giovedì 24 maggio 2007

Ciò che tutti pensano...

"Insomma è andata così: l'Inter aveva perso il campionato dell'anno scorso, e se l'è fatto dare da Guido Rossi. Aveva due rivali per il campionato di quest'anno, e le ha tolte di mezzo. Una l'ha fatta mandare in serie B, e quella ha vinto la serie B, e all'altra ha lasciato controvoglia la Champions League, e quella ha vinto la Champions League. Intanto l'Inter vinceva il campionato sconfiggendo il Siena ma riusciva a perdere la Coppa Italia. La Serie A dell'anno prossimo sarà interessante" (Luca Sofri)

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martedì 8 maggio 2007

Questioni di misura

Spesso mi è stato chiesto (principalmente da ragazze) qual'è la parte del corpo che per prima guardo in una donna; alla mia risposta: "Dipende da come è vestita, ma in generale: prima il viso, poi le mani, sedere, seno, gambe..." seguono sbuffi, risatine e "ma figurati". Il punto è che molte donne sono convinte che il seno sia la prima cosa che noi guardiamo e che più grande è meglio è; cosa non del tutto priva di fondamento, ma posso assicurare che non è sempre così! Il discorso mi è venuto in mente leggendo che il poster dell'ultimo film di Harry Potter è stato ritoccato per dare a Emma Watson, l'attrice che interpreta Hermione (a proposito si legge Ermaioni), un po' più di... volume! Non voglio fare della moralità spicciola; certo l'attrice ha meno di 18 anni e interpreta un ragazzina di 15; certo il pubblico di bambini che aveva visto il primo film è cresciuto e ora ha gli ormoni in calore; certo non è la prima volta che una cosa del genere accade: è già successo con Keira Knightley e la stessa attrice si era detta contrariata.Il problema è che hai voglia di dire alle amiche aspiranti modelle:"accettati come sei!", quando poi il mondo ti suggerisce di non essere adeguata a presunti canoni standard. Tempo fa, una mia ex mi chiese: "vorrei farmi un'operazione di plastica al seno: è troppo piccolo; tu che ne dici?", la cosa mi ha messo in difficoltà (anche perchè le dimensioni del suo seno non erano mai state un problema per me); se avessi risposto "smettila! non dire sciocchezze" avrei sminuito un suo problema o peggio le avrei insinuato il dubbio che un problema c'era; se avessi risposto "fai come credi" me ne sarei lavato le mani e non avrei risposto ad una richiesta di conforto implicita nella sua domanda; me ne uscii con: "Francamente io ti trovo sexy così come sei e il tuo seno è splendido così com'è, ma se per te è un cruccio così forte... mi interessa solo che tu sia felice!" Lei sorrise, mi baciò e il discorso non fu più preso. Siamo ormai sommersi da calendari e riviste patinate che distorcono la percezione della bellezza, ma anche della realtà: spesso mi capita di vedere in edicola riviste con uomini palestratissimi e titoli come "dimagrisci dormendo!", "addominali da seduto!", "24 modi per farla urlare di piacere", "scolpisci i tuoi pettorali in un week end", ma ciò che è più grave è che qualcuno che li compra! Se vi chiedete se queste cose siano possibili o se i calendari siano davvero fotoritoccati ecco un filmato che dimostra come ciò sia possibile e come il concetto di bellezza sia solo un problema di percezione.

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Problemi di... Eco

"Il problema principale non è quello. Almeno qui in Italia. Non è se Sarkozy saprà fare quel che ha promesso sulle 35 ore, sulla riforma delle pensioni, sulla funzione pubblica, sugli ospedali, la scuola, il lavoro o la Turchia. O se saprà dare la sferzata culturale che a tanti piace e a tanti no. Il problema non è nemmeno se Sarkozy sarà coerente o meno sul riavvicinamento alla politica atlantica, sull’Europa, o sulla liberalizzazione all’anglosassone del mercato. Magari il problema fosse quello. Lo sarà per la Francia. Ma per noi la faccenda è un po’ più grave. E cioè. Dato che per nessuno dev’essere piacevole cadere dalla padella nella brace. Dato che la meravigliosa Ségolène ha perso e quella bestia di Sarkozy ha davvero vinto. Dato che prima o poi si terranno delle elezioni anche in Italia. E dato che non si è mai tenuta un’elezione nell’ultimo decennio senza che Umberto Eco minacciasse: “Se vince Berlusconi emigro in Francia”, adesso dove cazzo andrà?". [Andrea Marcenaro, Il Foglio]

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martedì 1 maggio 2007

Paure

Qualche tempo fa ho parlato di una relazione segreta tra un mio amico e una compagna di tango. La relazione si è evoluta: oltre al solo sesso è cominciata una relazione "in embrione"; passeggiate, telefonate... Risultato? Quell'imbecille del mio amico ha rovinato tutto! Frustrato da non so bene cosa, stressato da non so bene chi, "cuor di leone" ha posto fine alla storia facendosi lasciare. Lo conosco bene e so quanto ci stia male:
Io: "Scusa se ti dispiace così tanto: perchè lo hai fatto?"
Lui: "Perchè sono un imbecille!"
Io: "Questo era già noto... ma perchè lo hai fatto?"
Lui: "Non lo so: che devo fare?"
Io: "Chiedile perdono in una qualunque forma che comprenda lo strisciare per terra come un verme!"
Lui: "Non mi vuole più sentire!"
Io: "Dalle torto?!"
Lui: "Me lo merito..."
Io: "Ti meriti che? Te la sei cercata da solo!"
(e via così...)
Non è la prima volta che vedo una situazione del genere e non è nemmeno una reazione esclusivamente maschile (è capitata a me a parti invertite). Mi chiedo di che abbiamo paura? Capisco la paura a dichiararsi ad un'altra persona, comprendo l'ansia per il futuro, mi persuado che una relazione possa finire per 1000 motivi, ma chiudere una storia solo perchè si ha paura di andare avanti o perchè ci si sente inadeguati è folle: è più serio non cominciarla nemmeno; in questo modonon si danneggia un'altra persona e si evita di stare male due volte, per te e per il male che hai fatto all'altra/o...
Perchè siamo sempre in grado di incasinarci la vita oltre ogni misura?

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