martedì 15 gennaio 2008

Terremoto del Belice, quarant'anni dopo


Quando gliene parli o chiedi qualcosa in proposito, tutti cominciano dicendo dov’erano e cosa stavano facendo in quel momento: nessuno lo ha dimenticato; neanche chi allora era piccolino. Perché ha segnato la vita di tutti bene o male e perché il mondo nonostante tutto non cessava di andare avanti. Il 14 Gennaio 1968 era una classica domenica d’inverno siciliana: tersa, cielo azzurro, ma fredda, la sera a Sambuca e a Caltabellotta avrebbe nevicato abbondantemente. La prima scossa fu verso le cinque del pomeriggio. Non tutti la avvertirono. Si dice che a Gibellina i primi cornicioni cominciassero a crollare e molta gente, fortunatamente per loro, decise di uscire di casa. Le scosse, quelle serie, furono di notte, il 15. Due. A distanza di mezz’ora. Del nono grado. Gibellina, Salaparuta, Montevago, Santa Ninfa, Santa Margherita Belice furono rase al suolo, letteralmente. Poggioreale, Salemi distrutte parzialmente. Danni e lesioni ovunque, da Trapani a Ribera, da Sciacca a Palermo. Un'altra scossa, più tardi, il 25 Gennaio, avrebbe dato il colpo di grazia.

Tutti hanno un aneddoto: qualcosa di eroico o di pusillanime, ma soprattutto di surreale, perchè in quei momenti, ripetono, "non puoi fare nulla, oltre che aspettare, ma la vita continua". C'è chi ricorda la gente accampata nelle piazze e nei corsi delle città attaccata alle radio a "transistor" o con le macchine aperte con la radio a tutto volume per avere notizie o sapere che fare. C'è chi ricorda che invece, causa un metro di neve, in strada non ci poteva andare e si rifuggiarono nella casa dei vicini dove c'era l'anziana madre che non poteva camminare "cose da pazzi, se fosse venuta un'altra scossa ci avrebbe preso tutti in una stanza". C'è chi ricorda di essere scappato in campagna, ma non dentro le case e che per il freddo si cominciarono a creare dei falò giganteschi che illuminavano la costa con continuità da Seccagrande a Porto Palo. C'è chi ricorda che stava operando e doveva continuare a farlo con la suora/assistente ai ferri che nel frattempo pregava a voce alta. C'è chi ricorda di avere aiutato persone anziane ad evacuare con brande improvvisate o a dorso di mulo che in un paese in pieno boom economico cominciavano a diventare desueti. C'è chi ricorda di avere dovuto abbandonare in casa la salma del nonno morto poche ore prima e di non averlo potuto seppellire prima di qualche giorno. C'è chi ricorda una signora che partorì in piazza con l'ambulanza e che piangeva urlando non per il dolore, ma per la vergogna e gli uomini che si trovavano li vicini e che avevano creato con delle coperte una tenda di emergenza per garantirne la privacy la consolavano dicendole di non preoccuparsi "perchè non si vede niente!". C'è chi ricorda che sarebbe dovuto partire per l'Australia per lavoro, ma rimase in Sicilia come tecnico comunale assoldato per iniziare la ricostruzione. C'è chi ricorda gli sciacalli che andavano in giro domandando denaro per un parente in un'altra città che ne aveva immediato bisogno. C'è chi ricorda gli oltre 300 morti e i 70000 senzatetto. C'è chi ricorda i ritardi del governo. C'è chi ricorda la disorganizzazione. C'è chi ricorda gli aiuti velocissimi della Caritas alla guida di un solerte Vescovo tedesco che in 5 giorni fece ricostruire, in un container, l'ospedale di Menfi. C'è chi ricorda di avere cercato i parenti tra le macerie e avere trovato i nipotini vivi protetti dal corpo dei genitori che si erano immolati. C'è chi ricorda di non avere mangiato per 4 giorni. C'è chi ricorda la solidarietà degli Italiani, anche di quelli all'estero. C'è chi ricorda di essere rimasto solo e senza niente, senza neppure le foto o i vestiti. Ricordi buffi o dolorosi e che ti segnano, ma che nessuno vuole dimenticare.

3 commenti:

  1. ...i brividi....i ricordi raccontati dalla memoria dei miei nonni....dei miei genitori ancora ragazzi...
    non si può dimenticare...
    non si deve dimenticare...

    grazie Nico, del tuo post.

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  2. Ci manca solo un "Nicola, grazie di esistere!" e il mio ego per i prossimi vent'anni è a posto ;D
    Per i prossimi post particolarmente apprezzati si gradiscono offerte in denaro o... in natura ;D

    A parte gli scherzi: Grazie a voi ragazze per leggermi sempre!

    RispondiElimina

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