giovedì 20 agosto 2009

Myspace alla riscossa e Facebook?

Neache un giorno dal post su Myspace che ecco spuntare la notizia che il social network dei musicisti ha acquisito iLike. iLike è un servizio di "raccomandazione" musicale, in sostanza gli utenti votano le canzoni preferite o postano le proprie da far votare e il sistema crea classifiche e suggerisce canzoni in base alle scelte fatte (ricordate Netflix?). iLike ha anche da poco istituito un sistema di download dei brani con un sistema di micropagamento: gli mp3 costano da 0.89 a 1.29 dollari. Con questa acquisizione da 20 milioni di dollari, Myspace si muove dunque verso una direzione più importante: permettere agli utenti di monetizzare la propria cretività. Persa la battaglia del numero di utenti nei confronti di Facebook che ha dalla sua una architettura più aperta e più applicazioni di terze parti, il gruppo dirigente ha capito che il vero valore del social network è la rete di relazioni sociali che ogni utente ha creato e il talento degli stessi. Ironia della sorte iLike ha anche una applicazione Facebook ed è in pratica l'unica applicazione musicale che ora sarà di proprietà dei rivali di Myspace. Da notare che iLike non è stata acquisita da Myspace music (la versione musicale del social) il che lascia anche immaginare che il sistema di raccomandazione e di download sarà applicato all'intero network permettendo probabilmente di fare scaricare e vendere non solo musica ma anche foto e altri contenuti digitali creati dagli utenti: insomma realtà come Flickr, Deviantart, EBSQ ma anche la stessa Amazon potrebbero veder sorgere un agguerrito rivale.

2 commenti:

  1. Ogni tanto mi chiedo dove si arriverà, mi chiedo quante altre cose si inventeranno per il divertimento, ma mi chiedo anche perchè non si inventano più cose per sfamare la gente e specialmente i bambini...lo so che sono una rompi ma è più forte di me!....ahahah....ciaooooooooo....lafatadelmare

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  2. Ti conosco e so del tuo impegno, quindi non leggo nel tuo commento del qualunquismo. Il punto è che questo non è divertimento è business, nell'accezione migliore del termine. Quanto al problema della fame sono d'accordo con Obama: "Quando mio padre arrivò in America dal Kenya, appena 50 anni fa, il Kenya aveva un pil superiore alla Corea del Sud, oggi la situazione è più che rovesciata, c'è chi attribuisce le difficoltà dell'Africa al colonialismo e alle responsabilità dei Paesi ricchi, ma la realtà è che la Corea del Sud ce l'ha fatta grazie allo sviluppo di iniziativa privata e società civile: anche l'Africa può riuscirci. Se i Paesi ricchi hanno la responsabilità di donare aiuti, quelli poveri devono gestirli in base a regole chiare"

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