Quando una mia amica ieri mi diceva che si stava esercitando con la chitarra, mi ha fatto venire in mente il mio difficile rapporto con la musica, simile a quello dell'Albertone nazionale. Non ho mai avuto un cantante preferito (beh mi piacciono Sting e i Genesis), non conosco a memoria le canzoni, non sono informato su vita, morte e miracoli dei cantanti di cui ascolto qualche canzone. Quel poco di educazione musicale che ho, la devo alla professoressa di musica di scuola media che mi fece conoscere la storia della musica e mi insegnò, tramite l'ascolto, che un'opera di musica classica può "raccontare" una storia (ricordo ancora le spiegazioni delle 4 stagioni di Vivaldi o dei Concerti Brandeburghesi...). Devo dire che la cosa mi appassionava, eppure non ho mai avuto la costanza per seguire un gruppo o un cantante, collezionandone la discografia; anche dei più famosi: Vasco Rossi, Zucchero, De Andrè, Dalla... conosco solo le canzoni principali; per quanto riguarda gruppi più di "nicchia" o cantautori meno conosciuti dalle masse sono tabula rasa; cosa che mi ha fatto fare anche figure barbine tipo...
amico: "Mi hanno dato dei CD di Vinicio Capossela; me li potresti masterizzare che il mio masterizzatore è rotto? Ti do i Cd vergini..."
io:"Certo figurati..."
amico:"Ovviamente fattene una copia pure tu..."
io:"No sai, non mi piace la musica brasiliana!"
amico:"ehm...Capossela non è brasiliano..."
io:"..."
Se la situazione è drammatica, per la musica ascoltata, figurarsi per quella suonata: ho sempre desiderato imparare a suonare uno strumento, ma, credetemi non c'è stato verso! Mia madre quando ero piccolo (sei o sette anni) decise di mandarmi a scuola di pianoforte: l'insegnate era una vecchia megera che abitava vicino casa nostra. Nella sua casa museo, vestita come l'ultima dei Salina e con un'acconciatura modello "Rita Levi Montalcini", stava sprofondata nella sua poltrona: quando mi vide la prima volta, mi indico con un dito il piano e disse...
megera:"Cos'è quello?"
io:"Un pianoforte?"
megera (indicando un tasto della tastiera):"No ho detto quello..."
io:"Un pulsante!"
megera:"NO! E' un 'DO'!"
si avvicinò e suono l'inizio della quinta sinfonia di Beethoven e rivolgendosi a me esclamò...
megera:"Qui inizia la musica!"
e io pensai "E qui finisce..."
megera (scrivendo su un pentagramma):"questa è una croma, vale 4/4, e indica il do: solfeggia con me DO...O...O...O"
ovviamente, non ritornai più! Anni dopo, i miei zii mi regalarono una chitarra; quasi adolescente, ero eccitatissimo: la chitarra era lo strumento principe dell'acchiappo e dei falò. Avete presente quando Tom progetta una trappola per Jerry? Ecco con la stessa espressione di trionfo nella mia giovane mente si visualizzò la seguente relazione
CHITARRA+LEZIONI+(IMAGINE,YESTERDAY...)+FALO'+RAGAZZE = SI TROMBA!
(E se voi a 13-14 anni avevate pensieri diversi dal trombare, state mentendo a voi stessi!;)). Mia zia mi presentò un suo collega che sapeva suonare e che era disposto a darmi lezioni...
maestro:"questa è una croma, vale 4/4, e indica il do: solfeggia con me DO...O...O...O"
io (tra me e me):"Eccheca##o!"
Feci un mese di lezioni, ma presi in mano la chitarra due volte. La mia pazienza giunse al limite e abbandonai: in seguito ho prestato la mia chitarra a due compagni di scuola e al fratello di un terzo... tutti è tre hanno imparato a suonare con la mia chitarra!!
Le circostanze della vita mi hanno portato a coabitare e frequentare persone che non soltanto erano grandissime appossionate di musica, ma spesso erano musicisti essi stessi; per non parlare delle ragazze che vuoi o non vuoi hanno sempre il cantante preferito a cui fanno riferimento nei momenti di struggimento e che non possono perdersi il concerto: ne loro, ne le amiche...
ex ragazza:"Non c'è niente da fare la sera..." (trad.: Ho una idea per il prossimo venerdì)
io:"Ma si d'estate non fanno nulla" (trad.: Ma si d'estate non fanno nulla)
ex ragazza:"Venerdì c'è Antonacci" (trad.: Vorrei andare al concerto di Antonacci, prendi i biglietti)
io:"Ah si? Vuoi andarci?" (trad.: Ah si? Vuoi andarci?)
ex ragazza:"Tu?" (trad.: Ti prego, ti prego, ti prego; compra i biglietti che poi...)
io:"Ok... quanti biglietti?" (trad.: Quante cariatidi che chiami amiche mi dovrò sorbire scosciate, sudate, urlanti e in cerca di maschi?)
ex ragazza:"Beh almeno cinque: Io, tu, Amica1, Amica2, Amica3... devo chiedere ad Amica4" (trad.: Beh almeno cinque: Io, tu, le tre parche tutte insieme altrimenti se non ne invitiamo una si sbranano tra loro, poi devo chiedere a quella che è stata, secondo me, cornificata da Amica2 se lo ha capito e se se la sente di venire)
presi i biglietti, ci sentiamo via sms...
io:"A che ora ci vediamo?"
ex ragazza:"Siamo tutte qua, i cancelli aprono alle 6, qui sotto alle 5.30" (trad.: Abbiamo dormito tutte insieme, spettegolando di tutti da Dio in giù e strafogandoci di ogni cosa ci fosse nel frigo: Amica1 ha vomitato l'anima, Amica2 ascolta i cd di Antonacci e piange, Amica3 e Amica4 si stanno restaurando con una maschera alla papaya, fai con comodo, per le 8 siamo presentabili se Amica1 smette di vomitare...)
Per la cronaca Amica4 scopri che Amica2 aveva mire sullo stesso ragazzo; Amica1 detta anche "quanto fai al litro?" fu recuperata alla fine del concerto rincoglionita e senza perizoma; Amica3 che mi stava troppo appiccicata non uscì più con noi...
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