venerdì 21 novembre 2008

Fratelli d'Italia

Per chi non lo sapesse, settimane fa, è cominciata al Kalesa la nuova stagione jazz
amica patita di musica [parlando al telefono durante una pausa del concerto]: "[…] si sta piacendo a tutti il concerto… certo anche a Nicola, infatti è uscito fuori…"
io: "E’ che mi ha emozionato e non volevo disturbare con i singhiozzi!"

In fatto di musica io sono una capra. Questo è purtroppo un dato assodato. In effeti ho sempre sottovalutato l’importanza che ha avuto nella mia vita. Una volta amica patita di musica mi disse una cosa che ancora ricordo, suonava pressappoco così: "mi basta essere nella mia macchina, indipendente e con la mia musica a tutto volume e sono una donna felice", certo ognuno gode come può, eppure devo ammettere che nel bene e nel male la musica ha ampio spazio nella mia vita anche se nella mia mente non ha mai avuto lo stesso peso di altre mie grandi passioni, come i fumetti per esempio. Pensavo a ciò giusto ieri durante la presentazione dell’ultimo fumetto di Sergio Algozzino: "Ballata per Fabrizio De Andrè". L’opera, pubblicata per i tipi della Becco Giallo, è un vero e proprio tributo fumettistico alla figura del cantautore genovese, disegnato da una persona che prima di tutto è un appassionato ascoltatore delle sue canzoni. La passione di Algozzino per il celebre cantautore è evidente nell’impianto della storia, non ha voluto descriverne la vita o sceneggiarne una canzone, ma ha cercato di far capire al lettore il messaggio della poetica di De Andrè e il ruolo che le sue canzoni hanno avuto nella propria vita e molto probabilmente in quella di tutti i suoi fan. Lungo quattro atti-capitoli, l’autore immagina che i personaggi più famosi delle canzoni del Nostro prendano vita e coscienza di sé e confrontandosi fra di loro decidano di accomiatarsi per sempre dal loro creatore. Delicata la scelta di ambientare il tutto in uno spazio senza tempo ne riferimenti che sia la mente dell’autore o di chi legge o si tratti un vero spazio metafisico, non ha importanza, il lettore è subito trascinato dal tentativo di individuare nei vari personaggi e nelle parole da loro pronunciate le canzoni amate. Delicatezza che traspare anche nell’utilizzo del particolare segno grafico, lontano forse dai gusti di chi legge Manga o Comics Americani o fumetti Disney: solo un chiaro e leggero segno di lapis e pochissimo tratteggio. Il tributo si conclude con una struggente poesia di François Villon affidata al suonatore Jones. L’idea che le canzoni vivano di vita propria e che in fondo appartengano più a chi le ascolta che a chi le crea, idea comune oltre che banalotta, mi balenava giusto ieri sera quando dopo i filmati introduttivi sulla figura del cantautore genovese, io stesso mi trovavo a canticchiare le sue canzoni, durante il momento musicale in cui lo stesso fumettista, accompagnato dalla pianista Vivi Lanzara, cantava alcune delle più celebri canzoni di De Andrè. Mi stupivo di conoscerle tutte! Se poi lo collegavo al fatto che la mattina mi avessero anche "salvato"...

Nel nuovo appartamento duplex in cui abito temporaneamente io e coinquilino medico, condividiamo le tre stanze comunicanti e passanti più bagno del piano superiore, giusto ieri mattina per un caso fortuito mi ha chiuso nell'ultima stanza, quell comunicante con il bagno in cui mi trovavo ed è uscito. La situazione era tragicomica: non avevo cellulare, non c'era una finestra da cui poter comunicare con la strada (solo un piccolo areatore) e dovevo uscire immediatamente; potevo solo sfondare la porta o sperare che coinquilino musicista sentisse le mie urla al piano di sotto. Provo a chiamare, ma mi trovavo nella parte più distante dalla tromba delle scale, realizzo che la sua stanza si trova proprio sotto di me provo a "bussare" sul solaio, sperando che non sia uscito. Niente il rumore e coperto e confuso con quello dei martelli degli operai che lavorano nel nostro ex appartamento. Qui la folgorazione, prendo il bastone del mocio e comincio a cantare e a battere ritmicamente: "popporopò poppò poppopopopopò - popporopò poppò poppopopopopò -paraparàpapapa papapa papa papò - frateelliii d'Itaaaliaaa, l'itaaaliaaa se de-esta...".

Credo che coinquilino musicista, quando mi ha liberato non abbia riso fino alle lacrime in mia presenza, per pietà!

Per maggiori informazioni sul fumetto ecco il sito dell’autore.

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giovedì 6 novembre 2008

Superego


Più volte vi ho confessato di avere un ego abbastanza sviluppato, diciamo che ho molta stima di me stesso. Forse pure troppa. In effetti non è che i fatti mi diano sempre ragione, tutt'altro, ma sapete com'è? Bata ripetere un cosa molte volte in maniera convinta che la gente poi ci crede! Il problema è che a volte io stesso ne sono vittima, un esempio? Qualche giorno fa sono stato oggetto di uno scherzo, beh di un tentato scherzo, ma andiamo per gradi. Era la notte di Halloween e si chiacchierava su come terminare la serata quando uno degli amici se ne esce con: "Perchè non andiamo a vedere se il fantasma della suora ci parla?", incuriosito e non conoscendo la leggenda in questione insisto perchè si vada, non capendo di avere dato il via allo scherzo ai miei danni. Mi raccontano che presso la fontana dei draghi spesso si manifesti il fantasma di una suora. Personalmente non credo a maghi, oroscopi, fantasmi, draghi e affini: sono talmente concreto da sfidare il nichilismo, ma mi incuriosiva capire che fenomeno fisico potesse dare la suggestione del fantasma. Arrivati alla fontana, eravamo circa in otto, uno dei ragazzi comincia a invocare ad alta voce la suora mettendosi in un punto ben preciso. Divertito e tenendomi a distanza, fischietto la musica di "x-file". Osservo la fontana: è del 1600 e non sembra che sia stata costruita al posto di un monastero come mi avevano detto, è troppo piccola e affiancata da due edifici coevi; mi informano anche che non vedrò nessuno spettro, ma sentirò solo una voce. Dopo alcuni minuti, proprio mentre sono più vicino al punto si cominciano a sentire dei rumori indistinti. Li per lì penso ad un gatto, da dietro la fontana spuntano degli alberi che fanno pensare ad un giardino posteriore, ma il rumore diventa più distinto e si intuiscono delle parole. Mi sento chiamare per nome: capisco che è uno scherzo, ma non come è messo in atto, non ho prove. Noto che non tutti sono vicini a me, ma che alcuni, con la scusa di essere impressionabili, si sono posizionati esattamente dall'altro lato della fontana. Penso: "vuoi vedere che c'è qualche fenomeno acustico legato alla forma parabolica del muro posteriore della fontana? Tipo orecchio di Dionisio...", scruto meglio i tipi che erano con me e mi dico "con quelle facce è impensabile che usino sistemi così raffinati!". Le penso tutte: un cellulare nascosto, ma anche se troppo buio non vedo nulla; un amico nascosto, ma siamo tutti lì; mi rivolgo ad un amica dicendogli sottovoce: "ho capito che è uno scherzo, ma non come fanno", l'amica sorride e tace. Continua il surreale dialogo, ad un certo punto però ci interrompiamo e ci allontaniamo un paio di metri, noto che un amico si riavvicina al punto in cui sentivamo la voce per invocare nuovamente la suora, penso che lo faccia per dare maggior credito allo scherzo, lentamente, di soppiatto mi avvicino alle sue spalle sussurrandogli "bu!": l'amico salta per aria rischiando l'infarto. Metto la mano sul suo cuore che pulsa come un martello pneumatico: la cosa mi lascia perplesso; ero convinto che fosse lui ad averlo architettato, che non ne sappia niente? Che mi sia sbagliato? Si avvicina un camion dell'immondizia e qualcosa cade per terra proprio dall'altro lato della fontana: il rumore si sente nitido anche nel punto in cui mi trovo, dopodiché mi risento chiamare, ma riconosco la voce di un'amica che si trova giusto dall'altro lato. Incredulo, più per la sottigliezza del fenomeno sfruttato che per altro, comincio a ridere con il "fantasma" fino a che un'amica sbotta: "ve lo dicevo che non funzionava con lui, fosse un decerebrato capirei, ma giusto lui, visto che se lo è sgamato subito?". Mi complimento con i ragazzi per il tentativo di scherzo (lo scherzo era ben architettato sono stato fortunato a capirlo e se fossimo stati di più e non mi avessero subito chiamato per nome non ci sarei arrivato così presto) e mi faccio raccontare di altre vittime dello stesso scherzo. Riattraversano tutti per riprendere le macchine, tranne me che mi avvicino alla fontanella di acqua potabile. Sento chiamarmi da dietro le spalle. Giuro. Raggiungo gli amici e chiedo: "Ok e ora come avete fatto?" e uno di loro: "Si dai! Ora vuoi farci credere che hai sentito qualcuno. Hai sgamato lo scherzo, ma ora tu da solo vuoi fare lo scherzo a noi? Non esagerare...". Mi giro e la strada è deserta: ho sgamato lo scherzo, ho fatto saltare per la paura uno di quelli che me lo avevano architettato e ora pensano che io voglia infierire! Io però la voce l'ho sentita...

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mercoledì 5 novembre 2008

Obamamania

"Bello bello Obama ha vinto, ma io sempre alle sette mi devo alzare domani mattina"

"Pazzesco il numero di commenti su facebook che gioivano per Obama, neanche fosse il nostro primo ministro"… è vero! Ne ho fatti anche io: potenza della comunicazione?

Patetica la corsa al "Obama è amico mio" dei nostri politici sia di destra che di sinistra.

Qualcuno spieghi a Veltroni che Obama è si un Democratico, ma per la nostra cultura è un conservatore! Un esempio? E’ contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso, è un cristiano convinto e praticante: è membro dell’United Church of Christ, mette al centro della sua vita la Bibbia, quando McCain gli ha dato del "socialista" si è offeso!

La cosa che più mi ha messo tristezza non è la portata dei discorsi finali dei due candidati raffrontata alla pochezza intellettuale dei nostri politici, nemmeno vedere quandi elettori di sinistra attualmente pro Obama verranno delusi dopo un annetto di presidenza, neppure l'idea che McCain sebbene sconfitto abbia parlato di Obama come del "nostro" presidente o di come Obama abbia reso "l'onore delle armi" all'avversario, quanto il fatto che lì hanno davvero un ricambio di politici; da noi la sinistra dei Veltroni, D'Alema & c. è contenta perchè spera che "il vento giri" e la destra... ma perchè esiste una destra del dopoberlusconi?

Perché diamine in America si vota con sistemi differenti a seconda dello stato o della contea?

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AAA gemello separato alla nascita cercasi

Quest’estate ero in un noto locale, aspettando che arrivassero degli amici, mi ero seduto e occupato un tavolo

uomo: "[…] Salve!"
io [non riconoscendolo]: "Buonasera… mi perdoni non ricordo dove ci siamo conosciuti, non sono un fisionomista…"
uomo: "Sono X, ricordi: ci siamo conosciuti a casa di Alfredo, tu stavi per partire per Hong Kong"
io: "Mi spiace, ma non conosco nessun Alfredo e non sono partito per Hong Kong; mi starà confondendo per qualcun altro. Io mi chiamo Nicola […]"

Il tipo si scusa, ma continuiamo a chiacchierare sullo spettacolo che ci sarebbe stato da lì a poco; qualche giorno dopo, durante un concerto jazz rincontro la stessa persona e, da lontano, ci salutiamo. Sarà che abiterà vicino casa mia, ma da allora lo vedo molto spesso e ogni volta, da lontano, ci scambiamo un segno di saluto. Curioso. Un mese fa passo davanti un negozio di vestiti sotto casa mia, negozio nel quale non sono mai entrato e mi sento salutare da quello che sospetto essere il proprietario. Non ci faccio caso. Giorni dopo passo lì davanti con mio fratello e mi sento salutare come "Signor De Luca". Essendo di fretta non mi fermo. Da allora il tipo ogni volta che mi vede si profonde in inchini: mi saluta dall’altro lato della strada. Il punto è che mi serve un maglione per l’inverno, quelli che ho si sono ristretti (ma questa è un’altra storia); il negozio in questione è anche chic e sospetto che mi farebbero anche un forte sconto. Al di là del problema etico (prenderei in giro il tipo) c’è un problema pratico: ho pochi dati. Esiste un tipo che vive nella mia città, che mi somiglia, ha un amico di nome Alfredo ed è partito per Hong Kong. Voi lo conoscete? Magari se gli porto clienti, lo sconto aumenta...

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