martedì 3 aprile 2007

Robert Ludlum e Jason Bourne



Prendiamola un po' alla lontana: una bollente mattina di questa estate mi ero rifugiato al "Ricordi Media Store", più per l'aria condizionata sparata a palla che per altro, quando vedo in promozione tra i DVD due film che non mi era stato possibile vedere "The Bourne Identity" e "The Bourne Supremacy". Decido di comprarli: i film si rivelano veramente ben fatti e molto avvincenti (il regista del secondo scoprii essere quel Greengrass di Bloody Sunday e recentemente nominato all'oscar per United 93). Grazie ai numerosi extra (la Universal i dvd sa riempirli) vengo a sapere che entrambi i film erano tratti da due romanzi molto famosi di un certo Ludlum. Il passo fu breve, memore dell'esperienza con Harry Potter (i libri si rivelarono di gran lunga superiori ai film), mi fiondo presso la libreria Dante e cerco il primo libro. La ricerca non fu facile (figuratevi che il ragazzo che mi aiutò a trovare tutti e tre i libri e che ora lavora da Flaccovio, a distanza di mesi mi ricorda con terrore) a causa del fatto che i titoli dei libri non erano stati tradotti fedelmente, ma adattati. Non vi annoio con le notizie biografiche su Robert Ludlum (clicca qui se proprio sei curioso/a), tra i 29 romanzi scritti e che hanno venduto qualcosa come 210 milioni di copie i tre più famosi e che vanno a formare una trilogia sono:

  • The Bourne Identity: tradotto in italiano come "The Bourne Identity:Un nome senza volto"
  • The Bourne Supremacy: tradotto in italiano come "Doppio Inganno"
  • The Bourne Ultimatum: tradotto in italiano come "Il ritorno dello Sciacallo"

Tutti disponibili in edizione economica per i tipi della Bur. I libri scontano la famosa pecca del tono, tipica dei thriller americani e dei tre, il primo sicuramente si distingue come il più riuscito. Ciò che rende particolarmente curiosi i romanzi è che il protagonista (Il Bourne dei titoli) è sì un agente segreto ben addestrato, ma sicuramente non un supereroe; lo stereotipo dello 007 tutto donne e champagne è, fortunatamente, ben lontano. Questo concetto è ben ripreso nei film che d'altra parte si discostano parecchio dai libri (soprattutto il secondo), ma non è una cosa negativa. Sono sempre stato convinto che i migliori film non si debbano limitare a trasportare su pellicola le singole battute del libro, ma interpretarne lo spirito e gli elementi essenziali per riadattarlo in una trama da due ore (in pratica il contrario di quello che è stato fatto con quella cosa tratta da "Il Codice da Vinci"). Ultimamente ho notato in edicola che un libro di Ludlum è venduto in allegato con qualche giornale e ho anche saputo essere in lavorazione il terzo film "The Bourne Ultimatum". Una nota di merito va anche alla strepitosa colonna sonora di Moby (e al design dei titoli di coda), ecco il video del tema principale...

Ed ecco come si incastra perfettamente con il finale del primo e del secondo film (è uno spoiler non guardatelo se non volete rovinarvi il finale)...

Ed infine il teaser del prossimo "The Bourne Ultimatum":

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