lunedì 8 giugno 2009

Rassegna stampa post elezioni europee 2009

Questo è un post diverso dagli altri, nel senso che ciò che leggerete non è scritto da me: mi limiterò a integrare (con le scritte in corsivo) un bel pezzo che potete leggere integralmente su Dagospia e che mette in mostra come la stampa italiana riesca a distorcere in un senso o nell'altro la realtà dei numeri. Il risultato elettorale dice oggettivamente che: il PDL ha preso meno voti rispetto alle elezioni nazionali dell'anno scorso, ma di più rispetto alle passate europee con il risultato che aumentano i rappresentati del PDL in Parlamento, non ha ottenuto il previsto sfondamento di quota 40%, ma in ogni caso è il primo partito; il PD perde voti rispetto ad entrambe le competizioni elettorali, perdendo deputati, inaugurando l'ennesima stagione di crisi; Lega e Italia dei Valori crescono, particolarmente quest'ultima; l'UDC aumenta di un punto percentuale; i partitini eredi di Rifondazione Comunista non raggiungono nemmeno il quorum. Ecco l'analisi dei vari quotidiani vista da Dagospia (l'articolo è firmato con due pseudonimo: Massimo Riserbo e Falbalà):
LE CHIAPPE DI NOEMI REGALANO A BOSSI E DI PIETRO UN BOTTO DI VOTI - IERI VINCEVANO CON LE MANETTE E IL CAPPIO, OGGI VINCONO CON TANGA E VIAGRA - CALTA-DREAM: “LEGA PIÙ FORTE, ORA IL CAVALIERE SMUTANDATO DEVE RIAPRIRE A PIER-PIRLA"
a cura di Massimo Riserbo e Falbalà
Hanno fatto titoli e articolesse con cifre ancora molto ballerine, ma non conta. Anzi è meglio. Perché così si è visto che cosa desideravano dall'urna i giornali e i loro padroni. Insomma, hanno lavorato come sempre - la realtà è una gomma da masticare e tirare, gonfiare a palloncino, spiaccicare e poi sputare -, però questa volta si nota di più.
Inizia ora l'analisi dei giornali divisi per schieramenti, cominciamo con quelli pro-centro destra
PAPI VINCE PAPI PERDE
Il Giornale di Zio Paolino non ha dubbi: "La rivincita di Berlusconi. Li ha mandati tutti a quel Paìs" ("Sfiora il 39%). Mario Giordano ci scrive sopra il solito editoriale luci e ombre: "Più forte di crisi e gossip". Ma chi tocca vette sublimi è Adalberto Signore con il suo eroico ritratto del capo: "Silvio il lottatore. Più lo colpiscono più diventa forte" (p.15).

Su Libero, quella vecchia volpe di Feltri si sbilancia il meno possibile. Mentre Gian Luigi Paragone, in odore di maxi-poltrona Rai2, canta felice "la vittoria dei fatti su burocrati e chiacchiere" (p.3). Attende solo di capire, dati alla mano, se si tratti di "bella vittoria o trionfo".

Sordo e cieco il Corriere delle banche [Corriere della Sera ndNicola], spettatore piuttosto infastidito dalla gazzarra Repubblica-Pais-Papi Silvio: "Il voto delle Europee delude il Pdl" (p.1). E anche cattivello, Flebuccio II, quando isola nella titolazione l'ultima profezia di Re Silvio: "Finiremo certamente oltre il 40%" (p.5)

ABRUZZESI INGRATI
Pezzo da Libro Cuore sul Giornale: "Dino, l'eroe che ha fatto votare L'Aquila" (p.10). Ma la gratitudine non è di questo mondo, caro Silvio-Gesù, e ce lo spiega Libero: "Malcontento abruzzese nell'urna. All'Aquila astensionismo da record" (p.2). Dino doppiogiochista?
In sostanza si mette in risalto la vittoria rispetto alle europee o rispetto al PD, attribuendo il calo al forte astensionismo, l'elettorato di sinistra è considerato tendenzialmente più partecipativo. Solo il Corriere fa notare come l'annunciato sfondamento della quota 40% non è stato raggiunto. Ora l'analisi dei giornali pro centro sinistra:
TONINO E LA REPUBBLICA DEI ROSICONI
"Il voto di protesta premia Di Pietro" (Repubblica, p.9). A Largo Fighetti [Repubblica ndNicola]sono già troppo indaffarati sul dopo Su-Dario [Franceschini ndNicola] ("Giochi già aperti per il congresso e D'Alema rilancia su Bersani" p.4) per provare a capire che cosa sta succedendo tra i loro lettori. O ex lettori, fate voi.

Il raddoppio dei voti non basta neppure alla Stampa di Torino: "Di Pietro attacca: "All'opposizione cresciamo solo noi". L'Italia dei Valori in aumento rispetto alle politiche, ma non sfonda" (p.7). Ecco sì, non sfonda.
Repubblica che aveva fatto scoppiare e guidato il caso Noemi glissa sulla sconfitta del PD e attribuisce il successo di IDV al voto di protesta. Ora tocca al Messaggero di proprietà di Caltagirone, suocero di Pierferdinando Casini:
FACCIAMO FELICE CALTA-PAPA'
"Dai, poteva anche andar peggio al partito-genero", si devono esser detti al Messaggero. E allora vai con le trombe: "L'Udc avanza, battuto il bipartitismo. I centristi, stando ai primi dati, intercettano il voto moderato e arrivano al 6,4%". Segue distaccata analisi: "Una sfida puntando sui contenuti" (p.5).
Ora, va bene che PierPirla [ehm si è Casini... ndNicola] ha sposato la figlia del padrone e l'ha sbattuta sui manifesti con prole, ma il padrone non è affatto scemo e sui numeri non lo si prende per il naso (come su tante altre cose).

Ciò detto, ci sono tre righe nel commento di Claudio Rizza che forse interpretano il sogno di Caltapapà: "con una Lega più forte al Nord e i centristi intorno al 6%, Berlusconi potrebbe avere necessità di riaprire il fronte centrista e RIEQUILIBRARE"...
Il Messagero spara alto sul discreto successo dell'UDC e spera che per riequilibrare la crescente Lega il PDL apra ad una possibile allenaza con la stessa UDC.

Poi se i giornali perdono costantemente lettori è colpa dei Blog o di Internet...

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