sabato 24 marzo 2007

Inchiesta su Gesù



Ho letto "Inchiesta su Gesù" di Augias e Pesce; in realtà l'avevo comprato qualche tempo fa per regalarlo a mio padre e ho potuto leggerlo solo adesso. Da tempo cercavo un libro in cui venisse approfondita la figura storica di Cristo. Mi ero sempre chiesto infatti come e perchè uno dei tanti profeti apocalittici che circolavano per la Giudea in quel periodo, fosse diventato la figura centrale della spiritualità occidentale. Sono cattolico, anche se non praticante, e mi è sempre risultato difficile trovare testi in cui la figura storica di Gesù fosse scissa dal suo essere figlio di Dio. Il libro è strutturato in una serie di capitoli ognuno dei quali affronta una problematica diversa sulla vita di Gesù; ciascun capitolo, dopo una breve introduzione che riassume il contenuto del capitolo stesso, è la trascrizione di un'intervista fatta da Augias a Pesce (noto biblista). Ben scritto e di scorrevole lettura (anche se non facile, a causa della profondità dei temi descritti) mi ha appassionato parecchio. Notevoli sono state le polemiche e le critiche fatte a questo saggio, soprattutto da alcuni esponenti del clero; credo francamente che pochi lo abbiano letto in maniera approfondita (alcuni addirittura lo criticano senza averlo letto e dichiarandolo pure!): non credo che nel libro si voglia sminuire il ruolo di Gesù a vantaggio di S. Paolo (ebreo riformatore e che può essere considerato il fondatore della Chiesa Cristiana) ne vi si trovano tutti quegli ammicamenti ad una presunta omosessualità di Gesù che sono stati condannati e anche la frase più condannata cioè che Gesù "non era cattolico, ma un ebreo del suo tempo" (cito a memoria) non vuole certo essere blasfema, ma sottolineare come storicamente parlando Gesù fosse un uomo del suo tempo: santificasse la Pasqua ebraica, rispettasse i comandamenti, andasse al tempio... e questo giustificasse, storicamente, alcuni suoi atti o discorsi.

Notevoli sono alcuni passi di Hans Kung citati nel testo. Kung è uno dei teologi di avanguardia più straordinari e controversi del pensiero cattolico contemporaneo: basandosi su una solida ricerca storico-teologica, sostiene una revisione delle “strutture” della chiesa, inadeguate per il nostro tempo, e un'analisi delle formulazioni dogmatiche del passato, per liberarle dai condizionamenti linguistici o mentali ed estrarre il loro vero senso, adeguandole al pensiero dell'uomo attuale. Kung, che nel 1979 è stato costretto dal Vaticano a cedere la cattedra di teologo cattolico ufficiale, vede il futuro della Chiesa nell'impegno verso la direzione indicata da Giovanni XXIII e Paolo VI, dialogo e apertura alla società. Sentii parlare, per la prima volta, di lui in una intervista rilasciata al "Corriere della Sera" dopo la morte di Giovanni Paolo II e successivamente seppi che uno dei primi atti di Benedetto XVI fu quello di riceverlo a colazione per un colloquio riservato. Vorrei leggere qualcosa di Kung...

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