mercoledì 27 febbraio 2008

Buon compleblog!


Incredibile: un anno è volato via! Quando ho deciso di aprire questo blog, non sapevo che piega avrebbe preso, per la verità non lo so nemmeno adesso, ma lo aprii per "fare qualcosa di nuovo". Ha funzionato: sta essendo un esperienza catartica, ho conosciuto gente nuova e un rapporto diverso con i vecchi. La curiosità più grande, per me, è sapere chi è chi mi legge; alcuni di voi ho avuto modo di conoscerli altri no anche se lettori abituali. Facevo quattro calcoli: in un anno questo blog è stato visto da 5961 visitatori unici con 12394 pagine viste, il che significa che ognuno di voi è tornato in media 2,1 volte. Significa che in media 16 persone nuove al giorno arrivano qui. Significa che ogni giorno questo blog viene letto 34 volte cioè 1,4 ogni ora. Significa che ogni persona ogni giorno legge questo blog due volte. Significa che non avete nulla da fare!!:D
Grazie a tutti voi, di cuore!

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venerdì 22 febbraio 2008

Umpa lumpa

Oggi tossisco come neanche l'uomo della Marlboro farebbe, ingoio tachipirine come se fossero zigulì e stanotte mi sono svegliato almeno 6 volte in preda agli incubi: considerando come stavo mercoledì sono praticamente guarito!

Io sono suggestionabile, lo so. Eppure da quando ho visto "Licenza di matrimonio" non faccio che incontrare coppie che stanno affrontando corsi prematrimoniali. Vuoi vedere che il ronzio che sento nelle orecchie da qualche giorno è qualche microspia che un prete mi ha inserito per monitorarli?

Sono stato all'inaugurazione della Festa del Cioccolato a Sant'Erasmo. Particolare l'idea di sfruttare il tema di "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato", ma che festa è se la maggior parte degli assaggi erano a pagamento? Si dovrebbero incoraggiare i clienti a provare i propri prodotti e non farli pagare di più che al negozio!

amica1:"anche l'anno scorso c'erano pochissimi assaggi gratuiti, ma ci siamo rifatte lo stesso..."
amica2:"... abbiamo grattato le statue di cioccolato..."

Un'amica ha comprato all'Ikea una libreria, quando le ho detto che poi se lo sarebbe dovuto montare lei mi ha guardato con l'occhio spiritato esclamando:"a me piace tantissimo montare le cose dell'Ikea!". Più tardi una coppia di amici raccontava di un recente viaggio a Napoli con giornata all'Ikea inclusa. Qual'è il perverso legame che lega l'Ikea alle donne?

amica1:"però sti bicchierini sono bellissimi per il liquore, non pensi?"
io:"prendi anche i nostri e ti fai un servizio da tre"
amica2:"e se ne prendessimo altri tre e ti facessi un servizio da sei?"

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mercoledì 20 febbraio 2008

Vivere alla giornata


L’altra sera, mentre resistevamo al freddo e al vento sotto una tenda sorseggiando una birra e mangiando un kebab, con un'amica ascoltavamo alcune vicissitudini delle persone che erano uscite con noi. Poco dopo, forse perché il battere dei miei denti trasmetteva il mio pensiero come il morse, stando bene attenta a non farsi sentire, la mia amica commentava:"certo che [noi giovani] siamo proprio patetici". Non aveva torto, confermavo che alla mia età mio padre era già sposato, lavorava come mia madre e io ero già nato. Cosa rende tanto diverse la nostra generazione da quella dei nostri genitori? Davanti alla complessità dell’argomento stavolta non si può spiegare il tutto con la classica frase "i tempi sono cambiati". Chi ha dai 25 ai 35 anni, oggi, non si reputa ancora in grado di compiere scelte definitive, non fa progetti, si illude di non aver bisogno di stabilità, di qualunque forma essa sia, affettiva o economica. Ma ciò che è più grave non sente l’obbligo di preoccuparsi del proprio futuro, cullandosi nell’illusione di avere tutto il tempo che vuole. L’idea di vivere un periodo relativamente lungo, senza porsi grandi problemi, nel cosiddetto "vivere alla giornata", può sembrare un’esperienza piacevole; in realtà, invece, spesso è proprio in questa fase dell’esistenza che nascondo grandi difficoltà psicologiche. I genitori oggi non esortano in alcun modo i propri figli a cercare una sistemazione, finire gli studi o farsi una famiglia. Un tempo l’ingresso nel mondo del lavoro segnava l’inizio della propria autonomia; oggi, purtroppo, si vive nel precariato, e risulta difficile tagliare il cordone ombelicale dai genitori, che, d’altro canto, accettano volentieri il ruolo di "padre amico" o "madre amica" alimentandone la dipendenza, provvedendo, fra le altre cose, alle spese quotidiane. La tendenza a rimandare a un domani incerto e indefinito la soluzione di problemi di fatto ineludibili è la caratteristica che accomuna non solo i giovani, ma anche i vari governi succedutisi in Italia nel corso degli anni. Spostatici in un altro locale, fortunatamente al chiuso, avendo vagato però prima alla ricerca dello stesso, noto, grazie anche all’aumento di temperatura che da li a poco sarebbe diventata febbre e che eccitava Marione nella sua attività, una serie di stampe raffiguranti il Mago di Oz. Come Dorothy mi sembra che si vaghi tutti insieme, seguendo la strada dei mattoni gialli, alla ricerca di una fantomatica città di Smeraldo. Come nel libro però temo che una volta giunti lì ci si accorga che il mago non era poi un vero mago e il cervello, il cuore e il coraggio erano stati sempre nello spaventapasseri, nell’uomo di latta e nel leone. Insomma se non si fossero scossi dal loro immobilismo non avrebbero capito di possedere già le doti che anelavano. Se quella dei trentenni di oggi è la prima generazione dal dopoguerra che rischia di stare peggio della generazione che l'ha preceduta, è perché in Italia l'immobilismo si è accompagnato al familismo e sovrapposto alla precarietà, privando di un futuro proprio coloro che dovrebbero essere la linfa vitale di un paese: i giovani. E questo è anche colpa nostra perchè in un modo o nell'altro abbiamo trovato il nostro tornaconto.

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domenica 17 febbraio 2008

Zavorre sentimentali

Non è una mia espressione, me l’ha suggerita un’amica con cui parlavo qualche giorno fa. Mi diceva:"E’ ora che mi liberi delle mie zavorre sentimentali". Si riferiva a una storia sentimentale ormai finita che si trascina stancamente e che nessuno dei due ha il coraggio di troncare. Non è certo la sola a vivere una situazione del genere. Più mi guardo in giro e più mi sembra la norma. Un’altra persona che vive una situazione simile mi diceva:"Ci sentiamo ancora. Non ho troncato definitivamente i contatti. Non ho capito se lo amo ancora o se ho paura di altre storie e mi illudo che questa possa ricominciare". Paura di andare avanti. E’ la costante in tutte queste situazioni che vedo. Paura di essere di nuovo feriti. Paura di avere perso l’occasione giusta. Paura di rimanere da soli. Paura di ferire l’ex partner. Si preferisce quindi vivere situazioni di stallo o di limbo al limite del surreale. Non si affronta il problema, si posticipa e si aspetta che il tempo lo risolva per noi. Non si vuol comprendere che il funzionamento di una relazione tra due persone non è automatico, ma a volte comporta sacrifici, rinunce, confronto e anche scontro. Invece no, pur di non affrontare la realtà, per quanto dolorosa essa sia, per non sbagliare, non si sceglie. Tanto c’è tempo. Come mi ha fatto notare una saggia persona è vero che si è allungata la vita, ma si è allungata la vecchiaia, non la giovinezza.

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giovedì 14 febbraio 2008

No questo no!

Io il post su San Valentino non lo faccio: ne quello nostalgico sui San Valentino passati, ne quello acido sui San Valentino da single, ne quello ironico sull'acquisto dei regali alla fidanzata, ne quello melenso sui possibili San Valentino futuri. Se ne avete necessità leggetevene uno a caso!

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giovedì 7 febbraio 2008

Nomen omen

tipo:"Ma come fai a dire che non è bravo? Tu con la fissa dei nomi! Se non ha mai progettato nulla, come si fa a dire che è scarso?!"
io:"..."
tipo:"...non è che non gli danno incarichi, è che non glieli approvano... ... ... OK chiama un altro..."

Sono curioso. In senso buono. Mi piace scoprire il perché delle cose. Come funzionano, come sono state create, come potrebbero essere perfezionate. Mi affascinano anche le dinamiche sociali e di massa, il perché le persone tendono a comportarsi sempre in una certa maniera in determinate situazioni, ma di questo ne parleremo un'altra volta. Una delle mie più grandi curiosità, fin da piccolo, era capire l'origine delle parole: perché ad esempio il bianco si chiama bianco (lo so non è normale intraprendere studi di etno-linguistica a 7 anni: tutta colpa dei cartoni animati giapponesi...). Più grandicello capii che molti nomi derivavano da nomi latini, greci o di altre antiche lingue che ne descrivevano la funzione o erano storpiature di termini di altre lingue antiche. Va bene, mi dicevo,ma quelli che diedero per prima il nome, perché scelsero proprio quel termine? (Ve l'ho detto che sono curioso). Mi venne spiegato che molto probabilmente l'inizio di tutto era l'attribuzione di nomi onomatopeici. I primitivi chiamavano il fuoco con un termine che ne descriveva il rumore o l'effetto. In seguito tra traduzioni e storpiature il nome divenne, in italiano, fuoco. Oppure derivano da eventi storici, è noto che i termini Re, King, Kaiser, Rey... derivino tutti da Caesar: Giulio Cesare, il re per antonomasia. Capite quindi che io sto sempre attento ai cognomi di chi mi sta vicino, lo sapete sono suggestionabile. Difficilmente andrei, per esempio, da un dott. Tomba... tutto questo per chiedervi voi vi fidereste di uno strutturista che di cognome fa Pericolante?

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martedì 5 febbraio 2008

Super Martedì (Super Tuesday)




"Blocco del blogghista". Vi capita mai di avere alcune idee che vi ronzano per la testa e di non riuscire a metterle a fuoco? A me capita da qualche giorno: ho in mente una serie di argomenti che potrebberò essere oggetto di post, eppure non riesco a tirarne fuori qualcosa di decente. Appunto qui qualche pensiero, nella speranza di svilupparlo in seguito o per dare qualche idea a qualche blogghista che mi legge.

"Super Martedì". Oggi negli Stati Uniti, 24 stati voteranno contemporaneamente per le primarie. E' il colpo finale: vincere ora significa assicurarsi la vittoria alle convention finali e quindi essere proclamati candidati alle elezioni per la presidenza degli Stati Uniti. Zia Rekha (si è mia zia, benchè sia nata a Bombay e abiti attualmente a Des Moines in Iowa) segue per il giornale di cui è editorialista Obama e fa il tifo per lui. Primarie combattute queste, in Italia, dove non potremo dare nemmeno la preferenza (credo che nemmeno in Bulgaria...) oltre ai giovani Berlusconi e Veltroni, la sinistra radicale fa scendere in campo un nome nuovo: Fausto Bertinotti.

"Yes we can". Cercando notizie sulla mia Scarlett ho scoperto che è tra i protagonisti del video che vedete sopra. E' la trasposizione in musica di uno dei più bei discorsi di Barack Obama. Per la verità uno dei più bei discorsi che abbia mai letto in generale: pieno di speranza, respiro, carisma, energia, visione del futuro. Una volta letto, viene voglia di alzarti in piedi e andare a votare per cambiare in meglio il futuro del tuo paese. Poi vedi i candidati e viene voglia di andare a sederti sulla stessa panchina di Moretti.

"Limiti". Il fatto: Israele sarà l’ospite d’onore della XXI edizione della Fiera del Libro in programma a Torino nel maggio prossimo. Esponenti della sinistra radicale hanno protestato e invitato al boicottaggio, salvo retrocedere dalle loro posizioni quando anche Bertinotti si è dissociato da un atto così illiberale. Considerazioni: Si dovrebbe distinguere tra lo Stato di Israele e la sua politica: si è fatto tanto per dire che criticare la politica israeliana non significa certo essere antisemita, è bastato pochissimo per ritornare indietro di 30 anni. C'è gente fermamente convinta che Israele sia un paese illegale: Israele è stato fondato sessant'anni fa in seguito a una decisione delle Nazioni Unite supportata sia dagli Stati occidentali sia da quelli del blocco comunista che deliberarono la divisione dell'allora Palestina in due Stati: uno ebraico e uno palestinese. Se uno Stato palestinese non fu creato nel 1948 la colpa è da imputare ai palestinesi stessi e soprattutto alle nazioni arabe, che respinsero categoricamente la decisione dell'Onu proclamando l'intenzione di distruggere con le armi lo Stato ebraico. Indipendentemente da ciò che dicono antisemitismo e antiamericanismo sono fortemente radicati in ampi settori della sinistra estrema italiana.

"Microgiornalismo". In principio fu la guerra del golfo: la Cnn portò nelle nostre case la guerra in diretta; poi venne Bin Laden con i suoi video su Internet e la guerra in Afganistan con i video ripresi tramite i video cellulari; YouTube ormai è cosa comune, studio aperto riempie il 50% dei sui tg con i video (l'altro 50% con servizio su striscia, stellina di turno, cogne/erba/garlasco, animale abbandonato); ora, durante le primarie presidenziali, è la volta di Twitter, sistema che permette di aggiornare il proprio sito o blog tramite sms da cellulare. Quindi articoli da 140 caratteri. Io sono registrato ma lo trovo abbastanza noioso, aspetto Jaiku che è stato comprato da Google e dovrebbe integrarsi meglio con Blogger.

nel solito noto locale
cameriera:"Allora, per te bacardi no? Come lo vuoi?"
amica[occhieggiando il tavolo gaio accanto al nostro]:"Glielo dia rosa!"
io:"Mi sa che qui al massimo lo trovi a pois!"

"Nirvana". Ho sonno. Da due giorni. Non riesco a recuperare e ho preso talmente tanti di quei caffè che sono in comunicazione con il mondo. Io sono il mondo. Tipo Matrix per intenderci. Io per ora non scrivo, guardo il monitor, il PC mi capisce e rielabora da solo. Un attimo... ecco ho evitato un terremoto in Corea.

"Censure". Ma vi rendete conto che potrei scrivervi 4 post sul bacio elettrico e non posso?

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