martedì 28 ottobre 2008

Facebook: quando la chiacchiera da cortile diventa web 2.0


Anche io sono tra coloro che nelle ultime settimane usa Facebook. Sono iscritto, per la verità da molto tempo (credo dall'anno scorso o forse prima) spinto dal mio ex coinquilino americano, iscritto da tempo immemore, che voleva farmi vedere delle foto del suo viaggio a Madrid. Negli Stati Uniti, mi spiegava, Facebook era popolarissimo tra gli studenti universitari. Dopo essermi iscritto e avere ottenuto la mia pagina con tanto di faccione, non sono più tornato, per un semplice motivo: non capivo a cosa servisse! Una volta mi sono preso la briga di fare una ricerca di tutti coloro che avessero il mio cognome e nulla più. Fino ai primi di Ottobre. Alcuni vecchi amici che non vedo mai, mi hanno contattato tramite il sito, e li ho collegati al mio profilo, poi ho collegato i profili delle persone che frequento abitualmente, la sera, parlandone, altri amici si sono incuriositi e iscritti via via con una crescita esponenziale che proprio in questi giorni ha toccato il massimo. Per quei quattro che non lo sapessero: che permette di fare in sostanza? Ci si iscrive e si ottiene una pagina online con la tua foto e i tuoi dati, puoi caricare e far vedere delle foto, degli scritti, dei video, puoi anche aggiungere e aggiornare una frase che rappresenta il tuo stato. Tutte queste informazioni posso essere condivise con altre persone da te scelte che si chiamano proprio "amici"; ora viene il bello, il sistema provvede ad aggiornarti in tempo reale di tutto quello che i tuoi amici stanno facendo, se vuoi puoi conversare con loro tramite una chat interna, puoi mandare delle mail o puoi commentare tutto quello che fanno o che pubblicano: puoi anche intervenire nelle discussioni tra due persone, basta un click e puoi vedere tutto il "Botta e Risposta" e, se vuoi, dire la tua. A questo si aggiungono le cosiddette applicazioni: programmi scritti da terze persone che estendono le potenzialità del sistema. Puoi trovare giochini scemi, rompicapi, tamagochi on line, questionari del tipo "Quale Principessa Disney saresti?" o "Quale personaggio dei Simpson", ma anche calendari automatici per essere aggiornati sui compleanni degli amici che hai collegato al tuo profilo. Fiera della frivolezza? Certamente, ma un occhio più attento fa anche capire le potenzialità nascoste e che un utente medio subisce senza rendersene conto: molte persone famose (musicisti, attori, scrittori, ma anche politici o vere e proprie società) hanno una propria pagina (non necessariamente creata fisicamente da loro) di cui puoi diventare "fan" e tramite la quale si viene aggiornati delle attività del personaggio; ci si può anche iscrivere a dei "gruppi tematici" con tanto di forum interno e che diventano veri e propri gruppi di appartenenza ideologici o di veicolazione di idee: è di oggi, per esempio, la notizia del gruppo "Uccidiamo Berlusconi"; si possono creare degli "eventi", cioè un vero è proprio annuncio di un'attività, festa, manifestazione che si terrà in un determinato luogo ad una determinata ora, distribuito contemporaneamente e a costo zero a migliaia di utenti: non devi nemmeno tenerne traccia sarà il sistema a ricordartelo! Insomma Facebook sta diventando un vero e proprio regno del marketing virale. Sorvolando sui vari problemi di tutela della privacy, se infatti non si settano bene le opzioni in merito, il tuo profilo e conseguentemente tutto ciò che fai, scrivi o ti dicono è visibile a chiunque, anche ai motori di ricerca, andando oltre i problemi ben espressi in questo post, rimane un dubbio: perchè diamine ritornarci ogni giorno? Io una risposta me la sono data, checchè ne dicano esperti e sociologi, la verità è una: Facebook piace perchè permette facilmente di farsi i cazzi altrui! Sapere chi è single e chi non lo è, chi ha lasciato chi e chi esce con chi e dove, vedere le ultime foto e spettegolare a più non posso! Dopo avere assistito a migliaia di reality e corteggiamenti in esterna, ora ognuno ha la possibilità di osservarne uno interpretato da se stessi e dai propri amici, con tanto di nomination e dibattito in studio!

6 commenti:

  1. Come non darti ragione!!!
    Senti proprio per farmi gli affari tuoi, come ti cerco su FACEBOOK?!?!? =D

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  2. Sai che ho scritto anche un post su Facebook? perché da pochi giorni ci sono cascata anche io: mi sono lasciata convincere nonostante mi fossi ripetuta più volte "ma a che serve?"... e adesso, quando ho tempo da perdere sono là a vedere che fa questa o quella persona...! Hai proprio ragione! Condivido in pieno ogni parte del tuo ragionamento.
    Certo che però rischia di diventare una vera e propria dipendenza :)

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  3. Vuoi mettere il piacere di commentare su facebook i tuoi aforismi quotidiani degni di un Marzullo drogato? :-)

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  4. @Alessia: non puoi! :) per la mia privacy sono praticamente nascosto, ti becco io! ;)

    @Sara: io ho un carattere forte, non diventerei certo dipendente da Facebook... ora ti lascio che devo lavare il mio animale virtuale, prima di una partita a Word Challenge! ;)

    @Manuela: ti ricordo Marzullo per il ciuffo ribelle, l'occhialino o la manina? :D

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  5. pensa che l'altra sera, un mio amico (iscritto anche lui su facebook), sentendo la discussione su un post del mio blog, ad un certo punto irrompe :
    'ma scusa a cosa serve un blog'
    e io, assolutamente non in vena :
    'a niente ovviamente, come facebook!'

    (ah io comunque mi sono iscritta e ho 'ritrovato' una mia amica a cui tenevo tantissimo e della quale avevo perso ogni contatto. per il resto...corro a scoprire che tipo di seduttrice sono ;)

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  6. @ghianda: :D detto fra noi, non ha tutti i torti; blog di reale utilità pratica per chi non è l'autore del blog stesso, non ne conosco! A parte il mio ovviamente ;D

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