. Quello dell’altra sera, però li supera tutti a partire già dal titolo: “La maestra Giovanna e gli Anturiani”. Il film era a metà strada tra il porno e la fantascienza americana di serie B alla Ed Wood. Avete presente i film come Blob o Il ritorno dei Pomodori assassini o quelli del ciclo dei Conigli Mannari? Bene incrociatelo con “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda”, aggiungete un pizzico di “Faster Pussycat, Kill! Kill!” mantecate con una spolverata di Soderbergh e avrete un'idea di quello di cui parlo! Ora non vorrei che pensiate che stia facendo passare un sogno sconcio per chissà quale onirica creazione, il lato porno si evinceva dal fatto che la protagonista, la maestra Giovanna, girava per lo spazio vestita soltanto di un graziosissimo cerchietto e doveva trasportare non so bene che linfa da un pianeta all’altro; linfa “estratta” da un mostro dai fallici tentacoli grazie a … beh avete capito, spero. Il film aveva i toni della commedia sexy all’italiana, splendida una delle battute del film che ancora ricordo:

maestra Giovanna: “Voi Anturiani venite da Anturium?”
Anturiano: “No da Vega!”
maestra Giovanna: “Ma come? non vi dovreste chiamare Vegani?”
Anturiano: “Che c’entra? Gli Italiani mica vengono dal pianeta Italiam!”

Il sogno si concludeva con la visione di una pagina di wikipedia dedicata al film con su scritto che “la maestra Giovanna e gli Anturiani” diventato film culto, era finito nel Guinness dei Primati per il numero di Razzie Awards vinti. La pagina delle citazioni riportava il memorabile scambio di battute finali:

Tipa non meglio identificata: “Adesso potrò tornare da mio marito”
Lungo e lento zoom sul primissimo piano della maestra Giovanna
maestra Giovanna: “Almeno tu, i tuoi mariti li riconosci!”

Mi sa che dal 7 inizierò un lungo digiuno purificatore...

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giovedì 1 gennaio 2009

Capodanno 2009

Che 4 S riempiano il vostro 2009: Soldi, Salute, Successo e... Sesso!

Buon Anno!
Happy New Year!

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