Fratelli d'Italia
Per chi non lo sapesse, settimane fa, è cominciata al Kalesa la nuova stagione jazz
amica patita di musica [parlando al telefono durante una pausa del concerto]: "[…] si sta piacendo a tutti il concerto… certo anche a Nicola, infatti è uscito fuori…"
io: "E’ che mi ha emozionato e non volevo disturbare con i singhiozzi!"
In fatto di musica io sono una capra. Questo è purtroppo un dato assodato. In effeti ho sempre sottovalutato l’importanza che ha avuto nella mia vita. Una volta amica patita di musica mi disse una cosa che ancora ricordo, suonava pressappoco così: "mi basta essere nella mia macchina, indipendente e con la mia musica a tutto volume e sono una donna felice", certo ognuno gode come può, eppure devo ammettere che nel bene e nel male la musica ha ampio spazio nella mia vita anche se nella mia mente non ha mai avuto lo stesso peso di altre mie grandi passioni, come i fumetti per esempio. Pensavo a ciò giusto ieri durante la presentazione dell’ultimo fumetto di Sergio Algozzino: "Ballata per Fabrizio De Andrè". L’opera, pubblicata per i tipi della Becco Giallo, è un vero e proprio tributo fumettistico alla figura del cantautore genovese, disegnato da una persona che prima di tutto è un appassionato ascoltatore delle sue canzoni. La passione di Algozzino per il celebre cantautore è evidente nell’impianto della storia, non ha voluto descriverne la vita o sceneggiarne una canzone, ma ha cercato di far capire al lettore il messaggio della poetica di De Andrè e il ruolo che le sue canzoni hanno avuto nella propria vita e molto probabilmente in quella di tutti i suoi fan. Lungo quattro atti-capitoli, l’autore immagina che i personaggi più famosi delle canzoni del Nostro prendano vita e coscienza di sé e confrontandosi fra di loro decidano di accomiatarsi per sempre dal loro creatore. Delicata la scelta di ambientare il tutto in uno spazio senza tempo ne riferimenti che sia la mente dell’autore o di chi legge o si tratti un vero spazio metafisico, non ha importanza, il lettore è subito trascinato dal tentativo di individuare nei vari personaggi e nelle parole da loro pronunciate le canzoni amate. Delicatezza che traspare anche nell’utilizzo del particolare segno grafico, lontano forse dai gusti di chi legge Manga o Comics Americani o fumetti Disney: solo un chiaro e leggero segno di lapis e pochissimo tratteggio. Il tributo si conclude con una struggente poesia di François Villon affidata al suonatore Jones. L’idea che le canzoni vivano di vita propria e che in fondo appartengano più a chi le ascolta che a chi le crea, idea comune oltre che banalotta, mi balenava giusto ieri sera quando dopo i filmati introduttivi sulla figura del cantautore genovese, io stesso mi trovavo a canticchiare le sue canzoni, durante il momento musicale in cui lo stesso fumettista, accompagnato dalla pianista Vivi Lanzara, cantava alcune delle più celebri canzoni di De Andrè. Mi stupivo di conoscerle tutte! Se poi lo collegavo al fatto che la mattina mi avessero anche "salvato"...
Nel nuovo appartamento duplex in cui abito temporaneamente io e coinquilino medico, condividiamo le tre stanze comunicanti e passanti più bagno del piano superiore, giusto ieri mattina per un caso fortuito mi ha chiuso nell'ultima stanza, quell comunicante con il bagno in cui mi trovavo ed è uscito. La situazione era tragicomica: non avevo cellulare, non c'era una finestra da cui poter comunicare con la strada (solo un piccolo areatore) e dovevo uscire immediatamente; potevo solo sfondare la porta o sperare che coinquilino musicista sentisse le mie urla al piano di sotto. Provo a chiamare, ma mi trovavo nella parte più distante dalla tromba delle scale, realizzo che la sua stanza si trova proprio sotto di me provo a "bussare" sul solaio, sperando che non sia uscito. Niente il rumore e coperto e confuso con quello dei martelli degli operai che lavorano nel nostro ex appartamento. Qui la folgorazione, prendo il bastone del mocio e comincio a cantare e a battere ritmicamente: "popporopò poppò poppopopopopò - popporopò poppò poppopopopopò -paraparàpapapa papapa papa papò - frateelliii d'Itaaaliaaa, l'itaaaliaaa se de-esta...".
Credo che coinquilino musicista, quando mi ha liberato non abbia riso fino alle lacrime in mia presenza, per pietà!
Per maggiori informazioni sul fumetto ecco il sito dell’autore.