mercoledì 4 giugno 2008

Dal cucchiaio alla città


Come ogni bravo maschietto eterosessuale che si rispetti, una delle letture principali che ha fornito materiale al mio immaginario erotico è stata la sezione "Biancheria Intima femminile" dei cataloghi Vestro e Postalmarket! Non me ne vogliano le gentili lettrici, perchè anche loro hanno i propri scheletri nell'armadio: dopo anni sono riuscito a capire il perchè le mie compagne di scuola comprassero "Cioè" non già per le cartoline dei cantanti famosi, ne per i gadget, ma per le lezioni di sesso con fotoromanzo annesso. Tornando ai cataloghi, dopo avere spulciato per bene la sezione di intimo era mia consuetudine dare un'occhiata a quella dei giocattoli (ero bimbo), quella dei computer (è sempre stata una fissa), seguita dagli attrezzi di bricolage e infine dalla mia perversione segreta: gli accessori da cucina! Non so spiegarvi il perchè, ma la padella divisa in quattro dove si potevano friggere 4 uova a occhio di bue era, per me, un'invenzione paragonabile alla ruota. Non guardavo piatti e bicchieri, ma tutti quegli aggeggi strani che avevano scopi più o meno bislacchi: l'accessorio per disegnare con lo zucchero a velo sopra la torta, la padella fornetto, coltelli delle più svariate forme e dimensioni. Avrei ucciso per un tagliapizza! Anni dopo una mia amica me ne regalò uno che ancora conservo e uso. Allenandomi alla vista di questi oggetti, presto cominciai anche a fare una certa distinzione tra quelli gradevoli nella forma e quelli che lo erano meno... in breve mi appassionai al design industriale. Cominciai a comprare libri e riviste per curiosità e il mio interesse si allargò dagli accessori da cucina (che rimangono tutt'ora il mio 'campo' preferito) al design in generale: auto, mobili, orologi... Benchè scelte di vita mi portarono lontano, ma non troppo, dal mestiere di designer, ammetto che un'occhiata alle riviste e ai siti specializzati la dò ancora e quando ho avuto la possibilità di visitare un salone del mobile non me la sono fatta scappare. Ciò che mi meraviglia del design e dei designer non è tanto la capacità di interpretare oggetti di uso comune con forme eleganti, quanto la maniera creativa con cui si cerca di risolvere un problema che incontriamo nella vita di tutti i giorni: dalla pianta che ha bisogno di acqua, alla luce per il salotto. Come ad esempio il lavandino di cui vedete l'immagine sopra. Da quando mi sono trasferito a casa nuova il lavaggio mattutino ha assunto toni fantozziani. Non c'è volta che sia una che azzeco il rubinetto esatto: a casa dei miei ho un bagno moderno con il miscelatore, nella vecchia casa avevo un bagno con due rubinetti, di acqua calda e fredda, ma invertiti rispetto all'uso comune; dopo dieci anni, mi ero abituato ad avere acqua calda a destra e fredda a sinistra. Nel nuovo bagno invece l'acqua calda è a sinistra e la fredda a destra. Lo stesso nella doccia. I nostri padroni di casa hanno poi sostutito lo scaldabagno con un modello nuovo fiammante che riscalda l'acqua a temperature nucleari in pochi secondi. Metteteci che il buon Marione (il mio solitario amico neurone) carbura dopo le nove del mattino ed ecco spiegato perchè non devo avvisare che il bagno è occupato: i coinquilini sentono le mie urla. Guardare i colori delle manopole? A parte che non si distinguono, se mi devo lavare la faccia non metto gli occhiali e senza sono cecato: e poi vuoi mettere l'emozione di non sapere se sarai ustionato o congelato di prima mattina? Sono cose che temprano! Il lavandino di cui sopra ha una particolarità: il rubinetto è sostituito da una sfera di metallo, spostando la sfera verso l'esterno si aumenta il flusso, facendola scorrere verso destra si ha l'acqua fredda e verso sinistra la calda; la superficie si colora di blu o rosso infunzione della temperatura... geniale no? Certo conoscendomi già mi vedo inseguire, bagnato e mezzo nudo la sfera casa casa, al grido di: "Pallina, pallina! Ho perso la pallina!"

6 commenti:

  1. meravigliosa direi .... la voglio anche io la pallina e i colori sul lavello .... ti svelo un segreto, anche a me fanno impazzire tutti quegli accessori inutili che pero' quando li vedi ti sembrano delle genialate pazzesche :)

    RispondiElimina
  2. Allora senza dubbio avrai: "The Design of Everyday Things"

    RispondiElimina
  3. @Nalya: in verità ce ne sono alcuni davvero geniali... mi sa che li posto di tanto in tanto

    @T'alon: purtroppo no, perchè la versione in italiano non è più disponibile (stiamo parlando di "La caffettiera del masochista"?), ma ho letto Emotional design dello stesso autore... sai che ti dico? magari oggi guardo su ebay!

    RispondiElimina
  4. @T'alon: ...così almeno capisco la storia del "fornire affordance" dall'inizio! :)

    RispondiElimina
  5. Guarda che il Postalmarket lo guardavamo pure noi femminucce, facendo le votazione dei "rigonfiamenti" dei modelli: praticamente avevamo già inventato il celebre gioco dei "pacchi"!
    Il miscelatore è una gran cosa davvero! Ma ti è mai capitato di doverti lavare in un lavabo con i rubinetti separati a distanza di 30 centrimetri l'uno dall'altro e in pieno inverno? Praticamente una mano ti si pietrifica per congelamento e l'altra ti si squaglia per ustione...

    RispondiElimina
  6. A parte che le foto erano tutte "ritoccate" anche allora (hai presente Verdone in "Un sacco bello"?)... si mi è capitato, in pieno inverno, ma sono stato fortunato: funzionava solo l'acqua fredda! :D

    RispondiElimina

Per favore non dimenticate di inserire il vostro nome o nickname e un riferimento al vostro blog... non amo i commenti anonimi per cui firmatevi. Per evitare spam i commenti ai post più vecchi di 15 giorni sono moderati: non verranno, dunque, visualizzati immediatamente.

Related Posts with Thumbnails