venerdì 13 aprile 2007

Leggo dunque sono

Ci sono alcuni libri che riesco a leggere con molta difficolta: sono quelli che mi piacciono di più. L'autore è entrato talmente in sintonia con me che durante la lettura mi distraggo pensando "è capitato anche a me" o "accidenti lo avrei fatto anche io, quella volta che...". Mi è sempre piaciuto molto leggere. Qualunque cosa. Libri, saggi, riviste, fumetti, quotidiani... ho anche delle perversioni: gli elenchi del telefono, gli orari dei treni, le riviste mediche nelle anticamere del dentista o dell'oculista! Una volta entrato in una qualunque libreria sarei capace di spendere migliaia di euro (beh se li avessi!). In questo senso non sono molto romantico: certo apprezzo le piccole librerie con gli scaffali impolverati e rarità assortite (meglio ancora le bancarelle di libri usati), ma diciamoci la verità: la tranquillità e l'anonimato garantita dalle enormi librerie-cafè sono impagabili. A casa mia c'è una numerosa collezione di classici della narrativa che nel corso degli anni ho debitamente spolpato; non ho mai seguito bibliografie, quindi la mia lettura è stata, per certi versi, caotica. Certo ho avuto delle "fasi": i romanzi storici, i "russi", il giallo d'autore, i siciliani, la "Borges - Calvino - Buzzati", l'assurdo, la "Svevo - Joyce", i bestseller... diciamo che vado per associazione di idee. La cosa non mi è dispiaciuta: rileggere a distanza di anni uno stesso libro e apprezzarne aspetti diversi che si comprendono meglio per l'età o per altri libri letti è una cosa che mi dà soddisfazione. La prima volta che lessi "Moby Dick" ne apprezzai il lato avventuroso, solo dopo riuscii a comprendere la metafora dell'uomo alla caccia della "balena bianca". Lo stesso per "Robinson Crosue" o per "Il nome della rosa" o per la sterminata produzione di Calvino. Filippo, trovava divertente accompagnarmi in libreria quando sapeva che stavo per comprare qualcosa: lo incuriosiva la maniera in cui compro un libro. E' molto semplice, vago per gli scaffali della stessa alla ricerca di una copertina che mi attira (per qualunque motivo: grafica, titolo...) alla maniera di un pranoterapeuta, se il libro è ECONOMICO lo compro altrimenti amen :-) (molto scientifico in verità); ora è da non crederci, ma sapete quanti libri che in seguito si sono rivelati successi editoriali, ho beccato? Parecchi! Ad esempio "Dei bambini non si sa niente" di Simona Vinci o il primo Camilleri. Oggi ho preso un romanzo: "La principessa sposa", vi farò sapere. E voi come capite che un libro vi piace?

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