giovedì 29 marzo 2007

Indovina chi viene a cena

Benchè io sia una buona forchetta, non ho mai amato i sapori forti: cipolla, aglio, peperoncino, l'agrodolce. Anni fa, fui invitato a casa della mia ragazza dell'epoca (a quel tempo uscivamo insieme da poco e voleva che i suoi genitori mi conoscessero fisicamente, niente di formale). Arrivato a casa sua, insieme ad altre persone che erano state invitate, ci sedemmo a tavola per cenare e quindi uscire. Un po' nervoso ero fermamente deciso a fare una buona impressione, la cosa non si rivelo semplice a causa del menù della serata:
  1. Antipasto di pesce in agrodolce e bruschette all'aglio. Preso dal panico cercai di riempire il meno possibile il piatto, senonchè la mamma di lei (d'ora in poi: "la mamma"), vigile, notò il piatto semivuoto e pensando che io stessi favorendo un altro commensale, per far fare bella figura alla "famiglia", commossa, corse in cucina per preparare una porzione extra-special, appositamente per me. Avrei mai potuto rifiutare? Mai! Ingurgitai il tutto alla velocità della luce stordendomi con l'ottimo vino messo in tavola.
  2. Spaghetti con pesto alla siciliana (pezzetti di pomodoro, aglio e peperoncino). Rapidamente riuscii ad impossessarmi della spaghettiera per prendere la pasta facendo in modo che il condimento scivolasse nella spaghettiera stessa; funzionò: l'aglio non si sentiva e Marione mi suggerì di prendere un'altra porzione, avrei onorato la cuoca di casa e avuto la scusa di essere pieno se il secondo fosse stato dello stesso tenore... purtroppo il piatto riscosse notevole successo e mi tocco il fondo della spaghettiera, cioè poca pasta e molto condimento: una prelibatezza, se non fosse stato per i pezzi di aglio e peperoncino che minacciosi galleggiavano nel mio piatto ("mangiali mi raccomando che fanno bene alla pressione"), tra le lacrime finii la mia seconda porzione, aiutandomi con il vino. La mamma era colpita dalla mia commozione nell'assaporare le sue portate.
  3. Frittata di verdure con cipolla e aglio. La portata venne servita con queste parole a me rivolte:"ho saputo che sono il tuo piatto preferito"... ripercorsi mentalmente i pochi mesi di relazione per riuscire a capire da quale parola buttata lì per caso o da quale frase da me pronunciata la mia ex avesse dedotto questa profonda verità, mi riesce impossibile stabilirlo ancora adesso (le capacità analitico-deduttive delle ragazze, mi hanno sempre lasciato di stucco), ma in quei pochi istanti di dialogo con me stesso, il mio piatto venne riempito di una generosa porzione di frittata. Stremato, decisi che c'era di peggio nella vita e tracannando l'ennesimo bicchiere di vino inghiottii robuste forchettate di quel pasticcio... la mamma con sguardo attento si rivolse verso il papà che mi aveva osservato fin dall'inizio della cena, i due si scambiarono un cenno d'intesa: meritavo una seconda porzione! Colto da un'attacco di risate isteriche, diedi la colpa al vino che forse mi aveva reso allegrotto, la mamma però voleva un parere professionale tra i due tipi di frittate servite (con e senza formaggio) e interrogandomi si assicuro che terminassi anche la TERZA porzione.

Distrutto, ma fiero di me per non avere ancora vomitato, attesi il caffè servito insieme ai cioccolatini; la mamma aveva uscito il servizio buono, tra cui una pregevole quanto antica zuccheriera d'argento: nel modo di prendere il coperchio per richiuderla, riuscii a rompere il "piripicchio" del coperchio, in preda al panico più totale mi accorsi che nessuno mi stava guardando: dovevo nascondere il coperchio. Lo misi in tasca, presi un po' di vino e mi macchiai la camicia, quindi chiesi sottovoce alla mia ragazza dove fossero il ripostiglio e il bagno per avere uno smacchiatore e pulirmi. Entrai in bagno, attesi che nessuno fosse in corridoio e andai in ripostiglio: trovai soltanto un po' di colla per riparare la carta da parati, meglio di niente. Dotato di colla, ritornai in bagno e riattaccai nella miglior maniera possibile il coperchio e il suo piripicchio; ritornai in sala da pranzo e appoggiai il coperchio senza farmi notare. Finita la cena aiutammo a sparecchiare prima di uscire, quando una delle ragazze invitate, prendendo la mia zuccheriera per posarla, la ruppe nuovamente; la mamma immediatamente commentò:"cara, non preoccuparti era già rotta, si stacca sempre...".

Sapete quale fu il risultato di quella serata? "Sono entusiati di te, ma pensano che tu abbia qualche problema con l'alcol!"

1 commento:

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