Innamorarsi
Qualche sera fa, mi sono ritrovato a parlare con un’amica di “massimi sistemi”; capiteci dopo esserci rimpinzati di bruschette, patatine, kebab e birra il livello di euforia/grassi era talmente alto che la lingua andava per conto suo. Ad un certo punto, all’interno di una discussione più ampia, lei sostenne: “Sarà che forse non mi sono mai innamorata davvero”. Il discorso prese poi altre pieghe, ma la frase mi è rimasta impressa. In fondo chi di noi può sostenere di essersi realmente innamorato? O perlomeno di poter dire con sicurezza: “sono innamorato di lui/lei”? Non dico nessuno, ma questi fortunati saranno in pochi. Quando è che ci innamoriamo? Ho sempre pensato che noi tendiamo ad innamorarci quando siamo pronti a cambiare. Perchè qualcosa in noi è mutato, perchè la percezione del nostro mondo è cambiata, perchè nello stato in cui siamo non riusciamo più a realizzare i nostri desideri o esprimerci al meglio. In quel momento cerchiamo qualuno che ci sia guida e ci apra nuovi orizzonti. Questo può accadere in qualsiasi età, ma soprattutto nelle svolte della vita. Quando passiamo dalle scuole elementari alle medie, alle superiori, all'università, quando cambiamo lavoro o casa. Oppure quando la vecchia relazione si va spegnendo. A questo punto viene da chiedersi: di chi ci innamoriamo? Probabilmente di quella persona che nel periodo in cui siamo disposti a farlo, con i suoi sentimenti nei nostri confronti, con il suo modo di vedere la vita, con la sua energia ci fa capire che uniti a lei possiamo realizzare i nostri sogni e soddisfare i desideri che vogliamo realizzare. Certo la ricerca può essere lunga, quanto inattesa la rivelazione. Tutto molto bello, ma quando siamo certi di amare? Dalle mie esperienze e da quelle dei miei amici, noto che a volte l’amore si sviluppa come un'attrazione immediata, a volte come un dolce stare insieme, a volte come attrazione per una probabile vita avventurosa, a volte come puro erotismo. Però anche l’amore nato dall’erotismo più sfrenato, diventa certezza solo quando viene sottoposto alla prova del distacco, della distanza. La separazione provoca tristezza, dolore, consapevolezza di “non poter vivere” (è un iperbole, ovviamente) senza il nostro amato, ma il distacco ci insegna molte altre cose. Ci fa conoscere meglio noi stessi e l’altro, i nostri e i suoi limiti, ci insegna ad essere forti, ma anche prudenti. Il punto è che se è vero che l’amore nasce dal piacere, è anche vero che si forgia nella quotidianità e nei momenti difficili, quelli che provocano sofferenza. Anche le delusioni amorose fanno parte di questo processo di ricerca. Certo ci induriscono, ci rendono più cauti, più cinici; continuare a “prendere sberle” non è certo piacevole. Per questo, secondo me, alcuni rifiutano di innamorarsi, altri lo considerano un attaccamento patologico, altri si riparano sotto una scorza di cinismo, altri ancora cercano di evitarlo restando nel rapporto leggero del sesso. Alla fin fine è un peccato: innamorarsi è forse l’unica cosa che ci fa capire di essere vivi.