lunedì 31 marzo 2008

Memo di un fine settimana

Ricordarsi di non escludere la carriera di monaco trappista: potresti dedicare la tua vita alla diffusione del verbo della Kwak in giro per il mondo.

Ricordarsi di salutare le persone almeno due volte se c‘è in giro l‘amica patita di musica e se la sua birra è già a metà…
sabato sera, invitato da un’amica per un aperitivo con persone che non conosco, raggiungo per ultimo il locale trovando tutti seduti…
io: "Ciao a tutti! Io sono Nicola…"
mi salutano e mi siedo…
amica: "Ah sei arrivato: saluta, lui è Nicola! Sei arrivato, non conosci nessuno, saluta almeno!"
segue momento di silenzio, con i tipi che guardano me perplessi…
io [al tipo che mi sta vicino]: "Tu mi confermi che io prima ti ho salutato, vero?"
tipo: "Si, tranquillo… guarda il suo bicchiere, è già mezzo vuoto"

Ricordarsi che se una ragazza ti chiede aiuto in una discussione non bisogna pensare da maschi
ragazza: "[…] perché io al Trivial sono negata, però l‘altra sera, non so come, ho azzeccato due risposte e loro non mi credevano… ma ti sembra giusto?"
io: "Vuol dire che non hai difeso le tue idee!"
ragazzo [alla ragazza]: "Ecco! Quello che dicevamo noi! Lo vedi?"
ragazza [alla mia amica]: "Non portarlo più con te…"

Ricordarsi di evitare di distrarsi se una persona ti parla, anche se a volte ottieni risultati insperati
ragazza
: "[…]… ti vedo con lo sguardo perplesso…"
momento di pausa…
io: "dici a me? Per la verità guardavo la partita alla tv giusto dietro di te… scusa…"
ragazza [alla mia amica]: "Però è spiritoso: continua portarlo, va!" [credo che sia ancora convinta che fosse una battuta ndN]

Ricordarsi che il mondo è bello perchè è vario
amica
: "[...]e quello è Palazzo Steri"
ragazzo: "si ci sono stato in quel pub…"
ragazza: "Ah ah ah: da questa risposta, credo tu abbia capito che tipo sia!"
io: "Ma tu che fai nella vita?"
ragazzo: "Sono laureato in Giurisprudenza"
ragazzo2: "Hi hi hi: perché questo silenzio??"
io: "Si staranno domandando come abbia fatto a laurearsi…"

Ricordarsi che non tutti capiscono che scherzi, soprattutto se quando parli, anche se stai sparando stupidaggini colossali, lo fai con la faccia seria
arrivati al comizio di Beppe Grillo ci posizioniamo vicino una bancarella di bibite, ne compro una e la offro ai compagni di comitiva; dopo un po'
ragazza: "quanto ti è costata la birra?"
io [pensando volesse dividere il costo]: "ma che scherzi?"
ragazza: "no davvero, quanto ti è costata?"
io: "ma perchè vuoi farti mandare a quel paese? Ci conosciamo da qualche ora..."
ragazza: "... no... davvero... è che volevo comprarne un'altra..."
io [scherzando]: "Quindi tu non ci pensavi nemmeno a dividere il costo: che gente... dico, magari fare la parte..."
ragazza: "... no... ma era per quello... davvero... volevo comprarne un'altra per ricambiare... eri stato così gentile..."
io: "guarda che stavo scherzando..."
ragazza: "... ... ...mi hai messo paura..."

Ricordarsi di non dire a V. che suo cugino ha comiziato in piazza Magione
amica: "Là, là: quello è il cugino di V.! Si candida"
ragazza: "V.? Dici vero?"
io:"Glielo diciamo che lo abbiamo visto comiziare..."
cugino di V [dal palco]: "[...]e quindi... quindi... quindi... ehm scusate mi sono perso..."
amica: "... forse è meglio di no"

Ricordarsi che V. legge il blog e quindi non scriverlo nemmeno

Ricordarsi che se un locale vende a 5 euro un bicchiere di vino ma a 10 la bottiglia è più furbo comprare la bottiglia.

Ricordarsi che la schiacciata ricotta e spinaci è il male assoluto, soprattutto se mangiata di notte.

Read More...

mercoledì 26 marzo 2008

U pisci d'oru


tempo prima
amica patita di musica:"mi sono mangiata la mia fetta di carne! [Detto popolare, a me sconosciuto, per dire mi sono preso una soddisfazione ndN] Lo sai che mi è successo?[...]"
io:"Forte! Ma scusa, in tutto questo la fetta di carne che c'entra?"
amica patita di musica:"... ... ...ma è una battuta o sei proprio cretino?"
io:"temo la seconda..."

Tutto mi sarei immaginato tranne che in questo blog i post che trattano di musica superassero il numero di due. E soprattutto che qualcuno li leggesse!

ieri mattina
amica patita di musica:"ci vieni stasera?"
io:"dove?"
amica patita di musica:"stasera al Mikalsa, suonano i Bonanova, te l'avevo detto..."
io:"Ah si vero! Certo con piacere: sono molto curioso di ascoltarli...[nella formazione militano persone che conosciamo entrambi ndN]"

Per dirmelo, me lo aveva detto, più di una volta magari; lo avevo dimenticato, forse rimosso. Piacevolmente rassegnato all'ennesimo concerto Jazz e visto che sarebbero state presenti persone che conosco, decido, per la prima volta in vita mia, di "prepararmi" ad un concerto. Ripercorro mentalmente il solito discorso post concerto jazz, faccio una breve ricerca su internet e trovo il loro sito. Ascolto alcune canzoni e realizzo con terrore che non è jazz: è musica folk [la dizione corretta è etnico-folk/world ndN]! Il panico prende il sopravvento: la mia conoscenza di musica è scarsa assai, ma quella di musica etnica si limita a "ciuri, ciuri", non la canzone, proprio il verso "ciuri ciuri ciuriddi tuttu l'anno". Che diamine gli racconto? Che "Vitti na crozza" è sincopata e viscerale? Sono pure in dialetto... Decido di ascoltare le canzoni ad oltranza, almeno il ritmo mi entrerà nella testa e potro canticchiare anche qualche canzone durante il concerto! Per la verità le canzoni sono molto belle: una reinterpretazione in chiave moderna della tradizione musicale siciliana: vecchie canzoni popolari riarrangiate o nuove canzoni appositamente scritte, ma che richiamano quell'atmosfera. Faccio partecipe la mia amica dei miei sforzi...

amica patita di musica:"quindi ti sei preparato?! Bravo: così facciamo i coretti insieme...ma ti piacciono?"
io:"Si sono bravi... coretti?"
amica patita di musica:"Meno male va: chissa poi che avresti scritto sul blog!"
io:"Come se fossi un critico musicale, ma che dicevi? coretti?"
amica patita di musica:"Ci vediamo stasera... certo coretti dobbiamo fare casino se non c'è molta gente... ciao!"

Coretti? Un brivido di paura mi percorre la schiena: non potevo nemmeno stordirmi con l'alcol... le oscillazioni si sarebbero notate! Fortunatamente per me, il locale è pieno, salutiamo alcuni membri del gruppo e ci sediamo. Non so perchè ma ogni volta che vado li, pur non sedendomi mai in prima fila, finisco sotto lo sguardo dei musicisti e accanto i wc: sarà un segno del destino! Il concerto comincia: la musica dal vivo ha un fascino che anche una capra come il sottoscritto non può non apprezzare, l'atmosfera si scalda e le canzoni sono belle, quand'ecco che...

io:"Io sta canzone la conosco, è molto bella, poi c'è un assolo di piano!"
amica patita di musica:"e dove l'hai sentita?"
io:"a casa tua, una volta l'hai messa dal pc... eravamo tutti a cena a casa tua..."
amica patita di musica:"accidenti è vero: bravo. Che memoria!"

Lo sguardo lucido di commozione della mia amica valeva un altro concerto dei disarmonici, poi ho riflettutto che l'occhio lacrimoso era dovuto all'ennesima birra e ho pensato che un tale sforzo non sarebbe stato necessario; sono soddisfatto: io la mia fetta di carne me la sono mangiata!

Postilla: benchè i miei post abbiano sempre un tono divertente, il concerto di ieri (e non solo di ieri), mi ha fatto riflettere e per certi versi arrabbiare. So che la situazione musicale italiana è desolante, so che non si vendono cd, so che qui in Sicilia e in particolare a Palermo la situazione per i gruppi 'giovani' è terrificante; l'assurdità è che non mancano ne passione, ne talento, mi viene da pensare che succederebbe se questi artisti fossero nati al di là della Manica o dell'Oceano; mi consolo pensando che almeno alcuni non avrebbero potuto attingere dal nostro ricchissimo patrimonio culturale. E' una consolazione veramente magra.

Read More...

lunedì 24 marzo 2008

Buona Pasqua!

Con un giorno di ritardo, causa problemi di connessione auguro...
... e Buona Pasquetta!!

Read More...

lunedì 17 marzo 2008

AAA bivano cercasi

Ricordo che una volta un mio professore, tra il serio e il faceto ci disse: "a voi [studenti universitari siciliani ndN] sono richiesti sforzi straordinari per ottenere risultati normali, ma ricordate: quando il gioco si farà duro, quando il vostro collega olandese, abituato ad ogni tipo di comodità, si troverà in una situazione difficile, quando tutti si troveranno in preda al panico entrerete in gioco voi e risolverete la situazione: come ad El-Alamein quando gli italiani, senza pallottole, resistettero 13 giorni e gli inglesi, ancora oggi, si chiedono come cazzo hanno fatto!". E’ vero. Ammetto che dopo un iniziale turbamento, quando ho saputo di dovere lasciare immediatamente casa (e ancora non avevamo raggiunto l‘accordo di poter rimanere fino a fine mese e oltre), mi sono rimboccato le maniche e ho cominciato immediatamente a cercare casa, intavolando contemporaneamente una trattativa con i nuovi padroni. La ricerca mi ha portato a conoscere delle figure sociologiche chiave che chiunque cerchi una casa prima o poi incontra e deve affrontare:

Il padrone di casa
Il primo pensiero fu che il mio vero problema fosse trovare una casa vicina, confortevole e a un buon prezzo, non avevo capito che il vero problema del cercare una casa non è la casa in se, ma sono i padroni di casa. Fauna affascinante quella dei padroni di casa, un vero caso sociologico. Totalmente schizofrenici. Divisi a metà tra la necessità economica di affittare e il voler scegliere a chi affidare la propria casa. Vanno blanditi e bastonati: nessuna pietà; non si fanno prigionieri. Questa è una guerra.

Al telefono
io: "buongiorno telefono per quel bivani in centro, volevo sapere dov’è e il prezzo"
ragazza: "Ah si! Si trova in via…[…] ristrutturato, due stanze…[…] bellissimo, luminosissimo… […]"
io: "si, ma il prezzo?"
ragazza: "si ma prima deve sapere che è totalmente ristrutturato…[…] con vasca idromassaggio, internet… […]"
io: "Guardi, sono certo che è splendido: ma il prezzo?"
ragazza: "ehm 600 euro…[il prezzo corrente medio è 450 euro]"
io: "Grazie, mi faro risentire…"
ragazza: "No aspett…"

Visitando un appartamento su due piani il padrone ci dice che le camere da letto sono a piano terra, ma non sono rumorose, la strada non è carrabile solo pedonale, apre le finestre e vediamo un gruppo di bambini che giocano e che si chiedono se tra i nuovi affittuari ci sia qualche donna da potere spiare mentre si spoglia…

Un padrone di casa, un mix tra il protagonista dei Soprano e Jabba the Hut, prima ci dice che la sua splendida casa costa 550 euro, una volta vista (casa carina, ma senza ascensore e posto orrendo) ci avvisa che vuole anche due mensilità morte e che ci sarebbe da sistemare il prospetto a nostre spese(!); gradirebbe anche 100 euro per tenere bloccata la casa fino all’indomani. Mandato sonoramente a fanculo, mi richiama il giorno dopo per sapere se sono interessato, per non deprezzargli la casa gli dico che è al di fuori del nostro budget… passati due minuti, mi richiama per lamentarsi che gli ho fatto perdere tempo a visitare la casa: "se uno cerca una Panda non va a vedere una Mercedes"… Vero, ma la sua era una 127 che costava quanto una Ferrari: ovviamente e stato sonoramente rimandato a quel paese.

Il potenziale vicino
Curioso di sapere chi verrà ad abitare vicino, invidioso del padrone di casa che guadagnerà le mensilità di affitto, a conoscenza dei trascorsi degli affittuari precedenti: è una vera miniera di informazioni. Il trucco è arrivare con un certo anticipo all’appuntamento e fingere di sbagliare citofono, sempre che non sia già fuori per i fatti suoi. Dopo un breve colloquio sarà pronto a farti sapere che l’appartamento è sfitto da settembre perché il padrone "avi la testa futtuta" (= "ha pretese esagerate"), che l’acqua calda non funziona come dovrebbe e che ci sono migrazioni invernali di scarafaggi. Micidiale il sorriso satanico che sfoggerà al padrone di casa appena arriverà.

Gli annunci
Non sono una categoria sociologica in senso proprio, ma fanno parte della ricerca di una casa. Non uso agenzie (il costo sale di parecchio, anche a causa delle mensilità morte da versare a loro), mi affido agli annunci sui giornali dedicati, ad internet e al passaparola tra amici. Gli annunci non vanno letti, vanno interpretati: questa attività richiede doti logiche simili a quelle richieste dal sudoku. Vi offrono un piedaterre? Non è certo un monovano è un modo carino per dire garage (il ‘terre’ è interpretato letteralmente!). Vi offrono una garconierre? Praticamente è un’alcova dove potete solo trombare, ma viverci è praticamente impossibile. Il locale è luminosissimo? Vivrete in una serra! Stanza in appartamento con coinquilina "attrice di teatro"? Vuol dire che se prendi la stanza probabilmente la vicina te la dà: due piccioni con una fava o una fava per un piccione… ehm lasciamo perdere...

Read More...

sabato 15 marzo 2008

Ufficiale e gentildonna

Sono sempre stato convinto che per vivere bene occorrano, tra l’altro, un sano sarcasmo e la capacità di non prendersi troppo sul serio, qualità quest’ultima che va al di là della semplice autoironia. Il che non significa certo prendere tutto poco seriamente, ma riuscire ad individuare anche nelle situazioni più dure il loro lato ironico. Sono qualità che aiutano a sopportare le difficoltà che la vita ci pone davanti, aiutano a superare ambienti lavorativi o lavori particolarmente logoranti dal punto di vista psicologico. Ne ho avuto conferma anni fa quando un impresario di pompe funebri regalò a mio padre dei portachiavi a forma di bara con la pubblicità della propria attività. Ne ho avuto conferma oggi quando ho visto che il mio post di sotto è stato linkato dal portale ufficialegiudiziario.it !

Read More...

venerdì 14 marzo 2008

Ricordi

Come si racconta un vita? Si può fare parlando di ciò che ognuno ha fatto, ma siamo miliardi su questo mondo e veramente pochi di noi lasciano il segno; in senso meno lato possiamo considerare un "atto" la famiglia che abbiamo deciso di creare con la propria compagna o compagno e i figli che praticamente sono l’unico segno tangibile del nostro passaggio su questa terra. Questo sa però di bilancio, ma se vogliamo raccontare o ricordare il proprio quotidiano? Ci sono i ricordi: memorie, foto, oggetti. E’ incredibile pensare come una cartolina possa far tornare alla mente un viaggio in treno di anni prima o come una canzone possa rievocare l’amore di un’estate. Avete mai sfogliato i vecchi album di foto, non quelli della nonna: i vostri? O avete mai ritrovato casualmente un vecchio diario o i vostri vecchi giocattoli? Pensateci anche il loro odore è evocativo. Certo ci sono tanti tipi di ricordi, ci sono quelli allegri, quelli tristi, quelli divertenti, quelli amari, quelli imbarazzanti. Ci sono quelli dolorosi. Non ricordo con chi, ma qualche giorno fa parlavo con qualcuno a proposito di capitoli della propria vita su cui è doloroso ritornare: li ho anche io; personalmente ho sempre pensato che se nel passato ho fatto delle scelte le ho fatte perché ero convinto che fossero giuste. Inevitabilmente, però, si può ferire qualcuno o restare feriti: è questo che rende per me un ricordo doloroso; non vanno certo dimenticati, servono da monito, servono a crescere.

In seguito allo sfratto, i nuovi proprietari sono stati molto concilianti e ci hanno permesso di rimanere fino a fine mese e oltre, per permetterci di cercare con comodità una nuova sistemazione; non nello stesso appartamento però, in uno vicino. In questi giorni ho quindi effettuato il trasloco smontando la stanza dove ho abitato per più di dieci anni. Prima di portare inutilità nell’altra casa (e in previsione di un successivo trasloco) ho vagliato ogni singolo pezzo di carta: ho fatto un viaggio di dieci anni. La mappa del primo giorno di Università, ricordo quanto fu complicato trovare la prima volta l’aula; il biglietto di viaggio per Pisa quando partecipai al CIPS (Campionato Italiano Programmi Scacchistici), ricordo che ci chiudemmo nello scomparto con le cinture per paura dei ladri; le cartoline di una mostra di fumetti di un caro amico e coinquilino, ricordo le nottate passate ad aiutarlo o a ridere e parlare; le foto delle ragazze che ho amato e da cui sono stato ricambiato (almeno per un po’ di tempo! ;)); un topolino di peluche ricordo di un mesiversario; i biglietti dei concerti visti, ricordo le scarpinate per ritornare in centro; insomma 10 anni di vita, episodi che avevo dimenticato, facce o persone che non ricordavo nemmeno di avere frequentato. C’erano anche i ricordi meno belli, è stato doloroso, ma è stato bello ricordare. Mi sono ripromesso di fare più foto d’ora in poi.

Read More...

mercoledì 12 marzo 2008

Qualcuno doveva pur dirglielo



Sapete che non ho amici standard, sapete che ho un coinquilino che crede in una sua cabala riveduta e corretta, non so se sapete che ne ho un altro che ha una sua religione ottenuta mixando Buddismo, tango e Jovanotti (non scherzo)...

parlando di come recuperare i soldi dal vecchio padrone di casa
coinquilino cabalista:"[...] sono con voi sempre e comunque, ma non voglio farmi coinvolgere nella sua orbita malvagia, non voglio arrecargli un danno che poi danneggi me...ma sono con voi"
io:"... mi sembra un discorso del tipo armatevi e partiamo..."
coinquilino cabalista:"no, no per carità... lo sai che io nella cabala ci credo, diglielo tu che il libro l'hai letto..."
coinquilino buddista-tanghero-jovanottiano:"Secondo me... quel libro è una stronzata!"

segue risata e standing ovation, sotto lo sguardo allibito del coinquilino cabalista...

Read More...

lunedì 10 marzo 2008

Il giorno più lungo


Lo sapevo. Ne ero certo. Quando poi l’oroscopo del venerdì mattino di Radio Due ha detto: "pesci, giornata fantastica", ne ho avuto la conferma: qualcosa non andava, qualcosa sarebbe successo. I segnali c’erano tutti, bastava leggerli. La settimana scorsa ho vinto tramite sorteggio un notebook e un fine settimana in una SPA. Io. Io che non ho mai vinto nemmeno al gratta e vinci. Io che al massimo ho fatto al Totocalcio, un 12 da 90 mila lire da dividere in 15. Come i miei amici più stretti sanno, sto cercando casa: avrei dovuto lasciare quella dove sto in estate per poi traslocare. Il padrone di casa (almeno colui che io pensavo essere tale) mi aveva assicurato la tranquillità di poter rimanere fino a luglio. Venerdì alle 10 un coinquilino mi avvisa di tornare immediatamente a casa, dove trovo una donna che si presenta come ufficiale giudiziario, con i veri proprietari (dei preti) e la loro avvocatessa, che stanno cambiando le toppe e ci intimano di lasciare casa entro sera. La storia è troppo lunga, complessa e delicata: vi basti sapere che sapevamo della situazione, ma sapevamo anche che era stata chiesta una proroga fino a luglio, quando invece la proroga ottenuta era fino a marzo. Fortunatamente per noi facciamo colpo sull’ufficiale giudiziario e sull’avvocatessa che ci aiutano(!) a contrattare una dilazione per lunedì (in seguito i nuovi proprietari, capendo la nostra situazione e ricordandosi di essere preti, ci permetteranno di restare fino a fine mese, con la concreta possibilità di prolungare fino a luglio). Passo così venerdì, sabato e domenica a cercare casa in maniera molto più intensa di quanto non avessi fatto prima, avventura che merita un post a parte!

ufficiale giudiziario [scrivendo il verbale e parlando ad alta voce]: "sopragiunge il signor X…"
io [sottovoce]: "2 g signora…"
ufficiale giudiziario: "oh la ringrazio… e… signorina, non sono sposata"

avvocatessa: "c’è anche un sottotetto?"
io: "si"
avvocatessa: "ci abita nessuno?"
io: "nooooo: forse qualche piccione… non è certamente un posto dove si può…"
avvocatessa: "beh sa ci sono anche le mansarde, per questo chiedevo…"
ufficiale giudiziario [sottovoce]: "sottotetto tutto insieme vero?"
io: "si"
avvocatessa: "Certo che ci sarà un vista da lassù…"
io: "straordinaria, tra le più belle di Palermo, si vede tutta la città…"
avvocatessa: "Anche io sto cercando una mansarda…"
io [ridendo]: "Se trovo qualcosa le faccio sapere…"
avvocatessa: "Ah ah ah e perché no?"
ufficiale giudiziario [sottovoce]: "Mi sa che anche la dottoressa è single…"

Read More...

Mizar web site is down!


I'm very sorry, but Mizar web site is down. My webhosting is closed. So i'm moving my website into other webhost. Please wait until the end of March: i'm writing a new better website!


Nicola

Read More...

mercoledì 5 marzo 2008

Voi non c'eravate...

Avete mai visto il film "La Tunica"? Ricordate come rispondeva il tormentato Marcello:"Tu c'eri...lì? Voi non c'eravate, non potete... capire...". Seguitemi...

ieri sera
amica patita di musica:"[...] stasera ti va una birra al Mikalsa?"
io:"... che c'è qualche concerto?"
amica patita di musica:"... ehm si il gruppo di cui ti parlavo l'orchestra disarmonica [il vero nome è Orchestra In-stabile Dis/accordo; nemmeno lei ricordava il nome... ndN]"
io:"orchestra disarmonica? Ma che è musica dodecafonica o si percuotono le chiappe con i cucchiai?"
amica patita di musica:"... ehm... una via di mezzo..."

La cosa grave non è che al Mikalsa non c'era un posto libero ai tavoli e ci siamo dovuti sedere davanti l'orchestra senza potere fuggire.
La cosa grave non è che ci sono volute due bottiglie magnum di Kwak per stordirsi.
La cosa grave non è che la mia amica (l'unica in tutta la sala ad annacarsi pervasa dal ritmo) si è stordita più di me, meritandosi sguardi di disapprovazione.
La cosa grave non è che ad un certo punto il chitarrista si guardava in giro ridendo chiedendosi "dove sono finito?".
La cosa grave non è che il sassofonista si teneva la testa tra le mani disperato.
La cosa grave non è che i video mixati al momento non avevano alcun rimando con le musiche o nessun tema di fondo.
La cosa grave non è che il bassista ad un certo punto si è distratto ed è stato richiamato all'ordine dalla seconda chitarra mediante scoppola.
La cosa grave non è che il pezzo forte era un tipo che suonava il Theremin: strumento che produce un suono che va dal lamento di mucca ferita all'antifurto.
La cosa grave non è che la cameriera alla fine con occhio disperato ci ha detto "sono qui tutti i martedì..."
La cosa grave, veramente grave è che mi è piaciuto!! Come è possibile direte voi: voi... voi non c'eravate, non potete capire!

Read More...

L'avvocato delle donne

Si è spenta questa notte Tina Lagostena Bassi. Credo che fosse nota ai più come 'il giudice donna' di "Forum", invece che per la sua straordinaria carriera in difesa dei diritti delle donne. Difese Donatella Colasanti contro Angelo Izzo nel famoso processo sul Massacro del Circeo. Fu tra le fondatrici del Telefono Rosa. Ebbe anche incarichi istituzionali, come quello di presidente della Commissione nazionale pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri dal 1994 al 1995. Fu coautrice nel 1996 della legge contro la violenza sessuale. Le sue arringhe passarono alla storia: nel 1978 durante un processo per violenza carnale descrisse con termini asciutti, persino crudi, la violenza subita dalla sua assistita, rompendo un muro di silenzio e di conformismo che esisteva tanto nella società quanto nei tribunali italiani. Tina Lagostena Bassi difese una donna, ma accusò un modo di parlare all’interno del tribunale: quel lessico osceno, allusivo che dietro i termini latini (fellatio) contrabbandava la violenza come omaggio alla sessualità femminile se non addirittura come delega del potere sessuale dall’uomo (che abbandona il suo membro nelle fauci avide dell’altra) alla donna possibile castratrice che se non castra, non lotta con le unghie e con i denti, non imita le sante marie goretti della storia è sempre, per antonomasia, la preda conquistata e felice. Negli anni del processo lo stupro era ancora un reato contro la morale; c’era di mezzo la "libidine". La linea processuale era sempre trasformare l’imputata in una cattiva ragazza perché quelle buone e brave stanno a casa, non escono di sera, non fumano nei locali e non cercano lavoro. Fu lei ha introdurre, la parola «stupro». Tina Lagostena Bassi, nell’arringa, sottolineò la sua richiesta: non condanna esemplare o pesante, ma giustizia. Non la vita della vittima sul banco ma l’atto violento con cui la sua dignità ed il suo corpo sono stati violati. Qualunque risarcimento economico sarebbe un atto simbolico perché lo stupro non consente risarcimenti, è un’offesa che costa in modo incommensurabile, ma laddove un risarcimento economico sia in essere sarebbe stato devoluto alla Casa delle donne, al Centro antiviolenza di via del Governo vecchio 39, Roma. Gli imputati furono condannati a poco più di un anno, rilasciati immediatamente e multati per 2.000 milioni di lire. Ma la sentenza fu di condanna: commisero lo stupro. E questa sentenza è il riconoscimento di un rovesciamento di valori richiesto con forza da un nuovo tipo di avvocatura, da un nuovo modo di essere donna di fronte e dentro i luoghi maschili: dentro e fuori un tribunale.

Read More...

lunedì 3 marzo 2008

BatNicola



Come saprete ho un’amica che è una vera patita di musica…
amica:”di la verità, a forza di frequentarci stai cominciando ad apprezzare la musica…”
io:”io non ho mai detto che non mi piace la musica, solo che non ne capisco niente…”
amica:”va bene se non vuoi dare sazio…”
io:”Ma perché mai? Anzi grazie a te ho scoperto Gianmaria Testa: quando voglio fare il figo chiedo ‘ma tu lo conosci Gianmaria Testa?’ ormai è un mio cavallo di battaglia!”
amica:”…”

…e che a volte mi diverto a stuzzicare per i suoi gusti non proprio comuni…
amica:”Ma che fai stasera? C‘è un mondo di concerti gratis da vedere…”
io:”qualche gruppo utzbeko o afghano?”
amica:”smettila”
io:”mistici eschimesi?”
amica:”v@##@nc**o!”

amico:“[…]era una professoressa di francese e non sapeva la storia della rivoluzione francese!”
io: “che vuoi non tutti hanno visto Lady Oscar come te!”

rientrando a casa
amica:”meno male: casa è in ordine… beh a parte il letto”
io:”non preoccuparti a nessun uomo interesserà mai se il tuo letto è in ordine, perché o non lo vedrà mai o se lo vede, stai tranquilla che non si accorgerà nemmeno del colore delle lenzuola…”

Qualche giorno fa ho fatto il compleanno, mi hanno regalato un paio di slipponi blu; a casa, una volta provate, ho preso un lenzuolo come mantello e ho cominciato a saltare sul letto cantando “Bat-Nicola pappàaa; Bat-Nicola pappàaa…” più cresco più regredisco allo stadio infantile.

Aprendo il pacco con gli slipponi…
amica: “il bello è che quando le ho proposto una camicia mi ha detto di no, perché troppo personale…”

In attesa davanti una macchina con l’autoscatto
tutti:”cheeeessss…”
io [continuando a sorridere]:”scei scicura i avhee messo ascatto?” (sei sicura di avere messo l‘autoscatto?)
amica:”sci, omo i oca fee” (si, uomo di poca fede…)
Passano i secondi, continua il cheese…
amica2:”scicua scicua?” (sicura sicura?)
amica3:”ima scera lucina ossa” (prima c‘era una lucina rossa…)
L’amica fotografa controlla…
amica:”ah si avevo dimenticato… potete smettere di sorridere sembrate colti da un ictus…”

amica: “aspetta per lo spumante prendiamo quei bicchierini…”
io:”ma non ne avevi solo tre?”
amica:”si ma poi ne ho trovato uno abbandonato su un tavolo, era solo, DOVEVO completare il servizio…”
io:”…”

Avendo ordinato delle patatine fritte, il cameriere ci porta una quantità enorme di stecchini di plastica…
amica: "guarda quanti ne ha portati… sono carini tutti colorati…"
io [all’amica del servizio di bicchieri]:”questi a casa non li hai: mettili in borsa!”

Da un po’ di giorni mi dicono che ho un caratteraccio e che quando parlo metto in soggezione le persone; non è vero, o almeno non lo faccio apposta…
io:”senti scusa ci manca una sedia…”
tipo:”ah, dunque, veramente…”
io:”ne possiamo prendere da altri tavoli?”
tipo:”si, aspè… per la verità sono…”
io:”tranquillo se sei impegnato ci penso io, dimmi quale posso prendere…”
tipo:”io per la verità non lavoro qui! Suono tra un po‘…”
io:”ah… quindi è inutile chiederti di portarci i menù?”
tipo:”si… ma li c‘è la cameriera…”
io:”Ecco bravo dille di venire a prendere l'ordinazione…”
tipo:”si, le dico anche dei menù…”

Read More...

sabato 1 marzo 2008

Puff, puff! Pant, pant!

Io amo lo sport. Quello visto in tv. Amo definirmi uno sportivo sedentario. Ho tentato diverse volte di praticare uno sport con continuità, ma ogni volta che ne comincio uno con entusiasmo ricordo dopo pochi minuti il perché ho abbandonato quello precedente: fare sport è faticoso! Ieri sera mentre ascoltavamo un gradevolissimo concerto di musica jazz (ovviamente ho riciclato il solito discorso infarcito di “sincopato”, “viscerale” e “improvvisazione”… funziona sempre) due amiche mi aggiornavano sulla loro recente decisione di andare in palestra e sulle prime sensazioni. La prima, più pera sfatta di me, ma trascinata in palestra da una collega che deve entrare nel vestito da sposa, raccontava le vessazioni subite dall’acidissima insegnante di step (attendo con sadica impazienza la sua prima lezione di spinning); la seconda, invece, narrava del suo approccio all’aerobica in compagnia di arzille sessantenni tutte organizzatissime e dotate di pesi al contrario di lei che ha dovuto sopperire con delle bottigliette d’acqua. Io sono di parte, le guardo con occhi d’amico e vederle muoversi incriccate come gli omini Lego mi muove a compassione, ragion per cui tendo ad aumentare la loro autostima dicendo che non hanno certo bisogno di dimagrire. Certo vedere l’amica dell’aerobica impiegare 10 minuti buoni per gonfiare un palloncino, mi ha fatto riflettere sulle sue capacità polmonari, ma io confermo lo stesso che non hanno certo bisogno di diete. Per la verità sostengono che vanno in palestra per rassodare, purtroppo temo che avrebbero più chance se si immergessero in una vasca di acqua bollente e si lasciassero rassodare come delle uova, ma tant’è in fondo anche io dichiaro che la mia pancia (beh non solo quella) non sia da attribuire alla mia abbondante alimentazione, quanto alla ritenzione idrica: sei casse di Rocchetta e divento come Brad Pitt! L’importante è convincersi! C’è un vantaggio ad uscire con ragazze che vanno in palestra: afflitte da fame antica, ordinano qualunque cosa sembri appetitosa, grassa e succulenta che si trovi sul menù; dopo avere spiluccato qualcosa, rose dal rimorso abbandonano il piatto: di chi è il compito di finire le porzioni? Esatto, mio: sono il piccolo condor della situazione! Certo di notte sento il mio fegato urlare:”un po‘ di verdura!!!”, ma vuoi mettere con i taglieri di salumi, formaggi e salsine varie da 32 euro (questa la capiremo in 4) che allietano le mie serate? Scherzi a parte, curare la propria forma fisica è importantissimo, anche io ho avuto il mio “momento palestra” è durato una lezione…
Dopo avere corso attorno la palestra per non so quanto tempo e ridotto come Dorando Petri…
insegnante:”OK Nicola, basta così!”
io:”a... abb... aaahbb... abbiamo finito per oggi?”
insegnante:”ehm quello era il riscaldamento…”

Read More...

Related Posts with Thumbnails