giovedì 4 ottobre 2007

Cambiamenti

Ieri sera non avevo proprio voglia di stare casa. Come una volta mi spiegò una amica psicologa: ero preda di un attacco di annoyance, insomma ero angustiato, ma non si sa bene perchè (io più prosaicamente la chiamo avere i cog##oni gonfi, ma ammettiamolo dire "ho l'annoyance" fa più figo che dire "mi girano gli zebedei"). L'unica soluzione a detta della mia amica è lasciare sbollire la situazione impegnandosi in qualcosa di meccanico. Decido quindi di uscire da solo, non avendo ricevuto disponibilità da nessuno dei coinquilini, ma dopo pochi metri da casa mia incontro F. un mio vecchio coinquilino: decide di accompagnarmi nella passeggiata. F. mi piace, soprattutto perchè è un tipo a cui piace parlare poco, F. parla sempre poco... tranne ieri! Con un lungo monologo mi confida che ha ricevuto una importante occasione di lavoro in Lombardia, ma che era restio ad accettare proprio perchè in questi ultimi mesi sta cominciando a frequentare una ragazza ancora impegnata negli studi: pensa che ti pensa hanno in progetto di trasferirsi insieme. Un cambiamento radicale per uno come F. molto legato alla sua terra e ai suoi affetti familiari. Mi ha rivelato però che la sua nuova ragazza aveva già da un po' di tempo pensato di terminare gli studi fuori e, quindi, spinto più da lei che dall'offerta di lavoro si trasferiranno.

In effetti noto come, in questi ultimi tempi, mi ritrovi circondato da persone che in modo più o meno marcato stanno affrontando un cambiamento nella propria vita: osservare come ognuno di loro reagisce ad esso è particolarmente interessante, perchè non solo permette di conoscerli meglio, ma soprattutto mi permette di conoscere meglio me stesso; è infatti quasi automatico domandarsi "io che farei al posto suo?". Per carattere e formazione culturale i cambiamenti non mi hanno mai impaurito, anzi li ho sempre trovati stimolanti e quando potevo li ho cercati. Devo ammettere che non è sempre una reazione positiva: a volte se la situazione in cui ci si trova richiede un impegno maggiore o scelte dolorose, è facile lasciarsi andare e invocare o cercare un cambiamento drastico, piuttosto che affrontare la situazione di partenza.

Certo ci sono cambiamenti e cambiamenti. C'è chi cambia lavoro, città o addirittura nazione, chi decide di fidanzarsi,sposarsi o separarsi, chi va a vivere da solo o in coppia, chi cambia look, decide di mettersi a dieta o di ingrandirsi il seno, chi si taglia i capelli o si fa un piercing o un tatuaggio. Ovviamente non tutti possono sembrare cambiamenti di pari dignità tali da assurgere al ruolo di fantomatiche 'scelte di vita', ma penso che sarebbe scorretto fare una classifica: ritengo che ogni cambiamento è incisivo nella stessa misura in cui influisce nella nostra vita e nel nostro sapersi accettare, fosse anche un nuovo colore di capelli.

Già perchè più vado avanti più mi rendo conto che la ricerca di un cambiamento spesso (non sempre) è dettata da una profonda insoddisfazione interiore, più che da un desiderio di sfida o da pura curiosità. Riflettendoci su è sintomatico che molti progetti di cambiamento vengano fatti all'inizio del nuovo anno, alla fine delle vacanze estive, al termine di una storia sentimentale o dopo un divorzio. La parola cambiamento, solitamente, si associa ai concetti di novità, miglioramento e rinnovamento. Le occasioni di prima, in questo senso, rappresentano una occasione ulteriore per venire a contatto con ciò che non si conosce, con l’ignoto, l’imprevisto, l’inatteso. Questa situazione genera grandi aspettative, induce a formulare nuovi progetti e a sfruttare questa occasione di mutamento esterno, rappresentata per esempio dall’arrivo di un nuovo anno, per mettere in pratica un cambiamento interno. Da qui la messa in discussione di se stessi, del proprio stile di vita, degli schemi interpretativi utilizzati fino a quel momento, per conseguire una sorta di rinnovamento interiore. Purtroppo pochi di noi sono abbastanza lucidi da crearsi un piano di azione abbastanza valido per affrontare e gestire al meglio il nuovo che arriva. Persone così esistono e sono, per la mia limitata esperienza, soprattutto donne. Diciamoci la verità noi maschietti viviamo alla giornata sotto questo punto di vista, andiamo avanti più per inerzia, senza veri e propri piani, ma con obiettivi a lungo termine discretamente nebulosi; le donne invece, mi sembrano (è semplicemente una mia impressione, non suffragata da prove o studi sul tema) più organizzate, più previdenti, anche se meno flessibili.

Decidere di cambiare è, allo stesso tempo, eccitante, rischioso, bello e difficile, ma soprattutto costringe a fare i conti con la percezione che ognuno ha di se stesso: è solo una mia impressione o è più facile attuare dei cambiamenti nella propria vita, se si ha maggiore stima di sè e si sanno apprezzare anche i piccoli traguardi? E' giusto verso se stessi, cercare di cambiare solo perchè insoddisfatti della propria situazione attuale, senza chiedersi se possiamo migliorarla con qualcosa di meno radicale di un cambiamento, semplicemente modificando il proprio approccio alla vita?

6 commenti:

  1. Perchè sei "angustiato"? hai tanti amici simpatici anche tu sei un simpaticone...

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  2. Sono momenti che passano ,comunque e anche vero che cambiare ti aita ad vedere le cose diversamente,comunque buona settimana

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  3. stai tranquillo i momenti come questi li passiamo tutti deve solo aspettare che passa,comunque i cambiamenti fan bene a tutti ciao

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  4. Riflessioni molto significative, non fanno una grinza! (sto spluciando tutti i tuoi post... hihi)

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  5. Bello questo post... l'ho letto giusto in un momento in cui nella mia vita stanno cambiando molte cose... Veramente è da un anno che la mia vita cambia continuamente. A volte vorrei fermare il tempo e godermi un momento di tranquillità.. A volte vorrei che le cose smettessero di cambiare continuamente. Ma i miei, di cambiamenti, sono inevitabili e fanno parte della mia crescita.
    Grazie del commento. ^^

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  6. @Anonimo e Angela: grazie, ma era solo una giornata storta, nulla di più! :)

    @Manuela: grazie per tutti i commenti!

    @Doza: ti capisco!

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