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A new paper and a lot of links added in Links page. Enjoy!
"Uno zibaldone è un gran calderone di scrittura ancora fumante nel quale si ripone il materiale frammentario della propria ricerca, che è innanzitutto ricerca di uno stile, di un ordine, di una disciplina. Uno zibaldone è per sua natura impensato, lo scrittore non sa mai quello che gli capiterà di incontrare sul suo cammino, in quali meraviglie si imbatterà, di che cosa si stupirà."
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Nicola Rizzuti
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4/27/2007
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Per secoli la torre del Miguelete, il campanile gotico della Cattedrale, era stato il simbolo della terza città spagnola. Oggi non più. Ma già ora, pure incompleta, per i milioni di visitatori che richiama ogni anno, la "Ciutat" di Calatrava è il fiore all'occhiello di un centro urbano che ha scelto di fare un salto rapidissimo e vertiginoso verso la modernità. Citando Casabella : "Un'architettura che è pura poesia, è armonia delle forme, è un'esplosione di fantasia che interpreta la natura in maniera ardita e bizzarra. Cemento e cristallo, con la complicità di grandi specchi d'acqua, fondamentali per creare la sensazione di essere immersi in un paesaggio da sogno.
La città di Calatrava è l'emozione di un'alba o di un tramonto, è l'armonia delle linee sinuose, ma è anche il più grande centro di diffusione scientifica e culturale d'Europa." La cittadella è stata teatro della presentazione alla stampa mondiale della nuova McLaren di Formula 1 e in questi giorni Valencia sarà anche centro di attenzione mediatica a causa dell'America's Cup di vela che vi si organizza. Il punto è: sarebbe possibile fare qualcosa del genere qui in Italia, magari in Sicilia? Francamente ne dubito, ma non per la scarsa fiducia riposta nelle nostre capacità tecniche e organizzative. Sapete che il vigente piano regolatore di Palermo non permette nuove architetture in centro storico? Di più, è previsto il ripristino tipologico delle unità edilizie esistenti: qualcuno mi spiega perchè la gente che era fuggita dai catoi del centro per costruirsi ville o appartamenti in periferia (contribuendo alla crescita abnorme e incontrollata della città), vi debba ritornare, quando non vi è neppure lo spazio per passare con la macchina e men che meno un parcheggio (sotterraneo, sopraelevato...)? Nessuno ha notato che il centro storico della città è abitato quasi esclusivamente da immigrati, studenti fuori sede e anziani? Quanti sarebbero disposti a investire qualche centianio di migliaia di euro per vivere in una zona che va sempre più ghettizzandosi?
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Nicola Rizzuti
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4/16/2007
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Nicola Rizzuti
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4/16/2007
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Avete mai sognato di volare nel cielo giocando con le nuvole? Provate ad immaginare come potrebbe essere grazie a questo splendido e poetico gioco gratuito di nome Cloud. Tra l'altro potete scaricare sempre gratuitamente anche le splendide musiche.
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Nicola Rizzuti
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4/14/2007
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Nicola Rizzuti
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4/13/2007
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Etichette: Libri
Martedì sera una scossa di terremoto di 4.5 gradi è stata avvertita a Sciacca (mia città natale) e dintorni: l'epicentro è stato individuato in fondo al mare, tra Sciacca e Pantelleria, proprio nella zona dell'isola Ferdinandea o isola Giulia, come la si chiama a Sciacca. La storia di quest'isola fantasma è molto curiosa è vale la pena conoscerla. I fenomeni vulcanici nel mare che circonda la Sicilia sono noti fin da tempi antichissimi. Aristotele, nel libro delle Meteore, racconta che l'isola di Vulcano, nelle Eolie, spuntò dal mare fra il fragore di esplosioni vulcaniche; lo Stromboli comparve poco prima dell'età di Plinio, e gli storici romani ricordano eruzioni sottomarine nel canale di Sicilia. In questo tratto del Mediterraneo le eruzioni sono più frequenti che altrove e si verificano particolarmente nel tratto di mare che va da Capo Granitola a Capo Bianco, in corrispondenza di quei bassifondi detti banchi o secche, alcuni dei quali sono ricoperti di coralli: i famosi banchi di Sciacca. Dall’eruzione avvenuta su uno di questi banchi in epoca immemorabile, nacque l'isola di Pantelleria, esempio perfetto di isola vulcanica che culmina nella Montagna grande, avanzo di un cratere vulcanico contornato da altri 24 crateri detti « cuddìe ». Nella notte fra il 10 e l'11 luglio 1831, a 26 miglia circa dalla spiaggia di Sciacca, a metà strada da Pantelleria, nella cosiddetta Secca del Corallo, in seguito ad una scossa tellurica, il vulcano sottomarino aprì la sua bocca eruttando scorie e lapilli, formando una piccola isola di circa quattro chilometri di circonferenza e sessanta metri d'altezza. Il canonico Arena scriveva che queste eruzioni "sono state sempre precedute da brevi scosse di terremoto che si sono susseguite con fortissimo fragore di boati". Secondo l'Arena "testimoni dell'evento furono i capitani Trafiletti e Corrao, naviganti in quel mare (latitudine 37,11 nord e longitudine 12,44 est) che osservarono un getto d'acqua a cui tennero dietro colonne di fiamme e di fumo che si elevavano ad un'altezza di 550 metri circa. Il 16 luglio si vide emergere la testa di un vulcano in piena eruzione e il 18 lo stesso capitano Corrao, di ritorno, osservò il cono del vulcano che sporgeva dal mare. Presto si vide emergere un'isoletta che crebbe sempre in eruzione e raggiunse, il 4 agosto, una base di tre miglia di circonferenza ed un'altezza di sessanta metri, con due preminenze, una da levante ed una da tramontana, a guisa di due montagne legate insieme; con due laghetti bollenti". Non appena venne diffusa la notizia dell'apparizione di questo piccolo lembo di terra, il primo studioso a giungere sul posto fu il prof. Karl Hoffman, docente di geologia presso l'Università di Berlino, che si trovava casualmente in Sicilia. Il tedesco, dopo aver fatto un'accurata ricognizione, riferì i risultati in una lettera indirizzata al duca di Serradifalco. Il governo borbonico, intanto, inviava subito sul posto il fisico Domenico Scinà, il quale compilava un "breve ragguaglio al novello vulcano apparso nel mare di Sciacca". Il prof. Carlo Gemmellaro, docente di Storia Naturale presso l'Università di Catania, provvedeva invece a stilare una relazione circostanziata che suscitava l'interesse di molti illustri uomini di cultura scientifica, soprattutto stranieri.
Rotta qualche anno fa (probabilmente per colpa di un'ancora) è stata prontamente sostituita. Successivamente il vulcano è rimasto dormiente per decenni con la cima circa 8 m sotto il pelo dell'acqua (il cosiddetto Banco di Graham nella cartografia ufficiale). Nel 1986 fu erroneamente scambiato per un sottomarino libico e colpito da un missile della U.S. Air Force nella sua rotta per bombardare Tripoli. Nel 2002 una rinnovata attività sismica nella zona di Ferdinandea ha indotto i vulcanologi a speculare sopra un imminente nuovo episodio eruttivo con conseguente nuova emersione dell'isola. Per evitare in anticipo una nuova disputa di sovranità, dei sommozzatori italiani hanno piantato un tricolore sulla cima del vulcano di cui si aspettava la riemersione. Però le eruzioni non si sono verificate e attualmente la cima di Ferdinandea rimane ancora circa 6 metri sotto il livello del mare. [Materiale tratto da Wikipedia e siti collegati ndA]
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4/12/2007
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4/10/2007
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Etichette: Architettura e dintorni
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Nicola Rizzuti
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4/07/2007
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Che il sito di Mizar fosse conosciuto lo sapevo, che avessi link su siti americani, tedeschi, inglesi, russi pure... ma il sito cinese che mi mette tra le risorse fondamentali mi mancava!!
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4/06/2007
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4/06/2007
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Etichette: Donne
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4/05/2007
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Etichette: Donne
Non parlo chiaramente dell'originale, ma di una fotoriproduzione fattami pervenire da Robert (un mio coinquilino americano) direttamente dal MOMA di New York grazie alle sue conoscenze (cosa ci faccia a Palermo, in casa mia, un laureato in Affari Internazionali di Tampa, Florida è un altro dei tanti accadimenti della mia strampalata vita... se poi penso che stamattina mi sono ritrovato due ragazze russe sul divano della mia stanza... e che russavano con gusto... e che ieri sera non c'erano!... e che hanno preferito il divano al mio letto:-/). E' una delle ultime opere del pittore olandese: Broadway boogie-woogie! E nonostante mi prendano in giro chiedendomi come faccio a sapere se l'ho appeso nel verso giusto, fa bella mostra di se sopra la testata del mio letto!
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Nicola Rizzuti
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4/04/2007
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Etichette: Architettura e dintorni, Donne, Scene di vita vissuta
rnbqkbnr/pppppppp/8/8/8/8/PPPPPPPP/RNBQKBNR w KQkq - 0 1
The sixth and last field is a positive integer that gives the fullmove number.This will have the value "1" for the first move of a game for both White andBlack. It is incremented by one immediately after each move by Black.
This code transforms a fen string filling FEN_POSITION struct.
(to be continued: moves generator)
Many of you have mailed me to say thank you about this column. Thank you too! But there's a better way to say "Thanks" by adding a link to this blog in your blog/website
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Nicola Rizzuti
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4/04/2007
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Etichette: Computer chess, English
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4/04/2007
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Etichette: Tecnologia
Prendiamola un po' alla lontana: una bollente mattina di questa estate mi ero rifugiato al "Ricordi Media Store", più per l'aria condizionata sparata a palla che per altro, quando vedo in promozione tra i DVD due film che non mi era stato possibile vedere "The Bourne Identity" e "The Bourne Supremacy". Decido di comprarli: i film si rivelano veramente ben fatti e molto avvincenti (il regista del secondo scoprii essere quel Greengrass di Bloody Sunday e recentemente nominato all'oscar per United 93). Grazie ai numerosi extra (la Universal i dvd sa riempirli) vengo a sapere che entrambi i film erano tratti da due romanzi molto famosi di un certo Ludlum. Il passo fu breve, memore dell'esperienza con Harry Potter (i libri si rivelarono di gran lunga superiori ai film), mi fiondo presso la libreria Dante e cerco il primo libro. La ricerca non fu facile (figuratevi che il ragazzo che mi aiutò a trovare tutti e tre i libri e che ora lavora da Flaccovio, a distanza di mesi mi ricorda con terrore) a causa del fatto che i titoli dei libri non erano stati tradotti fedelmente, ma adattati. Non vi annoio con le notizie biografiche su Robert Ludlum (clicca qui se proprio sei curioso/a), tra i 29 romanzi scritti e che hanno venduto qualcosa come 210 milioni di copie i tre più famosi e che vanno a formare una trilogia sono:
Tutti disponibili in edizione economica per i tipi della Bur. I libri scontano la famosa pecca del tono, tipica dei thriller americani e dei tre, il primo sicuramente si distingue come il più riuscito. Ciò che rende particolarmente curiosi i romanzi è che il protagonista (Il Bourne dei titoli) è sì un agente segreto ben addestrato, ma sicuramente non un supereroe; lo stereotipo dello 007 tutto donne e champagne è, fortunatamente, ben lontano. Questo concetto è ben ripreso nei film che d'altra parte si discostano parecchio dai libri (soprattutto il secondo), ma non è una cosa negativa. Sono sempre stato convinto che i migliori film non si debbano limitare a trasportare su pellicola le singole battute del libro, ma interpretarne lo spirito e gli elementi essenziali per riadattarlo in una trama da due ore (in pratica il contrario di quello che è stato fatto con quella cosa tratta da "Il Codice da Vinci"). Ultimamente ho notato in edicola che un libro di Ludlum è venduto in allegato con qualche giornale e ho anche saputo essere in lavorazione il terzo film "The Bourne Ultimatum". Una nota di merito va anche alla strepitosa colonna sonora di Moby (e al design dei titoli di coda), ecco il video del tema principale...
Ed ecco come si incastra perfettamente con il finale del primo e del secondo film (è uno spoiler non guardatelo se non volete rovinarvi il finale)...
Ed infine il teaser del prossimo "The Bourne Ultimatum":
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Nicola Rizzuti
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4/03/2007
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Etichette: Libri
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Nicola Rizzuti
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4/02/2007
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