Valentina Gebbia: Palermo, Borgo Vecchio
Giusto ieri ho comprato da Ricordi, l'ultimo libro di Valentina Gebbia, bravissima scrittrice palermitana. Per meglio comprendere che tipo sia Valentina riporto le note biografiche da lei stessa scritte: Valentina Gebbia è nata a Palermo su una scrivania, in un torrido primo di agosto. Aveva iniziato bene, lavorando come conduttrice radiofonica, attrice e traduttrice di testi teatrali, ma poi si è imbattuta in una Laurea in Giurisprudenza, è stata bancaria per nove anni e ha collezionato un imprecisato numero di altre professioni. Il tono scanzonato che l'autrice usa si riflette anche nei suoi divertentissimi (ma non per questo meno impegnativi) gialli; della Gebbia avevo letto "Estate di San Martino" che condivide con quest'ultimo gli stessi protagonisti: Fana e Terio Mangiaracina due spassosissimi giovani fratelli palermitani, lei di taglia oversize e innamorata di un giocatore del Palermo e lui annoiato e brontolone, ma costretto a seguire la vulcanica sorella detective per caso. Una folla di personaggi colorati e fortemente caratterizzati, un linguaggio immediato, intriso di "palermitanità", e un'abilissima capacità di far calare il lettore,nella quotidianità siciliana. Nel nuovo romanzo la piazza del Borgo Vecchio è il teatro di un cruento delitto avvenuto durante la movimentata notte cittadina. Terio, trascinato controvoglia nella vicenda, e la straripante sorella Fana, assumono l’incarico dell’indagine per odio-amore di vicinato, visto che del delitto è stato accusato il marito dell’onnipresente vicina di casa, la signora Provvidenza. Non l'ho ancora finito, ma dalle prime battute il libro si rivela spassosissimo: da leggere. Qui il sito dell'autrice.
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