mercoledì 23 luglio 2008

Effetto Domino


Dicono che sia arrivata l’estate e che sia arrivata da un mese: voi ve ne siete accorti? Io no! Penso di non avere mai avuto tanti impegni - contrattempi in vita mia. Il bello è che più ne risolvo e più se ne presentano, è una sorta di effetto domino. Il blog non ha mai avuto carattere di periodicità, non sono mai stato costante nella scrittura, però qui si sta esagerando e i miei “venticinque lettori” si lamentano! “Perché non scrivi?”, “quando aggiorni il blog”, “è da molto che non posti”: non che mi manchino gli argomenti, manca il tempo; ho quattro, cinque post su argomenti vari già iniziati e mezzi abbozzati, ma non trovo il tempo necessario per definirli. Curiosamente l’altra sera (beh parlo di settimane fa ormai …) ero seduto con degli amici blogghisti e parlavamo dei blog e di come si fosse arrivati a scriverne uno, tutti condividevamo il fatto che era iniziato in un momento di malochiffari e rappresentava per ognuno un modo per passare del tempo. Oggi invece devo trovare il tempo per scriverci su. Recentemente uno dei blog linkati è stato chiuso, la proprietaria mi ha fatto sapere via mail che sta passando un momento della sua vita così felice che non ha più bisogno di “sfogarsi sul blog”. Personalmente non credo che chiuderò mai questo spazio: scrivere è un passatempo che trovo catartico, non avendo un blog tematico ne troppo personale, praticamente posso scrivere ciò che mi pare. Avrete notato che non scrivo niente di particolarmente personale e dettagliato e se lo faccio, tra l’altro sempre in forma anonima, faccio passare del tempo o modifico alcune situazioni per rendere difficile riconoscere le persone coinvolte. Vedete tutti ridono sulla mia sciocchezza, ancora di più su quella degli altri, ma molto, molto meno sulla propria. Non mi piace urtare la suscettibilità altrui, ho già un modo di scherzare abbastanza “pesante”, ma di persona posso controllare meglio se la persona oggetto di scherno ride con me, attraverso la scrittura è impossibile. Per esempio, tempo fa un’amica, blogghista anch’ella, mi faceva notare che in un vecchio post avevo preso in giro una persona che anche lei conosceva e che a suo giudizio ero stato crudele: benché non avessi detto chissà che cosa, alcuni retroscena, a me sconosciuti, avevano fatto si che ai suoi occhi quel post fosse più cattivo che ironico. Con questa amica ci siamo conosciuti proprio grazie ai rispettivi blog, e non è la sola: tramite esso, infatti, ho avuto modo di conoscere molte persone, con alcune di loro ho stretto anche una amicizia abbastanza forte, con altre ci si limita a commentarsi con affetto. Gli amici di prima ( non ne ho molti, visto che i più intimi sono per lo più fuori Sicilia, parlo più che altro di colleghi, conoscenti e coinquilini ) lo hanno scoperto per caso digitando il mio nome su Google, altri ancora tramite un post su un argomento di loro interesse su cui io ho scritto. In alto e a destra spiccano la mia foto e il mio nome e quante persone conoscete che si interessano di computer chess? Ovvio che poi cominci il passaparola! Più scrivo, più lettori ho, più persone conosco, più aneddoti ci sono, meno liberamente posso scrivere: effetto domino. Ormai sono comuni le battute “mi aspetto che tu ci faccia un post”, “cosa da post, vero?”, “guai a te se ne fai un post” o le lamentele “non hai scritto niente su ieri”; le cose vanno anche al di là delle mie intenzioni, l‘altra sera osservavo con attenzione una bella ragazza sminigonnatissima, gli amici seduti con me, notando il mio sguardo assorto ironizzavano sul fatto che stessi elaborando un post sull‘argomento oggetto di discussione in quel momento: non era così, io stavo solo guardando una gran bel paio di gambe, non avevo nemmeno sentito di cosa stessero parlando! Per la verità ho sempre pensato che il blog servisse a me innanzitutto, come un taccuino su cui annotare pensieri, battute, cose buffe che osservo nel mio quotidiano per poi individuarne trame e connessioni, anche perché sono un tipo che si annoia facilmente e discutere sempre delle stesse cose mi uccide, quindi quando sto seduto con amici, se la conversazione langue o verte su argomenti che non mi interessano, mi metto ad osservare ciò che mi sta intorno; non l’ho mai considerato un diario, per cui non vi troverete mai cronache dettagliate di accadimenti personali, a meno che le stesse non siano spunto per argomentazioni di più ampio respiro. Men che meno se qualcosa dovesse accadere ad un amico: potreste trovare un post su un argomento che la vicenda mi ha ispirato, ma mai un commento sulla vicenda in sé; se ho qualcosa da dirgli ne parlo con l’amico, di persona non attraverso il blog. Mi viene da pensare di essere vittima del mio stesso blog, ciononostante non mi pento ne di avere iniziato ne di non averlo fatto in forma anonima. Pensandoci su credo che sia l’hobby che sto perseguendo da più tempo in vita mia. Non costa nulla e non richiede molto tempo. Essendo io, tra l’altro, saccente, presuntuoso, egocentrico e logorroico: avrei dovuto pensarci prima, è il passatempo che fa per me! Un’amica avrebbe aggiunto all’elenco anche “curtigghiaru” (: pettegolo), ma non è, penso, una virtù che mi appartiene. Conto di colmare la lacuna al più presto!

3 commenti:

  1. Che bello questo post Nicola. Abbiamo dovuto aspettare un po' ma NE E' VALSA LA PENA:-) tempo fa riflettevo proprio su questi argomenti, sul perchè si scriva un blog e sulle possibili conseguenze.
    Conosco una persona che ha dovuto persino chiudere il suo blog ironico perchè alcuni scherzi e fotomontaggi avevano offeso tantissimo alcuni amici e non:-):-( Il che mi porta a 2 considerazioni:1) l'autoironia è rarissima
    2)tutti ormai hanno un blog e vogliono esprimersi liberamente: è un male? Se si censurano i nomi e non si infrangono leggi perchè prendersela tanto?. E' una verità a cui ci dobbiamo abituare, no?

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  2. Non ti fare "incastrare" da ciò che si aspettano di leggere gli altri, non porti neanche il problema!Del resto se ogni volta dovessi riflettere su chi si offende e su chi no, finirebbe la freschezza di quello che racconti e diventerebbe maniera!
    Per questo sono felice dei miei scarsi lettori, e più ancora di quelli che sul blog ci capitano per caso..
    Non cambiare "tiro"!

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  3. @maria: condivido, d'altra parte qualche sera fa sentivo parlare due amiche, di cui una blogghista; la non blogghista affermava che per lei sarebbe impensabile scrivere un blog personale, scrivendo di fatti personalissimi, l'altra rispondeva che per lei invece era una maniera per sfogarsi. Ognuno ha le sue idee.

    @cassandra: beh si hai ragione, ma poi devi sempre confrontarti con le persone di cui scrivi; ho ovviato scrivendo dopo un po' di tempo, a bocce ferme, dopo averne parlato con l'amico/a e in opgni caso centrando la conversazione su di me. I tuoi lettori saranno pochini, ma se mettevi il link al tuo blog, ne potevi avere uno in più! :)

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