lunedì 25 giugno 2007
Odio il caldo. Non riesco a difendermi. Con il freddo è diverso: un maglione in più, una bella sciarpa e via! Quando c'è caldo no: se c'è caldo sudo e se sudo ho sete e se ho sete bevo e se bevo sudo di più e se sudo di più puzzo e se puzzo mi devo fare una doccia e quando esco dalla doccia sudo ancora più di prima! In questi giorni a Palermo la temperatura si sta facendo imbarazzante. E dire che noi siciliani ci siamo abituati! Ricordo ancora la terribile estate di 4 o 5 anni fà... Io, poi, per qualche tempo, quando ero piccolo, ho abitato in Libia. In pieno deserto del Sahara. So cosa significano 52° all'ombra. Ho visto impastare il cemento con il ghiaccio invece che con l'acqua per tenere bassa la temperatura del calcestruzzo; eppure non mi sono mai abituato. Qui non ho l'aria condizionata (del resto dormire con l'aria condizionata accesa mi rende più rincoglionito del solito), sopperisco con un energico ventilatore piazzato vicino al letto che gira alla massima potenza. Stanotte verso le 3 e mezzo ho deciso di alzarmi, andare in cucina, bere un po' di acqua fresca e ritornare a letto; risultato: ho cominciato a sudare ancora più di prima. Mentre mi giro e rigiro nel letto penso che posso avere lasciato la finestra chiusa, mi rialzo, no è aperta ma con le veneziane quasi chiuse, le apro di più... una folata di vento caldo mi arriva in faccia: non sento nemmeno i versi degli stormi di gabbiani scagazzatori che solitamente stanno sul mio tetto! Penso con cinismo che sapore potrebbe avere il gabbiano arrosto. Decido di chiudere la finestra: la situazione migliora, ma non di molto. Aspetto con ansia le sette del mattino; mi lavo (devo aspettare 5 minuti prima che l'acqua diventi fresca), mi vesto ed esco verso le 8. La prima cosa che penso è "Dio ha acceso il fono!". Per la cronaca un termometro di una macchina verso mezzogiorno avrebbe segnato 45°. Poca gente per le strade, quei pochi, un po' perplessi ci contendiamo i pochi angoli di ombra. Passa al mio fianco una splendida ragazza, vestita in maniera comprensibilmente succinta e sudatissima: un signore da un bar le urla "Signorina fa troppo caldo, per andare in giro vestita"; la ragazza lo ignora, forse è straniera; il tipo si gira con un amico e gli dice "Cumpà picchissu mi piaci l'estati a mia: li fimmini vannu caminannu nuri!"(trad: amico mio, per questo mi piace l'estate: le ragazze vanno in giro praticamente nude). Poco dopo una folata di scirocco le solleva il gonnellino mostrando un graziosissimo perizoma. Si, in fondo anche il caldo ha i suoi lati positivi!
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WOW, tempo e belle ragazze, il massimo del luogo comune, credo sia uno dei tuoi peggiori post, dico credo perchè non li ho letti tutti...pessimo -50!
RispondiEliminaGiuliana
WOW Acidissima come non mai, sei in forma! :-) Speriamo con i prossimi post di rialzare la media, allora! Tu continua a leggermi: i commenti schietti non mi possono fare che piacere :-)
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