mercoledì 17 giugno 2009
L'ho già scritto: da quando ho saputo del Working Capital di Telecom, non faccio altro che pensare a come realizzare un'impresa su Internet. Annoio amici e coinquili con discorsi monotematici, ma la voglia di fare impresa è troppa. Quando le idee che riempiono il mio cervello sono tante e Marione, il mio unico neurone, è sovraccarico, solitamente convince la Gisella, la mia sinapsi, a farmi ricordare il saggio motto di un mio professore: "solo i cretini sono pieni di idee". Mi sono quindi autoimposto di capire innanzitutto quali sono le principali forme di introito per poi, unendo l'idea di impresa, individuare un modello di business: vorrei evitare che la mia dot-com finisca tragicamente come quelle della fine degli anni novanta. A ben guardare, mi sono reso conto, che non sono poi tante le aziende web che fanno degli utili. Facciamo un elenco che non pretende di essere esaustivo delle principali forme di guadagno per le aziende web.
Innanzitutto ci sono quelle che vendono direttamente un prodotto, un programma generalmente, magari in shareware o meglio ancora due versioni dello stesso programma: una limitata e gratuita, l'altra completa e a pagamento. Altri ancora forniscono il programma gratuitamente per uso personale o no-profit, facendosi pagare per la licenza commerciale. Il problema è l'alto livello di pirateria e la difficoltà nel creare un prodotto vincente che richiederebbe almeno una decina d'anni a maturare.
Limitandoci alle aziende che forniscono servizi sul web ci sono diversi metodi per monetizzare. C'è il modello freemium; cioè si fornisce un servizio base gratuito e a seguito di un pagamento di un canone mensile o annuale si ottengono dei vantaggi. Flickr fornisce un servizio gratuito per conservare circa 200 foto, a seguito del pagamento di un canone annuale si ottiene uno spazio infinito e una serie di servizi come le statistiche di accesso alle proprie foto. Penso che Flickr sia un'ottima azienda da cui prendere spunto. Il limite di un sito come Flickr è che non è pensato per utenti che con Flickr non hanno nulla a che vedere, ne dà ai propri utenti la possibilità diretta di guadagnare. Da un po' è possibile fare delle ricerche di foto da utilizzare con la descrizione del tipo di licenza. Siti analoghi come EBSQ, Myartspace, Artition, Deviantart hanno puntato molto su queste caratteristiche. Il modello freemium e forse il modello più diffuso tra le aziende web. Il problema delle aziende basate sul modello freemium è che necessariamente devi creare una rete di clienti per guadagnare (l'accesso gratuito serve in fondo ad agevolare questo) e soprattutto devi fornire a pagamento dei servizi veramente utili. Creare traffico sul proprio sito è un problema che può essere risolto se il tipo di servizio fornito permette a chiunque di guadagnare, parlo di guadagnare in senso generale', penso ad esempio ai siti che guadagnano tramite commissione: si fornisce un servizio che connette due persone e ci si fa pagare. Banale pensare ad Ebay, ma non è la sola. Ebay permette l'accesso gratuito a chiunque voglia comprare qualcosa sul proprio sito, salvo fare pagare a chi vende le inserzioni. Ebay guadagna anche con le transazione fatte con PayPal, di sua proprietà. Ho sempre pensato che Ebay sia uno dei siti più adatti a cui ispirarsi perchè su Ebay tutti guadagnano. Chi vende, chi compra (guadagna un oggetto raro o comprato ad un minor prezzo), Ebay stessa. Da questo punto di vista i siti per la prenotazione lastminute o lowcost sono analoghi.
L'altra grande fonte di guadagno è la pubblicità. La maggior parte dei blog, e aziende importanti come Facebook, cercano di generare utili in questo modo: creare grosso traffico e guadagnare con la pubblicità. Non tutta la pubblicità è uguale: abbiamo banner, vendita di link testuali, vendita di post, programmi di affiliazione e tanto altro. Guadagnare tanto è complesso (non impossibile) e scrivere in italiano non aiuta, ho capito che bisogna diversificare e non affidarsi ad un solo tipo di pubblicità ne ad un solo gestore. I guadagni maggiori si ricavano dai programmi di affiliazione, bisogna allora attentamente valutare quale argomento si tratta nei propi blog o se il servizio fornito e tale da rientrare in programmi di affiliazione remunerativi. Nell'ambito della pubblicità merita sicuramente una menzione il revenue sharing. Cioè si dividono gli utili della pubblicità con i propri utenti che allo stesso tempo forniscono contenuti, si crea insomma un circolo virtuoso a vantaggio di tutti: azienda, utenti che foniscono contenuti, utenti che trovano contenuto nuovo e aggiornato. Mondoinformatico, di cui abbiamo già parlato ne è un esempio.
Insomma, mi sembra che più che l'idea in sè, cioè il tipo di servizio da forinre, molto più importante sia capire come realmente fare degli utili dal servizio e domandarsi se ne valga la pena.
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Non riesco a trovare la tua mail. Come posso fare?
RispondiEliminaSaluti,
Salvatore D'Agostino
Puoi scrivermi a lozibaldonedinicola (at) gmail (punto) com ; ovviamente ad 'at' e 'punto' devi sostituire...
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