venerdì 27 aprile 2007

Mizar's web site updated

A new paper and a lot of links added in Links page. Enjoy!

Read More...

lunedì 16 aprile 2007

Calatrava, Valencia, Coppa America e... Palermo


Qualche giorno fa parlando con una compaesana di blog mi è tornata in mente Valencia. La foto qui sopra raffigura l'Hemisfèric: una struttura che ospita un planetario con un modernissimo sistema di proiezione astronomica, controllato via computer, per una rappresentazione completa del cielo e dei corpi celesti su una superficie di 24 metri di diametro. l'Hemisfèric è uno degli edifici che compongono la Ciutat de les Arts i de les Ciencies (la cittadella delle Arti e delle Scienze) di Valencia.Un progetto che sta prendendo corpo, pezzo per pezzo, da dieci anni a questa parte, e che ancora manca di alcuni elementi per essere completato: un edificio chiamato "Ágora", ideato per svolgere le funzioni di "piazza coperta" (la sua inaugurazione è prevista molto presto), e tre grattacieli, uno dei quali sarà il più alto di Spagna. Valencia ha la fortuna di aver dato i natali a uno degli architetti oggi più quotati al mondo: Santiago Calatrava è nato a Valencia e ha cambiato il volto di Valencia. Per secoli la torre del Miguelete, il campanile gotico della Cattedrale, era stato il simbolo della terza città spagnola. Oggi non più. Ma già ora, pure incompleta, per i milioni di visitatori che richiama ogni anno, la "Ciutat" di Calatrava è il fiore all'occhiello di un centro urbano che ha scelto di fare un salto rapidissimo e vertiginoso verso la modernità. Citando Casabella : "Un'architettura che è pura poesia, è armonia delle forme, è un'esplosione di fantasia che interpreta la natura in maniera ardita e bizzarra. Cemento e cristallo, con la complicità di grandi specchi d'acqua, fondamentali per creare la sensazione di essere immersi in un paesaggio da sogno.La città di Calatrava è l'emozione di un'alba o di un tramonto, è l'armonia delle linee sinuose, ma è anche il più grande centro di diffusione scientifica e culturale d'Europa." La cittadella è stata teatro della presentazione alla stampa mondiale della nuova McLaren di Formula 1 e in questi giorni Valencia sarà anche centro di attenzione mediatica a causa dell'America's Cup di vela che vi si organizza. Il punto è: sarebbe possibile fare qualcosa del genere qui in Italia, magari in Sicilia? Francamente ne dubito, ma non per la scarsa fiducia riposta nelle nostre capacità tecniche e organizzative. Sapete che il vigente piano regolatore di Palermo non permette nuove architetture in centro storico? Di più, è previsto il ripristino tipologico delle unità edilizie esistenti: qualcuno mi spiega perchè la gente che era fuggita dai catoi del centro per costruirsi ville o appartamenti in periferia (contribuendo alla crescita abnorme e incontrollata della città), vi debba ritornare, quando non vi è neppure lo spazio per passare con la macchina e men che meno un parcheggio (sotterraneo, sopraelevato...)? Nessuno ha notato che il centro storico della città è abitato quasi esclusivamente da immigrati, studenti fuori sede e anziani? Quanti sarebbero disposti a investire qualche centianio di migliaia di euro per vivere in una zona che va sempre più ghettizzandosi?

Read More...

Sobrietà

Il video del nuovo singolo di Mika "Love Today"


A scanso di equivoci: trovo il video divertente e ironico; la canzone è un martello che ti entra in testa...

Read More...

sabato 14 aprile 2007

Le magiche nuvole di Cloud

Avete mai sognato di volare nel cielo giocando con le nuvole? Provate ad immaginare come potrebbe essere grazie a questo splendido e poetico gioco gratuito di nome Cloud. Tra l'altro potete scaricare sempre gratuitamente anche le splendide musiche.

Read More...

venerdì 13 aprile 2007

Leggo dunque sono

Ci sono alcuni libri che riesco a leggere con molta difficolta: sono quelli che mi piacciono di più. L'autore è entrato talmente in sintonia con me che durante la lettura mi distraggo pensando "è capitato anche a me" o "accidenti lo avrei fatto anche io, quella volta che...". Mi è sempre piaciuto molto leggere. Qualunque cosa. Libri, saggi, riviste, fumetti, quotidiani... ho anche delle perversioni: gli elenchi del telefono, gli orari dei treni, le riviste mediche nelle anticamere del dentista o dell'oculista! Una volta entrato in una qualunque libreria sarei capace di spendere migliaia di euro (beh se li avessi!). In questo senso non sono molto romantico: certo apprezzo le piccole librerie con gli scaffali impolverati e rarità assortite (meglio ancora le bancarelle di libri usati), ma diciamoci la verità: la tranquillità e l'anonimato garantita dalle enormi librerie-cafè sono impagabili. A casa mia c'è una numerosa collezione di classici della narrativa che nel corso degli anni ho debitamente spolpato; non ho mai seguito bibliografie, quindi la mia lettura è stata, per certi versi, caotica. Certo ho avuto delle "fasi": i romanzi storici, i "russi", il giallo d'autore, i siciliani, la "Borges - Calvino - Buzzati", l'assurdo, la "Svevo - Joyce", i bestseller... diciamo che vado per associazione di idee. La cosa non mi è dispiaciuta: rileggere a distanza di anni uno stesso libro e apprezzarne aspetti diversi che si comprendono meglio per l'età o per altri libri letti è una cosa che mi dà soddisfazione. La prima volta che lessi "Moby Dick" ne apprezzai il lato avventuroso, solo dopo riuscii a comprendere la metafora dell'uomo alla caccia della "balena bianca". Lo stesso per "Robinson Crosue" o per "Il nome della rosa" o per la sterminata produzione di Calvino. Filippo, trovava divertente accompagnarmi in libreria quando sapeva che stavo per comprare qualcosa: lo incuriosiva la maniera in cui compro un libro. E' molto semplice, vago per gli scaffali della stessa alla ricerca di una copertina che mi attira (per qualunque motivo: grafica, titolo...) alla maniera di un pranoterapeuta, se il libro è ECONOMICO lo compro altrimenti amen :-) (molto scientifico in verità); ora è da non crederci, ma sapete quanti libri che in seguito si sono rivelati successi editoriali, ho beccato? Parecchi! Ad esempio "Dei bambini non si sa niente" di Simona Vinci o il primo Camilleri. Oggi ho preso un romanzo: "La principessa sposa", vi farò sapere. E voi come capite che un libro vi piace?

Read More...

giovedì 12 aprile 2007

L'isola Ferdinandea

Martedì sera una scossa di terremoto di 4.5 gradi è stata avvertita a Sciacca (mia città natale) e dintorni: l'epicentro è stato individuato in fondo al mare, tra Sciacca e Pantelleria, proprio nella zona dell'isola Ferdinandea o isola Giulia, come la si chiama a Sciacca. La storia di quest'isola fantasma è molto curiosa è vale la pena conoscerla. I fenomeni vulcanici nel mare che circonda la Sicilia sono noti fin da tempi antichissimi. Aristotele, nel libro delle Meteore, racconta che l'isola di Vulcano, nelle Eolie, spuntò dal mare fra il fragore di esplosioni vulcaniche; lo Stromboli comparve poco prima dell'età di Plinio, e gli storici romani ricordano eruzioni sottomarine nel canale di Sicilia. In questo tratto del Mediterraneo le eruzioni sono più frequenti che altrove e si verificano particolarmente nel tratto di mare che va da Capo Granitola a Capo Bianco, in corrispondenza di quei bassifondi detti banchi o secche, alcuni dei quali sono ricoperti di coralli: i famosi banchi di Sciacca. Dall’eruzione avvenuta su uno di questi banchi in epoca immemorabile, nacque l'isola di Pantelleria, esempio perfetto di isola vulcanica che culmina nella Montagna grande, avanzo di un cratere vulcanico contornato da altri 24 crateri detti « cuddìe ». Nella notte fra il 10 e l'11 luglio 1831, a 26 miglia circa dalla spiaggia di Sciacca, a metà strada da Pantelleria, nella cosiddetta Secca del Corallo, in seguito ad una scossa tellurica, il vulcano sottomarino aprì la sua bocca eruttando scorie e lapilli, formando una piccola isola di circa quattro chilometri di circonferenza e sessanta metri d'altezza. Il canonico Arena scriveva che queste eruzioni "sono state sempre precedute da brevi scosse di terremoto che si sono susseguite con fortissimo fragore di boati". Secondo l'Arena "testimoni dell'evento furono i capitani Trafiletti e Corrao, naviganti in quel mare (latitudine 37,11 nord e longitudine 12,44 est) che osservarono un getto d'acqua a cui tennero dietro colonne di fiamme e di fumo che si elevavano ad un'altezza di 550 metri circa. Il 16 luglio si vide emergere la testa di un vulcano in piena eruzione e il 18 lo stesso capitano Corrao, di ritorno, osservò il cono del vulcano che sporgeva dal mare. Presto si vide emergere un'isoletta che crebbe sempre in eruzione e raggiunse, il 4 agosto, una base di tre miglia di circonferenza ed un'altezza di sessanta metri, con due preminenze, una da levante ed una da tramontana, a guisa di due montagne legate insieme; con due laghetti bollenti". Non appena venne diffusa la notizia dell'apparizione di questo piccolo lembo di terra, il primo studioso a giungere sul posto fu il prof. Karl Hoffman, docente di geologia presso l'Università di Berlino, che si trovava casualmente in Sicilia. Il tedesco, dopo aver fatto un'accurata ricognizione, riferì i risultati in una lettera indirizzata al duca di Serradifalco. Il governo borbonico, intanto, inviava subito sul posto il fisico Domenico Scinà, il quale compilava un "breve ragguaglio al novello vulcano apparso nel mare di Sciacca". Il prof. Carlo Gemmellaro, docente di Storia Naturale presso l'Università di Catania, provvedeva invece a stilare una relazione circostanziata che suscitava l'interesse di molti illustri uomini di cultura scientifica, soprattutto stranieri.


L'isoletta suscitò subito l'interesse di alcune potenze straniere, che nei mari cercavano punti strategici per gli approdi delle loro flotte, sia mercantili che militari. L'Inghilterra, che col suo ammiraglio sir Percival Otham si trovava nelle acque dell'isola, dopo un'accurata ricognizione, prendeva possesso dell'isola in nome di Sua Maestà Britannica. Il 24 agosto giungeva sul posto il capitano Jenhouse e vi piantava la bandiera britannica, chiamando l'isola Graham dal nome del Primo Lord dell'Ammiragliato. Le proteste del popolo siciliano, insieme a quelle del capitano Corrao, arrivarono alla casa borbonica, proponendo di nominare l'isola Corrao, e chiedendo inoltre al re provvedimenti contro il sopruso inglese. Il 26 settembre dello stesso anno la Francia, per non essere da meno, inviava il brigantino "La Fleche", comandato dal capitano di corvetta Jean La Pierre, il quale recava con sé una missione diretta dal geologo Constant Prévost insieme al pittore Edmond Joinville, al quale si devono i disegni di quel fenomeno eccezionale. Furono fatti dai francesi approfonditi rilievi e ricognizioni accurate fino al 29 settembre, e il materiale raccolto venne inviato al viceammiraglio della flotta francese De Rigny. Il contenuto di queste relazioni stabilivano che l'isola, sotto l'azione delle onde, aveva subito diverse frane, che a loro volta avevano provocato grandi erosioni sui fianchi; quindi i crolli avevano trascinato con sé una grande quantità detriti. Pertanto l'isola, non avendo una base consistente, si poteva inabissare bruscamente. Come gli inglesi, anche i francesi non avevano chiesto alcun permesso al re Ferdinando II di Borbone, quale legittimo proprietario dell'isola, essendo questa sorta nella acque siciliane. Anzi i francesi la ribattezzarono Iulia (poi italianizzata in Giulia) in riferimento alla sua comparsa avvenuta nel mese di luglio, poi posero una targa a futura memoria con la seguente iscrizione: "Isola Iulia – i sigg. Constant Prévost, professore di geologia all'Università di Parigi – Edmond Joinville, pittore 27, 28, 29 settembre 1831". In segno di possesso venne innalzata sul punto più alto la bandiera francese. Il re Ferdinando II, constatando l'interesse internazionale che l'isoletta aveva suscitato, inviò sul posto la corvetta bombardiera "Etna" al comando del capitano Corrao il quale, sceso sull'isola, piantò la bandiera borbonica battezzando l'isola Ferdinandea in onore del sovrano. Sembrava che l'evento non suscitasse altro clamore, invece giunse sul posto il capitano Jenhouse con una potente fregate inglese e il Corrao con i suoi marinai, grazie alla mediazione del capitano Douglas, ottenne di rimettere la questione ai rispettivi governi. Non passò molto tempo che il pronostico francese cominciò ad avverarsi. Le persone che viaggiavano sul vaporetto "Francesco I" riferivano che l'isola aveva un perimetro di mezzo miglio e l'altezza si era abbassata. Verso la fine d'ottobre del 1831 il governo borbonico prendeva posizione ufficiale ed inviava ai governi di Gran Bretagna e Francia una memoria con la quale gli dava notizia dell'evento, ricordandogli che a norma del diritto internazionale la nuova terra apparteneva alla Sicilia. A quanto sembra però i due governi non risposero, e iniziarono le rivalità fra le due nazioni, entrambe interessate a favorire le loro posizioni strategiche nel Mediterraneo. Il 7 novembre di quel'anno, l'inglese Walker, capitano dell'Alban, la misurava e l'isola risultava ridotta ad un quarto di miglio con un'altezza di venti metri. Il 16 novembre si scorgevano soltanto piccole porzioni e l'8 dicembre il capitano Allotta, del brigantino Achille, ne costatava la scomparsa, mentre alcune colonne d'acqua si alzavano e si abbassavano. Dell'isola rimaneva un vasto banco di roccia lavica, che attualmente viene indicato nelle carte nautiche come "il banco Graham", a 24 miglia a nord-est di Pantelleria. Nel 1846 e nel 1863 l'isoletta è riapparsa ancora in superficie, per poi scomparire nuovamente dopo pochi giorni. Di essa rimanevano solo i molti nomi avuti in seguito alla disputa internazionale: Giulia, Nerita, Corrao, Hotham, Graham, Sciacca, Ferdinandea. Col terremoto del 1968 nella Valle del Belice, le acque circostanti il Banco di Graham furono viste intorpidirsi e ribollire. Forse era un segnale che l'isola Ferdinandea stava per riemergere. Così non fu, ma si segnalò un movimento nelle acque internazionali di alcune navi britanniche della flotta del Mediterraneo. A scanso di equivoci i siciliani posero sulla superficie del banco Graham una targa in pietra tra le cui righe si legge che "[...] l'Isola Ferdinandea era e resta dei Siciliani". Rotta qualche anno fa (probabilmente per colpa di un'ancora) è stata prontamente sostituita. Successivamente il vulcano è rimasto dormiente per decenni con la cima circa 8 m sotto il pelo dell'acqua (il cosiddetto Banco di Graham nella cartografia ufficiale). Nel 1986 fu erroneamente scambiato per un sottomarino libico e colpito da un missile della U.S. Air Force nella sua rotta per bombardare Tripoli. Nel 2002 una rinnovata attività sismica nella zona di Ferdinandea ha indotto i vulcanologi a speculare sopra un imminente nuovo episodio eruttivo con conseguente nuova emersione dell'isola. Per evitare in anticipo una nuova disputa di sovranità, dei sommozzatori italiani hanno piantato un tricolore sulla cima del vulcano di cui si aspettava la riemersione. Però le eruzioni non si sono verificate e attualmente la cima di Ferdinandea rimane ancora circa 6 metri sotto il livello del mare. [Materiale tratto da Wikipedia e siti collegati ndA]
Qui termina la storia e inizia la leggenda: nell'immaginario saccense l'isola che con il suo innalzarsi rese "più pescoso" il mare e disponibili i preziosi banchi di corallo, vive di vita propria. Emersa per aiutare la marineria di Sciacca in difficoltà, si è inabissata "stanca" delle dispute sulla sua proprietà, per riemergere quando potra essere nuovamente di aiuto alla città.

Read More...

martedì 10 aprile 2007

Sol LeWitt


Sol LeWitt, uno dei più grandi artisti concettuali di tutti i tempi, si è spento in questi giorni.
Il mondo sarà un po' più triste.

Read More...

sabato 7 aprile 2007

Wong Kar-Wai

Serata a base di cinema di Hong Kong ieri sera. Wong Kar-Wai è sicuramente uno dei registi più interessanti degli ultimi anni: conoscevo già lo splendido "Angeli Perduti", ieri sera ho convinto anche i più perplessi a vedere "In the Mood for Love" e il suo seguito ideale "2046". Il regista di Hong Kong è noto per le sue trame non lineari o in cui personaggi all'apparenza distanti intrecciano le loro storie lungo il film, espedimenti narrativi che molta influenza, secondo me, hanno avuto in altri film (penso a "Sliding doors", "Love actually" e infine il bellissimo "Crash"); per questo motivo ho scelto prima "In the Mood for Love" che ha una trama molto lineare e poi "2046" caratterizzato invece da bruschi passaggi tra la realtà e la fantasia del protagonista. Straordinarie, come sempre, le colonne sonore. Per pura curiosità riporto una splendida versione di "I'm in the Mood for Love", di Brian Ferry, interpretata da Jamiroquai...

... la struggente Lost di Shigeru Umebayashi...

... ed infine una curiosità per i fanatici: ecco chi è Faye Wong (la Aimei di Hong Kong Express), riconoscete la canzone?

Read More...

venerdì 6 aprile 2007

來自意大利你好

Che il sito di Mizar fosse conosciuto lo sapevo, che avessi link su siti americani, tedeschi, inglesi, russi pure... ma il sito cinese che mi mette tra le risorse fondamentali mi mancava!!

Read More...

Uomini e donne

Conosco un certo numero di ragazzi che definirei "normali" (presuntuosamente mi inserisco nel gruppo, qualunque cosa il termine normale possa evocare): non affetti da sindrome di Peter Pan, non egocentrici, non psicopatici, non perversi ne deviati sessualmente, non desiderosi di fare da papà o da balia alla propria compagna, responsabili, indipendenti, mentalmente aperti, alla ricerca di una compagna che sia amante e confidente allo stesso tempo, che non ti veda soltanto come il padre dei mostri che ha partorito e che una volta consolidata la relazione non si trascuri e lasci andare perchè "è lui che deve sapermi conquistare ogni giorno"; conosco un certo numero di ragazze "normali" (prendete le qualità di cui sopra e volgetele al femminile)... Perchè i due gruppi riescono sistematicamente a non incontrarsi? Un mio amico ha una sua teoria...
Teoria di Domenico: siamo irrimediabilmente attratti da chi o cosa può arrecarci danno, salvo poi accontentarci di chi ci offre un po' di affetto pronti a tradirlo/a per una nuova, coscientemente negativa, avventura.
Generalmente mi fido delle sue teorie, ma stavolta la trovo un tantino pessimistica, voi?

Read More...

giovedì 5 aprile 2007

Le parole che non ti ho detto...

Ciao amica mia! Si M. parlo proprio con te! Proprio così, questo post (si chiamano così e non "pensierini" ;-P) è dedicato a te. Mi ha fatto molto piacere rivederti ieri sera e mi ha fatto ancora più piacere sapere che leggi questo blog: conosco la tua idiosincrasia nei confronti di qualunque forma di tecnologia informatica. Penso che tu abbia capito che ieri ti osservavamo tutti; perdonaci, volevamo soltanto capire come stavi. E credimi avrei voluto fare qualcosa di più o dire qualcosa di più sensato quando siamo rimasti da soli in cucina. Ci ho pensato su tutta la notte (beh anche la tua carbonara ha contribuito ;-))... vedi, anche per noi amici non è facile...
Il fatto di non esserti costantemente vicini e di potere scambiare con te parole o idee ci rende tristi e impotenti (so di potere parlare al plurale).
La brutta notizia che Lui non ci sia più ci ha scioccato: lo sapevamo, eravamo preparati, ma speravamo, ci avevamo creduto...
Io non sono un grande maestro e nemmeno un piccolo studente di retorica, contro la morte non ho strumenti per dire nulla di sensibile o consolatorio. Ho sempre tentato di astenermi dalla superficialità, almeno su questo argomento. Penso che soltanto una "sopravvissuta" così come tu ti definisci, possa dire qualcosa. Sono sicuro che in queste settimane la tua famiglia, la sua famiglia e gli amici di là ti siano stati vicini. Anche noi vorremmo fare lo stesso: so quanto possa renderti nervosa il fatto che qualcuno che non conosca la tua situazione voglia dire qualcosa. Penso che tu abbia ragione! Se mi fosse accaduto qualcosa di simile vorrei soltanto che le persone stessero in silenzio e mi ascoltassero quando ho qualcosa da dire in merito. Sopportaci! E' il modo che noi amici abbiamo per vincere il nostro dolore: "non siamo stati in grado di aiutarlo cerchiamo almeno di aiutare chi gli stava vicino".
Potrei dirti tante cose.
Potrei dirti che immagino quanto tu ti senta triste, ma di non esserlo perchè Lui non avrebbe voluto: ricordi sicuramente quanto fosse divertente e ironico (ti ricordi quando scherzava con me sulla sua malattia?). Sono sicuro che il suo più grande rammarico sarebbe sapere che sei triste.
Potrei dirti che immagino quanto tu sia arrabbiata: una malattia rarissima, di cui non si conosce ne la causa ne la cura; uno splendido rapporto nato da poco; così tante cose da fare insieme; così tante cose da dirgli. Forse nella nostra vita possiamo controllare soltanto i piccoli dettagli e non le cose realmente importanti che sono poi quelle che amiamo. Nonostante tutto questo: non arrenderti al cinismo.
Potrei dirti che è Lui ancora qui con te, lo puoi vedere nelle cose che ha fatto, nella tua vita quotidiana (quante cose fai adesso che non facevi prima di conoscerlo?); lo puoi vedere in te stessa.
Potrei dirti che immagino che tu sia spaventata. Affrontare una nuova vita da sola, invece di poter condividere ansie e paure con la persona amata. Non è facile. Per Nessuno. Stupidamente si dice che il tempo passa e cura le ferite, non so se è vero, ma so che giorno dopo giorno tu e la tua maniera di vedere la vita cambierete, attraversando varie fasi fino a che (credimi so che questo, per adesso, ti è inconcepibile) ti ritroverai con una nuova vita e uno spessore intellettuale ed emotivo più grande.
Potrei dirti che è logico e naturale che stia cercando di capire te stessa, le esperienze della vita ci cambiano e non devi sentirti in colpa per questo. Non devi sentirti in colpa se cerchi di andare avanti. Non devi sentirti in colpa di essere una "sopravvissuta". Esistere non è peccato. Sopravvivere nemmeno.
Potrei dirti tante altre cose, ma lo capisci da te: forse sarebbero cose di buon senso, ma io non sono un grande psicologo e penso anche stare a rimuginare troppo sul dolore sia pericoloso. Il dolore ci strega, ci ammalia. Spesso le persone amano le loro sofferenze e la maniera in cui le altre persone li osservano. Come una sorta di "autocompiacimento distruttivo".
Vedi che avevo ragione? Mi fai essere insopportabilmente sdolcinato; tutte queste parole per dirti semplicemente che non sei sola, siamo e saremo sempre al tuo fianco pronti a sorreggerti se tu dovessi inciampare e ad abbracciarti quando ne avrai bisogno.

Read More...

mercoledì 4 aprile 2007

Ho trovato il Mondrian

Non parlo chiaramente dell'originale, ma di una fotoriproduzione fattami pervenire da Robert (un mio coinquilino americano) direttamente dal MOMA di New York grazie alle sue conoscenze (cosa ci faccia a Palermo, in casa mia, un laureato in Affari Internazionali di Tampa, Florida è un altro dei tanti accadimenti della mia strampalata vita... se poi penso che stamattina mi sono ritrovato due ragazze russe sul divano della mia stanza... e che russavano con gusto... e che ieri sera non c'erano!... e che hanno preferito il divano al mio letto:-/). E' una delle ultime opere del pittore olandese: Broadway boogie-woogie! E nonostante mi prendano in giro chiedendomi come faccio a sapere se l'ho appeso nel verso giusto, fa bella mostra di se sopra la testata del mio letto!

Read More...

Writing a chess engine 4: To write a F.E.N. parser

Now you have choosen a way to store in memory a chess position, but you need a way to test it! You'll need a way to insert simply a chess position in your engine too: you need a FEN parser!


What does FEN means? FEN is "Forsyth-Edwards Notation"; it is a standard for describing chess positions using the ASCII character set. A single FEN record uses one text line of variable length composed of six datafields. A text file composed exclusively of FEN data records should have a file namewith the suffix ".fen".

Why we need FEN? Having a standard position notation is particularly important for chessprogrammers as it allows them to share position databases. For example, there exist standard position notation databases with many of the classical benchmark tests for chess playing programs, and by using a common position notation format many hours of tedious data entry can be saved. I think it is useful write a parser that transform a FEN string into an intermediate chess position data structure, then you can map this data struct into your own data struct: in this way if you change you data struct you haven't to change this code. An example of data struct can be:
typedef struct {
char piece[64]; /*pezzo*/
char col[64]; /*colore*/
char side; /*tratto*/
unsigned char castle; /*arrocco*/
char enp; /*en passant*/
char ply; /*ply*/
char nm; /*numero mosse*/
}FEN_POSITION;

A FEN string has six fields. Each field is composed only of non-blankprinting ASCII characters. Adjacent fields are separated by a single ASCIIspace character. This is the FEN string of starting position:

rnbqkbnr/pppppppp/8/8/8/8/PPPPPPPP/RNBQKBNR w KQkq - 0 1


Data Field 1: Piece placement data

The first field represents the placement of the pieces on the board. The board contents are specified starting with the eighth rank and ending with the firstrank. For each rank, the squares are specified from file a to file h. Whitepieces are identified by uppercase SAN piece letters ("PNBRQK") and blackpieces are identified by lowercase SAN piece letters ("pnbrqk"). Empty squares are represented by the digits one through eight; the digit used represents thecount of contiguous empty squares along a rank. A solidus character "/" is used to separate data of adjacent ranks.

Data Field 2: Active color

The second field represents the active color. A lower case "w" is used ifWhite is to move; a lower case "b" is used if Black is the active player.

Data Field 3: Castling availability

The third field represents castling availability. This indicates potentialfuture castling that may of may not be possible at the moment due to blockingpieces or enemy attacks. If there is no castling availability for either side,the single character symbol "-" is used. Otherwise, a combination of from oneto four characters are present. If White has kingside castling availability,the uppercase letter "K" appears. If White has queenside castlingavailability, the uppercase letter "Q" appears. If Black has kingside castlingavailability, the lowercase letter "k" appears. If Black has queensidecastling availability, then the lowercase letter "q" appears. Those letterswhich appear will be ordered first uppercase before lowercase and secondkingside before queenside. There is no white space between the letters.

Data Field 4: En passant target square

The fourth field is the en passant target square. If there is no en passanttarget square then the single character symbol "-" appears. If there is an enpassant target square then is represented by a lowercase file characterimmediately followed by a rank digit. Obviously, the rank digit will be "3"following a white pawn double advance (Black is the active color) or else bethe digit "6" after a black pawn double advance (White being the active color).An en passant target square is given if and only if the last move was a pawnadvance of two squares. Therefore, an en passant target square field may havea square name even if there is no pawn of the opposing side that mayimmediately execute the en passant capture.

Data Field 5: Halfmove clock

The fifth field is a nonnegative integer representing the halfmove clock. Thisnumber is the count of halfmoves (or ply) since the last pawn advance orcapturing move. This value is used for the fifty move draw rule.

Data Field 6: Fullmove number

The sixth and last field is a positive integer that gives the fullmove number.This will have the value "1" for the first move of a game for both White andBlack. It is incremented by one immediately after each move by Black.

This code transforms a fen string filling FEN_POSITION struct.

(to be continued: moves generator)

Many of you have mailed me to say thank you about this column. Thank you too! But there's a better way to say "Thanks" by adding a link to this blog in your blog/website



Read More...

Antivirus gratuiti

Se siete stanchi di usare il solito Avast, noto antivirus gratuito per uso personale, sappiate che potete scaricare tramite il nuovo Google Pack una versione completamente gratuita e aggiornabile di Norton Security Scan. Il fatto che un prodotto Symantec sia disponibile gratuitamente e non sia limitato nel tempo, è, a mia memoria, una prima assoluta; a voler essere maliziosi Symantec cerca di rispondere per tempo ad un eventuale, quanto annunciato ingresso di Microsoft nel mercato Antivirus. Per chi ancora non lo sapesse Google Pack è un insieme di programmi/utility gratuiti che potete scaricare (in blocco o scegliendo i più utili) tramite Google. Google installerà anche un programma (Google Updater) che vi permetterà di tenere aggiornati i suddetti all'ultima versione. L'ultima versione di Google Pack comprende: Google Earth, Google Desktop, Picasa, Google Toolbar, Mozilla Firefox, Adobe Acrobat Reader, Norton Security Scan, Spyware Doctor SE, Real Player, Gallery Image, Skype. Consiglio caldamente di installare anche questo programmino: è un utilissimo (e funzionante) acceleratore di connessione ed è disponibile soltanto nella versione inglese del sito di Google.

Read More...

martedì 3 aprile 2007

Robert Ludlum e Jason Bourne



Prendiamola un po' alla lontana: una bollente mattina di questa estate mi ero rifugiato al "Ricordi Media Store", più per l'aria condizionata sparata a palla che per altro, quando vedo in promozione tra i DVD due film che non mi era stato possibile vedere "The Bourne Identity" e "The Bourne Supremacy". Decido di comprarli: i film si rivelano veramente ben fatti e molto avvincenti (il regista del secondo scoprii essere quel Greengrass di Bloody Sunday e recentemente nominato all'oscar per United 93). Grazie ai numerosi extra (la Universal i dvd sa riempirli) vengo a sapere che entrambi i film erano tratti da due romanzi molto famosi di un certo Ludlum. Il passo fu breve, memore dell'esperienza con Harry Potter (i libri si rivelarono di gran lunga superiori ai film), mi fiondo presso la libreria Dante e cerco il primo libro. La ricerca non fu facile (figuratevi che il ragazzo che mi aiutò a trovare tutti e tre i libri e che ora lavora da Flaccovio, a distanza di mesi mi ricorda con terrore) a causa del fatto che i titoli dei libri non erano stati tradotti fedelmente, ma adattati. Non vi annoio con le notizie biografiche su Robert Ludlum (clicca qui se proprio sei curioso/a), tra i 29 romanzi scritti e che hanno venduto qualcosa come 210 milioni di copie i tre più famosi e che vanno a formare una trilogia sono:

  • The Bourne Identity: tradotto in italiano come "The Bourne Identity:Un nome senza volto"
  • The Bourne Supremacy: tradotto in italiano come "Doppio Inganno"
  • The Bourne Ultimatum: tradotto in italiano come "Il ritorno dello Sciacallo"

Tutti disponibili in edizione economica per i tipi della Bur. I libri scontano la famosa pecca del tono, tipica dei thriller americani e dei tre, il primo sicuramente si distingue come il più riuscito. Ciò che rende particolarmente curiosi i romanzi è che il protagonista (Il Bourne dei titoli) è sì un agente segreto ben addestrato, ma sicuramente non un supereroe; lo stereotipo dello 007 tutto donne e champagne è, fortunatamente, ben lontano. Questo concetto è ben ripreso nei film che d'altra parte si discostano parecchio dai libri (soprattutto il secondo), ma non è una cosa negativa. Sono sempre stato convinto che i migliori film non si debbano limitare a trasportare su pellicola le singole battute del libro, ma interpretarne lo spirito e gli elementi essenziali per riadattarlo in una trama da due ore (in pratica il contrario di quello che è stato fatto con quella cosa tratta da "Il Codice da Vinci"). Ultimamente ho notato in edicola che un libro di Ludlum è venduto in allegato con qualche giornale e ho anche saputo essere in lavorazione il terzo film "The Bourne Ultimatum". Una nota di merito va anche alla strepitosa colonna sonora di Moby (e al design dei titoli di coda), ecco il video del tema principale...

Ed ecco come si incastra perfettamente con il finale del primo e del secondo film (è uno spoiler non guardatelo se non volete rovinarvi il finale)...

Ed infine il teaser del prossimo "The Bourne Ultimatum":

Read More...

lunedì 2 aprile 2007

Mizar' s web site updated

New papers:

  • added a new section: "Analysis of a chess engine"
  • added more than 20 papers in all section

Read More...

Related Posts with Thumbnails