giovedì 18 giugno 2009

Facebook, Youtube e i tormentoni estivi

Immagino che sappiate tutti cosa sia un "tormentone": una frase, una battuta, un modo di dire, una canzone, una suoneria che ci assilla o con cui assilliamo per un determinato periodo della nostra vita e che poi sparisce con la stessa velocità con cui è arrivato. Si prende spunto dalla vita quotidiana o dalla televisione; Antonio, il mio ex coinquilino, aveva due gridi di battaglia: "Mutandì-nà" (termine con cui a Bari, così mi è stato detto, si definisce una bella ragazza) e "Scimuniiiito" (termine con il quale lo appellavamo...) entrambe pronunciate con profondo accento barese. Vi assicuro che anche dopo che si è trasferito, quando si parla di lui, qualcuno se ne esce urlando: "Mutandì-nà". Negli ultimi anni il fenomeno è esploso grazie al computer: fotomontaggi o video montaggi vengono rapidamente condivisi tramite Youtube e socialnetwork come Facebook. Ricorderete sicuramente qualche tempo fa i blog dedicati ai fotomantaggi con protagoniste le famose sorelle cappa, o le fontane di Diet Coke e Mentos. Ultimamente se ne è diffusa una che ha per protagonista lo spot che il leader del PD Franceschini ha girato per le elezioni europee, la scelta di usare un fondo completamente verde non è stata molto saggia. Per non parlare delle varie parodie degli spot più famosi. Attualmente, come si desume dalla foto qui accanto, Fiammetta e la band sono i bersagli principali. In realtà sono convinto che quando una pubblicità o in generale qualcosa assurge a tormentone sia indice di grande bravura da parte di chi concepisce quella particolare pubblicità o quella canzone. Ho sempre pensato che confezionare un prodotto per la massa, per piacere a tutti, sia molto più complesso che fare qualcosa di elite. L'altra sera vedevo uno spot in cui si usava la parola "titùba", chiaramente nella speranza che la parola diventasse un tormentone, ma si può imporre un tormentone? Beh penso di si grazie alla tv, ma è sempre più complesso: social network e Youtube rendono facile a chiunque imporre o far circolare un modo di dire, oppure, al contrario, sono indice evidente che qualcosa è diventato un tormentone; uno o più gruppi su Facebook dedicati, una parodia su Youtube, una citazione nei Simpson o nei Griffin e il gioco è fatto. Pensate ad Everyday: un video realizzato dal fotografo nordamericano Noah Kalina;. composto da una succussione di fotografie da lui stesso scattate del suo volto e messe in ordine cronologico per un periodo di sei anni:


aspettate la fine del brano e guardate la quantità di parodie del video che si trovano, talmente tante da far dire a William A. Ewing, direttore del Musée de l’Elysée, "Il video di Noah rappresenta un fenomeno amplificato non solo in quello che ha prodotto e nel modo in cui lo ha fatto, ma come ha commosso tanto gente. Non esiste niente di simile nella storia della fotografia". Immancabile a suggello la straordinaria parodia che si trova nei Simpson, dove Homer crea un video scattandosi delle foto ogni giorno fin da quando era un neonato (!), notate il finale con i titoli correlati in puro stile Youtube.

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